Il Partito Comunista
dei Lavoratori(PCL) si presenta alle elezioni politiche sulla base di
un programma anticapitalista: l'unico programma realmente contrapposto
all'”agenda Monti”, a partire dalle ragioni del lavoro e di tutti gli
sfruttati.
L'Agenda Monti è il programma degli industriali, dei banchieri, del
Vaticano, già votato in Parlamento da tutti i principali partiti ( PD,
PDL, UDC). L'ipocrisia che la circonda regna oggi sovrana. Berlusconi
finge di opporsi dopo averla istruita. Bersani ambisce solamente a
gestirla in prima persona, dopo essersi presentato alle Primarie come
difensore del lavoro. Vendola, oppositore di Monti, si è subordinato a
Bersani sostenitore del governo Monti, in cambio di un ministero. Le
altre sinistre si accodano al liberal questurino Di Pietro e ai
magistrati, che a loro volta vogliono accordarsi col prossimo governo
Bersani.. Mentre il comico milionario Beppe Grillo che striglia “i
politici” non solo ignora il lavoro, ma rivendica addirittura
l'abolizione del sindacato ( “roba dell'800”) scavalcando Marchionne.
Senza che nessun partito “democratico” muova scandalo.
La verità è che tutti accettano la Repubblica dei capitalisti (
inclusi i magistrati e i comici), ognuno con la propria parte in
commedia.
A questa Repubblica dei capitalisti il PCL contrappone la
prospettiva della Repubblica dei lavoratori: l'unica vera soluzione
alternativa della grande crisi sociale e politica.
IL CAPITALISMO HA FALLITO.
Il capitalismo ha fallito, in Italia, in Europa e in tutto il mondo.
Ed è fallita ogni pretesa di “riformarlo”. Il suo unico scopo è
scaricare il proprio fallimento sui lavoratori e la popolazione povera.
Gli industriali distruggono posti di lavoro, abbattono i salari,
cancellano i diritti, al solo scopo di difendere i propri profitti. I
banchieri impongono la distruzione delle pensioni, della sanità, della
scuola, al solo scopo di incassare il pagamento degli interessi sui
titoli di Stato in cui hanno investito.
Gli uni e gli altri finanziano i propri partiti, di centrodestra o
di centrosinistra (in Italia PDL, PD, UDC, Lega) cui dettano lo stesso
programma. Questi partiti, a loro volta, saccheggiano le risorse
pubbliche con ruberie senza fine, pur di raccattare i voti necessari da
mettere al servizio della rapina dei capitalisti.
E il cerchio si chiude. Sulla pelle dei lavoratori.
GOVERNINO I LAVORATORI, NON GLI INDUSTRIALI E I BANCHIERI, E I LORO PARTITI CORROTTI
Il PCL è l'unico partito che vuole liberare la società da questa
dittatura degli industriali e dei banchieri. Rimpiazzandola con un
governo dei lavoratori: che cancelli tutte le leggi contro il lavoro (
innanzitutto su art.18 precariato, pensioni); annulli il debito
pubblico verso le banche; nazionalizzi il sistema bancario, senza
indennizzo per i grandi azionisti; liberi milioni di famiglie dal cappio
al collo di mutui usurai; espropri le aziende che licenziano,
inquinano, calpestano i diritti ( a partire dalla FIAT, dall'ALCOA,
dall'ILVA) ponendole sotto il controllo dei lavoratori; vari un grande
piano di opere sociali ( cominciando dal risanamento dell'ambiente)
finanziato dalla tassazione progressiva delle grandi ricchezze , dalla
cancellazione di ogni privilegio clericale, dall'abbattimento delle
spese militari; organizzi uno Stato di tipo nuovo, a buon mercato, con
deputati pagati col salario medio di un impiegato e permanentemente
revocabili dai propri elettori.
Ricondurre ogni obiettivo immediato a questo programma generale, è
la politica quotidiana del PCL: dentro tutte le lotte dei lavoratori e
degli sfruttati.
SOLO UN GOVERNO DEI LAVORATORI PUO ESTIRPARE CORRUZIONE E MALAFFARE
Ogni invettiva contro “i politici” che non metta in discussione il
capitalismo ( come fa Grillo ) è solo una truffa: usata ciclicamente
dagli stessi capitalisti per rafforzare ulteriormente il proprio potere
di comando, tagliare ancor più servizi e lavoro ( magari nel nome della
“lotta agli sprechi”), accaparrarsi nuove risorse pubbliche ( magari nel
nome della “lotta ai privilegi” della “politica”), imporre il monopolio
del proprio finanziamento dei partiti ( magari gridando contro “il
finanziamento pubblico”). E' accaduto 20 anni fa col varo della seconda
Repubblica, nel nome della... “ moralità della politica”, sotto le
bandiere di “Mani Pulite” , della Lega, e dell'inganno federalista. E'
ciò che tende a riproporsi oggi, in forme diverse, sotto la pressione di
mille populismi alla moda. Ai lavoratori diciamo: occhio alla (
ennesima) truffa! Solo una rivoluzione sociale anticapitalista può
realizzare una alternativa vera. Non i magistrati o i comici milionari (
che magari plaudono agli evasori fiscali).
IL PCL, L'UNICO PARTITO SENZA MACCHIA
Il PCL è l'unico partito che non si è mai compromesso con le politiche di rapina contro il lavoro.
In Italia, negli ultimi 20 anni, hanno governato tutti. Tutti sono
stati messi alla prova. Da Berlusconi a Bersani, da Fini a Di Pietro, da
Storace a Ferrero, tutti hanno fatto i ministri. E tutti hanno i loro
eserciti, grandi o piccoli, di assessori. Ebbene, tutti hanno gestito,
ad ogni livello, le politiche del capitale finanziario: precarizzazione
del lavoro, privatizzazioni di aziende e servizi, guerre “umanitarie”
per il petrolio..
Il PCL è l'unico partito della sinistra italiana che ha combattuto
dall'opposizione sia il centrodestra che il centrosinistra. L'unico che
non si è mai venduto per assessorati o ministeri. L'unico che ha le mani
pulite di fronte ai lavoratori. E ciò perchè è l'unico a battersi per
una alternativa di società in cui a comandare siano i lavoratori e non
gli industriali, i banchieri, i loro partiti, i loro governi.
UNIRE TUTTE LE LOTTE IN UNA LOTTA SOLA, PER APRIRE DAL BASSO UNO SCENARIO NUOVO
Il PCL è l'unico partito che ha avanzato e avanza in questi anni di
crisi una proposta di mobilitazione straordinaria contro l'aggressione
padronale.
In ogni mobilitazione, poniamo l'esigenza di unire in un unico
fronte l'insieme oggi disperso delle lotte di resistenza. Attraverso una
vertenza generale unificante attorno a obiettivi comuni. Attraverso
uno sciopero generale prolungato, l'occupazione delle aziende che
licenziano, una cassa nazionale di resistenza a sostegno della lotta
generale.
Non è più tempo di lotte isolate e iniziative simboliche. Solo
mettendo in campo una radicalità uguale e contraria a quella del
capitalismo, è possibile alzare una diga, strappare risultati, aprire la
via ad una prospettiva nuova. Ma ancora una volta, solo una prospettiva
di lotta anticapitalista per un governo dei lavoratori può motivare una
proposta radicale di lotta e di resistenza. Non certo l'ambizione di
ministeri o assessorati a braccetto del PD.
UNA PRESENTAZIONE ELETTORALE AL SERVIZIO DI UNA PROSPETTIVA RIVOLUZIONARIA.
Non a caso il PCL è l'unico soggetto della sinistra italiana
presente in queste elezioni con una aperta riconoscibilità di classe e
comunista.
Sinistra e Libertà ha scelto la coalizione di governo col PD, grande
sostenitore del governo Monti, sulla base di una “carta di intenti” che
impegna un futuro governo di centrosinistra alla continuità delle
politiche di austerità contro il lavoro.
PRC e PDCI hanno scelto di dissolvere elettoralmente la sinistra
cosiddetta “radicale” nel variopinto contenitore Arancione sotto la
guida di ex magistrati- incluso il liberal questurino Di Pietro- orfani
del PD e apertamente intenzionati ad allearsi col PD dopo il voto.
Il PCL è nato contro questa politica distruttiva. Respinge ogni
coalizione con partiti borghesi; ogni mimetismo trasformista; ogni
negazione dell'autonomia della sinistra come rappresentanza autonoma
delle ragioni del lavoro. A partire da un programma rivoluzionario.
Un programma di rivoluzione ha diritto ad essere presente alle elezioni. Perchè solo una rivoluzione può cambiare le cose.
Nessun commento:
Posta un commento