04/01/13

2013: ennesimo anno nero per le famiglie fabrianesi



La persistente attività mediatica esercitata dalla classe politica volta ad “anestetizzare” l’opinione pubblica fabrianese sugli effetti catastrofici della crisi di tutto il distretto industriale, è solo un subdolo tentativo di gettare fumo negli occhi nei confronti di tutti i cittadini di Fabriano.
Il cosiddetto “accordo di programma”, realizzato tra il governo italiano e la regione Marche, rappresenta solo un debole placebo con il quale si tenta di ritardare l’agonia economica di tutto il comprensorio locale e nascondere l’inevitabile terremoto sociale che, da qui a breve, investirà migliaia di cittadini fabrianesi.
La totale assenza da parte delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali, politiche e imprenditoriali, e di un reale progetto di riconversione industriale che favorisca la fuoriuscita dallo stallo del monosettore dell’elettrodomestico, condurrà al tracollo di tutto il territorio marchigiano.
Il Partito Comunista dei Lavoratori di Ancona rinnova la sua disperata protesta contro l’assordante silenzio con il quale migliaia di lavoratori del cosiddetto indotto hanno perso il proprio lavoro, senza alcuna protezione economica attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali.
Forse questi lavoratori di piccole industrie che rappresentavano una preziosa risorsa per tutta l’economia regionale, sono figli di un Dio minore e non hanno gli stessi diritti di tutti gli altri lavoratori della grande industria?
Perché si continua a raccontare, attraverso la stampa, ora anche quella nazionale, la favola relativa ad una produzione alternativa, rappresentata dalla carta, quando la principale impresa produttrice, le Cartiere Miliani, a causa della privatizzazione, hanno già perso oltre 400 unità occupazionali e abbandonato produzioni fondamentali, come quella della “carta fatta a mano”, la quale per interi secoli di storia costituiva l’immagine della città di Fabriano nel mondo?
Siamo convinti che la società capitalistica in cui viviamo sia iniqua e non più sostenibile e per questo lottiamo per il suo superamento. Ma nel frattempo continueremo a gridare a gran voce il nostro dissenso per il modo in cui, con la complicità di troppi soggetti politici e sociali, si stanno riducendo sul lastrico migliaia di famiglie marchigiane in nome degli interessi di pochi, della conservazione di piccoli “sultanati” locali, della delocalizzazione selvaggia e della concertazione sindacale a tutti i costi.

Fabriano 04/01/2013                                                  

Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento provinciale Ancona

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