02/07/12

LAVORO PER TUTTI: UNA BATTAGLIA DI CIVILTA' CONTRO IL PIU' GRANDE SPRECO SPRECO DELLA NOSTRA SOCIETA'


Continuano senza sosta la messa in mobilità e la cassa integrazione nel distretto industriale fabrianese.
Sono anni che si ingannano i lavoratori facendo leva solo ed esclusivamente sulla “Cassa Integrazione”. Hanno precluso, allo sguardo delle classi lavoratrici, qualsiasi altro orizzonte che non siano queste briciole appena sufficienti ad una mera sopravvivenza, sapientemente  gettate in terra dalla politica borghese e dalla burocrazia sindacale: d'altronde il plusvalore si è spostato sull’alta finanza-sigh!
Il territorio fabrianese è cosparso di veri e propri relitti industriali: capannoni e stabilimenti abbandonati all’usura del tempo.
Il Governo formato da milionari si occupa solo degli interessi delle banche e dei grandi industriali. I partiti di governo contribuiscono (stavolta senza neppure la farsa del voto "democratico") a edificare la dittatura dei banchieri e dei grandi capitalisti determinando un’ ideologia dominante a senso unico, togliendo diritti e smantellando lo stato sociale, riducendo i lavoratori a servitori (e chi non lo è ancora deve solo ringraziare i propri genitori che hanno sacrificato e accantonato per loro), perché sempre più, alla seconda settimana del mese, i lavoratori hanno compiuto il loro “ciclo economico” restituendo i loro pochi guadagni ai capitalisti. Anni di sacrifici e piccoli risparmi si volatilizzano per ricomparire in altre tasche, dando ai capitalisti il controllo totale sugli operai e facendo credere loro che ciò rientri nell’ordine - immutabile - delle cose.
Mai un attacco così massiccio fu portato in tutta la storia della Repubblica Italiana, e mai fu lasciato che la borghesia si riorganizzasse come ora sotto l’ombra di Monti, per continuare il proprio compito di massacratrice sociale contro il lavoro.
In questo quadro la dirigenza della Sinistra italiana e le burocrazie sindacali stanno svolgendo un ruolo disastroso e di una gravità inaudita, con responsabilità storiche che non si potranno mai dimenticare: complici silenziosi di questo massacro.
Il Partito Comunista dei Lavoratori oppone a questa dittatura delle banche (spacciata come democrazia e caldeggiata con continui appelli alla coesione sociale) la dittatura rivoluzionaria della democrazia. Se ci possono controllare e contare anche i “peli del culo” considerandolo legale e giusto, perchè noi non possiamo controllare le entrate e gli sprechi dei capitalisti, punire le loro truffe, mettere bocca nei loro affari?. Vogliamo che le fabbriche a partire dalle più grandi che delocalizzano e licenziano siano occupate e nazionalizzate sotto controllo operaio: perchè se loro ci licenziano senza nessuno scrupolo, noi, che le fabbriche le mandiamo avanti col nostro lavoro, non possiamo licenziare i padroni? Chiediamo che il lavoro sia suddiviso fra tutti con la progressiva riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, evitando così un peggioramento che in nome della coesione sociale inneggiata da tutti inasprisce la guerra tra poveri: perchè se loro hanno il diritto inviolabile alla proprietà privata ed a godersi i propri più o meno leciti profitti noi non possiamo rivendicare il nosto diritto ad un lavoro ed uno stipendio?  
Dobbiamo tutti insieme sostenere gli operai ed i delegati sindacali più onesti ed audaci che lottano duramente ma troppe volte vengono lasciati soli o addirittura boicottati. Cerchiamo di capire che la CRISI o la risolviamo noi oppure alimenterà una reazione proporzionale alla propria intensità.
Portare di pari passo l’emancipazione dei lavoratori con la “lotta agli sprechi”, che mira a finanziare lo spreco più grande: il debito pubblico ed i suoi interessi - la tutela dei titoli di stato acquistati dalle banche di cui un pugno di sfruttatori si serve per schiacciare milioni di lavoratori. Sono i soldi dei lavoratori europei che vengono giocati per mantenere i parassiti del sistema, ma non è certo un “Governo dei Lavoratori” che finanzia e garantisce le banche.
Una piccola oligarchia di super-potenti e milionari, non può obbligare la maggioranza dei lavoratori usando menzogne, corruzione e mafia, a sacrificarsi per loro e per il loro sistema, ma la maggioranza dei lavoratori può instaurare un “Governo dei Lavoratori” per i lavoratori dove non si senta più dichiarare dal “ministro del lavoro borghese” (Fornero) che “Il lavoro non è un diritto”.
Se ne vadano tutti, governino i lavoratori.

Se il capitalismo è incapace di soddisfare le rivendicazioni che inevitabilmente sorgono dai disastri che esso stesso genera, allora che perisca! (Trotsky)







                                                                                                              Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori
Sez.Ancona-Nucleo Montano

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