La nuova, drammatica
vicenda di natura ecologica-ambiantale, con la quale novemila fabrianesi si
sono visti privare dell’uso dell’acqua potabile, conferma la totale
insensibilità della classe politica fabrianese nei confronti del diritto più
inalienabile dei propri cittadini, rappresentato dalla tutela della salute. Il
P.C.L. sez. di Ancona, da sempre vigile e sensibile a tutte le gravi
contaminazioni avvenute nel territorio fabrianese, si chiede come mai solo in
questi ultimi giorni di Giugno 2015, ci si sia resi coscienti di questa
contaminazione da “escherichia”, dopo i tanti casi d’inquinamento delle risorse
idriche avvenuti nella città di Fabriano. Le “assicurazioni” fornite dal
sindaco di Fabriano, sig. Sagramola, non sono solo del tutto insufficienti, ma
al contrario, per il metodo “informativo”, volto al più intollerabile
“ottimismo” e paternalismo, non fanno altro che alimentare la preoccupazione
tra la popolazione fabrianese. Non si possono assolutamente dimenticare le
altre gravi vicende legate all’inquinamento delle risorse idriche che hanno
tormentato i cittadini di Fabriano, come la nota e mai risolta contaminazione
da tetracloroetilene avvenuta nel quartiere Santa Maria-vecchio campo sportivo
verificatosi circa tre decenni fa (primi anni 80 del secolo scorso!) Per tutto
ciò, il P.C.L. sez. di Ancona, ripropone la necessità, ormai divenuta di natura
vitale, di compiere un esame epidemiologico tra la popolazione delle
aree urbane del fabrianese, investite da tutte queste continue contaminazioni.
Tale provvedimento risulta del tutto fondamentale, a causa delle terribile
patologie tumorali molteplici che hanno generato moltissimi decessi che pongono
ufficialmente, la popolazione di Fabriano con una delle più alte percentuali di
decessi per patologie tumorali in tutto il territorio italiano.
PCL sez. Ancona
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