È vero che la conferenza di organizzazione non decide cosa farà la Cgil
nei prossimi mesi, ma tra le righe si capisce qual'è la linea che
seguirà: quella concertiva e non conflittuale. Sono contraria a quanto
scritto nel documento per la conferenza di organizzazione perché di
fatto smobilita tutto il potenziale di lotta messo in campo in occasione
dello sciopero del 12 Dicembre, senza dare alcuna continuità di azione
che abbia come primo obiettivo la cacciata del governo Renzi, il
ripristino e l'estensione dell'Articolo 18, il ripudio di tutte le leggi
di precarizzazione del lavoro e della riforma sulle pensioni, la legge
Fornero. Almeno si potrebbe iniziare a promuovere e a raccogliere le
firme per il referendum abrogativo del Jobs Act, anche se lo stesso sarà
possibile solo nel 2017, sarebbe già qualcosa. Trovo inoltre negativo e
scarsamente democratico il fatto che le beghe tra maggioranza ed
emendatari siano state scritte nero su bianco proprio nel documento,
anche se non in modo esplicito, soprattutto perché dopo le elezioni RLS
in FCA se c'è un modello sindacale che si è rivelato vincente questo è
quello della FIOM. Ad esempio alla FCA di Termoli, dove per la prima
volta è stata eletta una donna, Stefania Fantauzzi dell'area "Il
sindacato è un'altra cosa". Non si parla invece dell'istituzione di una
cassa di resistenza nazionale, che tanto sarebbe utile nelle lotte e
nelle vertenze. Ad esempio nell'azienda nella quale lavoravo, dove molti
sono stati costretti a firmare la mobilità volontaria perchè in
ristrettezze, e per avere una copertura salariale nel più breve tempo
possibile. Un nuovo statuto dei lavoratori? Forse peggiorativo di quello
precedente? Il ripristino del vecchio Statuto dei lavoratori, questo si
che ci vorrebbe per la sopravvivenza dell'organizzazione, per far si
che sia di nuovo possibile fare attività sindacale, quando ormai la
totale ricattabilità, la possibilità di essere spiato e demansionato non
lo consentono più. Da qualche dirigente di questa categoria ci era
stato detto che la battaglia si sarebbe combattuta durante la stesura
dei decreti attuativi, che nelle commissioni ci sarebbero stati dei
compagni, gente che avrebbe combattuto per i diritti di tutti i
lavoratori, ma che di fatto ha solo ratificato i voleri di Confindustria
e di tutti i potentati da Renzi rappresentati.
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