Consideriamo ipocrita l'attacco mediatico e le condanne, arrivate anche da ambienti "di presunti" antifascisti, nei confronti dei compagni che questo 25 aprile a Fano hanno animato la manifestazione cittadina, colpevoli di aver lanciato due uova contro la sede del centro-destra e di aver bruciato la bandiera di Forza Nuova.
Tutto questo mentre scritte di stampo nazista appaiono davanti alla sede dell'Anpi e alla Sinagoga. Molti tra coloro che oggi accusano i compagni di essere violenti non condannano la violenza (quella sì reale) della società capitalista e durante tutto l'anno si adoperano per sdoganare il fascismo e offendere la memoria della Resistenza partigiana, mettendo sullo stesso piano partigiani e soldati della RSI.
Noi condanniamo il fascismo come uno degli strumenti che il capitalismo ha adottato nel corso della sua sanguinaria storia per reprimere il movimento operaio e le minoranze etniche, religiose, civili e politiche.
Per questa ragione l'antifascismo non è finito il 25 aprile del 1945, ma è vivo e vegeto in tutti i compagni che lottano per un altro mondo e un'altra società, che oggi come 70 anni fa non può che essere il socialismo.
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Pesaro
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