Le proposte (RICATTI!) formulate dalla multinazionale svedese ai lavoratori della Electrolux costituiscono una vera e propria strategia che da qui a breve si estenderà a tutti i lavoratori delle industrie italiane, i quali, se vorranno continuare a lavorare dovranno dimezzarsi i salari ed i diritti di tutto il mondo del lavoro. È questo il messaggio che la multinazionale svedese invia a tutti i propri lavoratori: "per evitare (solo temporaneamente, in realtà si tratta di un semplice rinvio!) i processi di delocalizzazione sempre incombenti, dovete sottostare a qualsiasi condizione!".
Il PCL di Ancona denuncia, ormai in termini disperati e ripetitivi, che l'arma con la quale l'alta finanza e il padronato hanno sparato contro il mondo del lavoro italiano è stata caricata da politici ed affaristi senza scrupoli, con il concorso delle burocrazie sindacali confederali, le quali accettando il modello Marchionne hanno fatto credere che solo con certi odiosi sistemi si potessero rendere le imprese italiane competitive e che i lavoratori debbano accettare passivamente qualsiasi aut-aut..
La drammatica vicenda dell'Electrolux ha già scatenato i progetti lobbisti di certi presunti manager marchigiani, in particolare nel distretto industriale fabrianese, in primis di qualche celeberrimo consulente delle Cartiere Miliani, che vorrebbe clonare il modello Electrolux, per annientare i diritti dei lavoratori di questa impresa fabrianese. Tutto questo forse per occultare il sistema di parentopoli nelle assunzioni che sta affossando l'azienda e la sua pesante condanna penale subita per i terribili fatti avvenuti nella ThyssenKrupp, in cui, giova rammentarlo, sono deceduti sei lavoratori in circostanze tragiche, di cui anche il signore in proposito ha delle evidenti responsabilità.
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Ancona
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