Jesi, 22 novembre 2013
A tutti gli organi di stampa e informazione
della Regione Marche
COMUNICATO STAMPA:
Consultorio di Jesi: Abortire un’idea sbagliata!
Con
l’approssimarsi della giornata internazionale contro la violenza sulle donne,
siamo ancora una volta costretti a denunciare, nella nostra regione, un grave
attacco alla libertà di scelta e alla dignità della donna perpetrata da chi per
secoli l’ha resa oppressa e subordinata alla decisione maschile: la Chiesa.
La
scorsa settimana, a Jesi, ha suscitato rabbia e indignazione il “materiale
informativo” affisso nella bacheca del Consultorio. In questo spazio, utilizzato
dal “Centro Aiuto alla Vita”, è stato affisso un volantino contro l’aborto in
cui veniva raccontata la storia drammatica di una donna statunitense pentitasi
della scelta di aver interrotto la gravidanza. La storia era imperniata su un
racconto a dir poco splatter e con particolari raccapriccianti: "Vedevo
il barattolo riempirsi del mio bambino fatto a pezzi".
Nella
bacheca sono state esposte foto di feti in tutte le varie fasi della gestazione
in modo da dimostrare, attraverso un bombardamento visivo, che già dal primo
mese vi è già un bambino formato: “a tre
mesi comincio (dice il feto) ad essere espressivo, a dimostrare quel che sento:
benessere, dolore paura…”
Oltre
ad essere una tortura psicologica, nulla è più infondato scientificamente!
Lasciare
spazio al fanatismo religioso in una struttura a cui le donne si rivolgono per
risolvere i propri piccoli o grandi problemi, spesso in condizioni psicologiche
vulnerabili, rappresenta un vile attacco all’autodeterminazione della donna e
alla legge, conquistata con dure lotte, sull’interruzione volontaria di
gravidanza.
Tali
abusi in un consultorio pubblico non debbono essere più permessi. Questo
attacco solleva ancora una volta i numerosi problemi che le donne devono
affrontare ogni giorno: dal riuscire a procurarsi la pillola del giorno dopo alla
difficoltà di accesso ai servizi socio-sanitari come i consultori; dalla
mancanza di educazione sessuale sull’utilizzo di contraccettivi allo scarso
ricorso alla pillola abortiva in luogo dell’invasivo intervento chirurgico; per
finire con gli obiettori di coscienza che ancora operano nelle strutture
pubbliche che hanno il potere di negare, a loro piacimento, le cure richieste e
di disporre della vita e del futuro delle donne.
Le
donne oltre a dover superare gli ostacoli di un potere dominante che non le
vuole rendere autonome, che le mette in posizioni importanti solo quando
possono asservire il proprio scopo, che ascolta le loro rivendicazioni solo per
manifesto elettorale o solo perché possono ostacolare interessi economici, che
le rende merce di scambio su cui basare l’intera politica italiana e oltre a
dover subire un’inferiorità economica devono anche essere denigrate, aggredite
e rese colpevoli da una religione che difende solo i propri privilegi e da uno
Stato che non fa nulla per difenderle.
Volete
abortire peccatrici? Bene: ma che sia fatto con dolore fisico e psicologico: è
questo il dettato ultimo della caritatevole
e amorevole religione! D’altronde,
come afferma l’Arcivescovo di Sidney, meglio stuprare un bambino che abortire!
La
questione solleva l’importanza della battaglia per ottenere una sanità davvero
pubblica, in cui non ci sia spazio per gli obiettori di coscienza, perché non
può essere permesso un tale oltraggio. Non bisogna permettere che spazi di
pubblico dominio e di pubblica utilità siano nelle mani di pochi, retrogradi
maschilisti che si permettono di fare la morale decidendo sul futuro delle
singole donne.
In
questo periodo marcato da una forte spinta reazionaria, il Partito Comunista
dei Lavoratori sostiene le ragioni di una totale autodeterminazione delle donne
contro ogni forma di oppressione e sottomissione che sia essa perpetuata
dalla politica, dalla religione o dall’economia:
-VIA
DALLA SANITA PUBBLICA GLI OBIETTORI DI COSCIENZA
-PIU’
EDUCAZIONE SESSUALE PER I GIOVANI (MASCHI E FEMMINE), AL FINE DI VIVERE UNA
VITA SESSUALE PIU’ SICURA, COMPLETA E LIBERA POSSIBILE
-COMPLETA
LIBERTA’ DI ACCESSO ALLE CURE PER LE DONNE: COMPRESI GLI ANTICONCEZIONALI, LA
PILLOLA DEL GIORNO DOPO E LA PILLOLA ABORTIVA
-SUPPORTO
SANITARIO, MEDICO E PSICOLOGICO, ALLE DONNE CHE SCELGONO DI ABORTIRE
Con
preghiera di massima diffusione
Partito Comunista dei
Lavoratori
Coordinamento Provinciale Ancona
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