Questa settimana
l’onorevole Laura Boldrini, Presidente della Camera dai natali
marchigiani, riceverà gli operai ed i sindacalisti dell’Indesit per
ascoltare le loro istanze contro i 1425 licenziamenti annunciati
dall’azienda. E’ legittimo, in una situazione così drammatica, che si
cerchino interlocutori nella politica e nelle istituzioni, ma i
lavoratori non si illudano che queste figure possano risolvere i loro
drammi.
Non si lascino abbindolare da vane promesse fatte da chi, pur dimostrando una certa sensibilità, più o meno sincera, verso i più deboli, ha alla fine sempre scelto di stare con i potenti.
Ne è la dimostrazione l’ultima scelta fatta dalla Boldrini prima candidandosi con SEL nell’ambito di un’alleanza con il gotha politico degli industriali italiani e dei Merloni stessi (il PD), poi scegliendosi un ruolo di mero arbitrio e di scarsa agi...bilità politica come quello di Presidente della Camera.
I licenziamenti dell’Indesit vengono da lontano: da anni di attacchi feroci ai diritti dei lavoratori in tutto il Paese, attacchi che necessitano risposte altrettanto radicali. Rinegoziare il momento o il numero dei licenziamenti con l’intervento di qualsivoglia politico borghese equivale ad una sconfitta per tutto il movimento operaio che rimanderà solo i licenziamenti.
Le uniche rivendicazioni degli operai, da portare avanti senza mediazioni o compromessi, occupando fin da subito tutti gli stabilimenti e indicendo lo sciopero ad oltranza non possono che essere:
Non si lascino abbindolare da vane promesse fatte da chi, pur dimostrando una certa sensibilità, più o meno sincera, verso i più deboli, ha alla fine sempre scelto di stare con i potenti.
Ne è la dimostrazione l’ultima scelta fatta dalla Boldrini prima candidandosi con SEL nell’ambito di un’alleanza con il gotha politico degli industriali italiani e dei Merloni stessi (il PD), poi scegliendosi un ruolo di mero arbitrio e di scarsa agi...bilità politica come quello di Presidente della Camera.
I licenziamenti dell’Indesit vengono da lontano: da anni di attacchi feroci ai diritti dei lavoratori in tutto il Paese, attacchi che necessitano risposte altrettanto radicali. Rinegoziare il momento o il numero dei licenziamenti con l’intervento di qualsivoglia politico borghese equivale ad una sconfitta per tutto il movimento operaio che rimanderà solo i licenziamenti.
Le uniche rivendicazioni degli operai, da portare avanti senza mediazioni o compromessi, occupando fin da subito tutti gli stabilimenti e indicendo lo sciopero ad oltranza non possono che essere:
1)il blocco totale
dei licenziamenti con la divisione, a parità di salario, del lavoro
esistente tra tutti
2)la nazionalizzazione senza indennizzo e sotto
controllo operaio dell’intera Indesit.
Solo unendosi su questi obiettivi e
rimanendo impenetrabili alle false promesse il movimento operaio può
tornare a vincere.
Partito Comunista dei Lavoratori
Sez. Ancona
Partito Comunista dei Lavoratori
Sez. Ancona
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