L'esplosione della crisi dell'Indesit di Fabriano, forse
inaspettata per la maggioranza dei lavoratori e dei cittadini
fabrianesi, non era imprevedibile per le poche forze politiche che, come
il PCL, da sempre si sono battute contro questo autentico potentato
politico-industriale.
Solo in questi ultimi giorni due "eminenti figure
religiose" hanno denunciato tardivamente il rischio di una frantumazione
sociale che sta investendo il territorio fabrianese.
Il
PCL sez. di Ancona continua nel riproporre la stessa ossessionante
domanda: perchè tutti i soggetti politici, economici, sindacali e, buoni
ultimi, ecclesiastici, non si sono impegnati nei decenni precedenti,
quando attraverso i progetti di riconversione industriale, forse il
tessuto sociale fabrianese non avrebbe corso il pericolo di una sua
implosione?
Perchè non si dice nulla , rispetto alle gravi
responsabilità di certi politici regionali, i quali hanno promosso il
progetto di pseudo-internazionalizzazione, attraverso la delibera della
giunta regionale delle marche n°1239, la quale di fatto costituisce un
progetto di delocalizzazione delle imprese marchigiane operanti nel
settore della meccanica e del turismo?
Il costo di tali "progetti" per la comunità marchigiana è
stato, a suo tempo, di 615.000 per ognuno dei due anni previsti dal
16.09.2003, data della delibera della Regione Marche.
Non
soddisfatti, forse, da certi scempi compiuti contro i cittadini
fabrianesi, il 9.08.2012 si è appresa la notizia pubblicata in prima
pagina dal Corriere Adriatico, dal titolo significativo "Grande
abbuffata", a firma della Sig.ra Mariangela Paradisi, che alla Indesit
Company era stata erogata la cifra economica ulteriore di ben 748.772€.
E' incredibile, si licenziano i lavoratori con i soldi dei lavoratori!!!
Fabriano, 16.06.2013
Partito Comunista dei Lavoratori
sez. di Ancona
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