19/04/13

IL GIUSTO SENSO………

In questo periodo disastroso e preoccupante della nostra democrazia(se così ancora si può chiamare) il 25 Aprile,ed il 1 Maggio hanno un’importanza ancora più significativa ed importante. La prima data sancì la liberazione dell’Italia dal fascismo grazie soprattutto all’impegno e al sacrificio di migliaia di uomini,donne,studenti, lavoratori, partigiani che combatterono e si ribellarono all’idea totalitaria di chi pensava di governare l’Italia sottraendola ad ogni forma di libertà di pensiero,di stampa,di aggregazione sottomettendo il popolo con orrore e morte. La seconda risale agli anni del fine Ottocento quando la classe operaia statunitense, in particolar modo nella zona di Chicago, fu massacrata dalla polizia, dopo essere scesa in piazza per protestare e reclamare i propri diritti,con l’avvallo delle allora dirigenze industriali e nel pieno dell’albore del sistema socio ed economico che attualmente ci sta portando alla rovina e alla distruzione:il sistema capitalistico. La continua rincorsa ai profitti, all’ arricchimento della borghesia a discapito dei lavoratori e delle fasce subalterne più povere e disagiate di allora,si rincorre e si ripresenta in maniera inequivocabile anche nei nostri giorni e nel nostro quotidiano. Allora i lavoratori e le lavoratrici venivano sfruttati e mal pagati e questo fortunatamente innescò una presa di coscienza sindacale che nel corso degli anni produsse lotte e un duro scontro sociale che fece fare grandi passi sul fronte della rivendicazione e della tutela dei diritti prima acquisiti e poi tutelati su scala nazionale ed internazionale. Oggi i lavoratori e le lavoratrici oltre che essere sfruttati e penalizzati perdono il posto di lavoro nella gran parte dei casi con il tacito assenso di chi dovrebbe tutelarli e di chi dovrebbe essere il primo a iniziare la lotta:la burocrazia sindacale confederale. La riforma Fornero del governo Monti è stata passata senza alcuna forma di protesta concreta ed effettiva che potesse fermarla o cambiarla. Accettare in questo quadro generale di crisi nera l’arretramento sugli ammortizzatori sociali,sulle casse integrazioni e sulle mobilità è a dir poco vergognoso nel nome della concertazione e della pace sociale che tanto fa comodo tra apparati sindacali e confindustriali. Per questo è necessario ricostruire un nuovo pensiero un nuovo modo di porsi nei problemi e nelle questioni che toccano da vicino la vita dell’individuo che deve essere libera e dignitosa. Bisogna ritrovare e dare il giusto senso ai festeggiamenti del 25 Aprile e del 1 Maggio ponendoli dentro un quadro più ampio delle lotte e della coscienza:il quadro dell’anticapitalismo. Da sempre chi avvalla il binomio capitalistico sfruttamento-profitto è all’opposto di chi si sente antifascista e di chi considera il proprio lavoro come forma di sostentamento e di dignità personale. Il profitto da sempre è in contrasto con i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici,il profitto e lo sfruttamento da sempre significa fascismo. Ora più che mai è necessario ricostruire una prospettiva di classe che produca lo sforzo più difficile ed importante per le nostre generazioni future:la voglia di ribellarsi alle ingiustizie e alla repressione del mondo economico monetario,la voglia di lottare e porre le barricate tra sfruttato e sfruttamento,la voglia di prendere le distanze da chi si acclama antifascista a parole ma poi ne fatti sostiene ed è vicino ai CAPO che per anni hanno egemonizzato politicamente ed economicamente il nostro territorio impoverendolo e desertificandolo per mezzo delle delocalizzazioni che aumentano i profitti e distruggono lavoro. Questo per noi è la prospettiva di classe del 25 Aprile ed il 1 Maggio.

Mauro Goldoni
PCL Nucleo Montano
Sez. prov. Ancona

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