Il Partito Comunista dei Lavoratori Nucleo Montano sez. Ancona esprime la
propria solidarietà e vicinanza ai circa 130 lavoratori della Desi Mobili che
entreranno a far parte della “grande famiglia” dei disoccupati divenuta ormai contenitore principale della
classe lavoratrice locale e nazionale. Data la presenza attiva di nostri
militanti nel sindacato che vivono la vertenza in prima persona e
sulla propria pelle, per noi è di primaria e fondamentale importanza chiarire,immediatamente,
una questione: fin da subito non accetteremo e respingeremo con forza ogni
forma e atto strumentale che possa
essere fatto ed usato nei confronti di chi si sente libero di esprimere la
propria posizione e la propria analisi nei confronti di una situazione e di una
vertenza che allungherà la lista infinita delle attività lavorative sparite e
schiacciate nel territorio grazie ai colpi della più grande crisi a sfondo
capitalistico più tragica e devastante
dell’ultimo secolo. Respingeremo e contrasteremo eventuali “giudizi populisti” legati alla
questione politica,perché siamo fortemente convinti che qualsiasi
organizzazione partitica,associativa,movimentista che lavora per sostenere la
causa dei lavoratori, abbia tutto il
diritto di intervenire e appoggiare quei settori del mondo del lavoro che si battono e
si oppongono all’annullamento costante e
continuo dei diritti individuali e collettivi, che dovrebbero essere la base di
una società più equa e giusta. Crediamo fortemente che in un situazione di
pubblico dominio ognuno sia libero di formulare giudizi al netto del dato
oggettivo e di esprimere la propria idea legata anche a possibili soluzioni.
La situazione e lo scenario di questa azienda, nel breve e non nel prossimo
futuro, è ben chiara a tutti, per noi e
per la nostra organizzazione sarà importante capire cosa fare affinchè la
situazione non precipiti definitivamente. Detto ciò non entreremo nei fatti
specifici e delle dinamiche di questi ultimi giorni, ma cercheremo di incentrare
la discussione sulla questione sindacale che per noi diviene centrale e
essenziale: si è dibattuto molto in assemblea su come condurre la linea
generale e sugli obbiettivi da porci nella totalità della discussione.
Abbiamo espresso all’assemblea ed ai lavoratori la necessità di non abbassare
mai la guardia e che dovevano essere,secondo noi , create le condizioni per
dare una presenza attiva e fisica davanti ai cancelli, momento per una risposta
reale e concreta per far emergere la centralità della questione legata
principalmente al problema della perdita di cosi tanti posti di lavoro e di
tutto ciò che ne può conseguire. Abbiamo fatto la richiesta di “agitazione
sindacale permanente” per creare i presupposti per una serie di presidi a
tutela del sito produttivo del materiale
e i macchinari in esso per dare: 1) maggiore peso alle varie discussioni che
verranno effettuate in futuro, 2) per far capire che la ripresa della
produzione,in ogni caso, può avvenire solo con un’azienda tutelata
strutturalmente e materialmente ,3) per far si che i riflettori della
situazione non vengano spenti
prematuramente dopo solo alcuni brevi passaggi
sulla stampa e sui giornali per cercare di dare continuità e centralità alla causa dei
lavoratori. Abbiamo fatto palese richiesta alle sigle sindacali di farsi carico
responsabilmente della situazione in maniera unitaria per dare il senso reale
della lotta e di come dovrebbe essere condotta. Dopo molte discussioni e vari
confronti i lavoratori,ad ampia
maggioranza, hanno deciso di iniziare presidi avanti i cancelli per cercare di dare un segnale forte e
concreto a testimonianza delle continue e crescenti difficoltà alle
quali i lavoratori sono sottoposti. Pensiamo, e ribadiremo sempre, che in una situazione come questa i lavoratori
non debbano assistere passivamente ma diventare il perno centrale su cui far
ruotare tutta la situazione che si pone come obiettivo quello di dare maggiore
peso decisionale alle maestranze. Siamo consapevoli che la situazione nella
quale si trova la forza lavoro della Desi Mobili sia difficile e molto articolata.
Se vi è la concreta possibilità di un possibile compratore, di certo può essere
inteso come un fatto positivo, a patto
che si conosca a breve un piano chiaro
di investimento e di riassorbimento della forza lavoro, e che sia reale, la volontà di mantenere nel territorio
il sito produttivo scongiurandolo da ogni possibile forma di delocalizzazione e fuga di lavoro
altrove tema su cui costruiremo eventualmente parte della nostra azione che
possa portare anche alla costituzione di una cooperativa tra quei lavoratori
che credono ad una gestione aziendale di tutt’ altra natura. Purtroppo,al momento,l’unico scenario reale e
concreto è quello del fallimento e dei libri in tribunale, con i lavoratori che
ancora dovranno capire come e quando riusciranno a recuperare il contenzioso
economico e gli ammortizzatori sociali ai quali saranno sottoposti(stipendi,TFR,cassa
integrazione,solidarietà,mobilità).
L’appello che facciamo ai lavoratori è quello di non cullarsi troppo su
possibili e legittime aspettative ma, ancora
in assenza di una possibile alternativa ufficiale, l’unica strada da
percorrere è quella del mantenimento costante della lotta e dell’obbiettivo che
è in essa:la più ampia tutela dei posti di lavoro e delle famiglie che sono
dietro di essi.
Ci mettiamo a disposizione per un confronto reale e costruttivo e, per quanto
ci riguarda, sgombro da ogni forma di ipocrisia che possa condizionare la veridicità
dell’analisi.
PCL Nucleo Montano sez. Ancona
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