04/03/15

DESI MOBILI: COMUNICATO PCL




Il Partito Comunista dei Lavoratori Nucleo Montano sez. Ancona esprime la propria solidarietà e vicinanza ai circa 130 lavoratori della Desi Mobili che entreranno a far parte della “grande famiglia” dei disoccupati  divenuta ormai contenitore principale della classe lavoratrice locale e nazionale. Data la presenza attiva di nostri militanti nel sindacato   che vivono la vertenza in prima persona e sulla propria pelle, per noi è di primaria e fondamentale importanza chiarire,immediatamente, una questione: fin da subito non accetteremo e respingeremo con forza ogni forma e  atto strumentale che possa essere fatto ed usato nei confronti di chi si sente libero di esprimere la propria posizione e la propria analisi nei confronti di una situazione e di una vertenza che allungherà la lista infinita delle attività lavorative sparite e schiacciate nel territorio grazie ai colpi della più grande crisi a sfondo capitalistico più tragica e devastante  dell’ultimo secolo. Respingeremo e contrasteremo  eventuali “giudizi populisti” legati alla questione politica,perché siamo fortemente convinti che qualsiasi organizzazione partitica,associativa,movimentista che lavora per sostenere la causa dei lavoratori, abbia  tutto il diritto di intervenire e appoggiare quei  settori del mondo del lavoro che si battono e si oppongono all’annullamento  costante e continuo dei diritti individuali e collettivi, che dovrebbero essere la base di una società più equa e giusta. Crediamo fortemente che in un situazione di pubblico dominio ognuno sia libero di formulare giudizi al netto del dato oggettivo e di esprimere la propria idea legata anche a possibili soluzioni.
La situazione e lo scenario di questa azienda, nel breve e non nel prossimo futuro, è ben chiara a tutti,  per noi e per la nostra organizzazione sarà importante capire cosa fare affinchè la situazione non precipiti definitivamente. Detto ciò non entreremo nei fatti specifici e delle dinamiche di questi ultimi giorni, ma cercheremo di incentrare la discussione sulla questione sindacale che per noi diviene centrale e essenziale: si è dibattuto molto in assemblea su come condurre la  linea  generale e sugli obbiettivi da porci nella totalità della discussione. Abbiamo espresso all’assemblea ed ai lavoratori la necessità di non abbassare mai la guardia e che dovevano essere,secondo noi , create le condizioni per dare una presenza attiva e fisica davanti ai cancelli, momento per una risposta reale e concreta per far emergere la centralità della questione legata principalmente al problema della perdita di cosi tanti posti di lavoro e di tutto ciò che ne può conseguire. Abbiamo fatto la richiesta di “agitazione sindacale permanente” per creare i presupposti per una serie di presidi a tutela del sito produttivo  del materiale e i macchinari in esso per dare: 1) maggiore peso alle varie discussioni che verranno effettuate in futuro, 2) per far capire che la ripresa della produzione,in ogni caso, può avvenire solo con un’azienda tutelata strutturalmente e materialmente ,3) per far si che i riflettori della situazione non vengano  spenti prematuramente dopo solo alcuni  brevi passaggi sulla stampa e sui giornali per cercare di  dare continuità e centralità alla causa dei lavoratori. Abbiamo fatto palese richiesta alle sigle sindacali di farsi carico responsabilmente della situazione in maniera unitaria per dare il senso reale della lotta e di come dovrebbe essere condotta. Dopo molte discussioni e vari confronti  i lavoratori,ad ampia maggioranza, hanno deciso di iniziare presidi avanti i cancelli  per cercare di dare un segnale forte e concreto a testimonianza delle continue e crescenti difficoltà   alle quali i lavoratori sono sottoposti. Pensiamo, e ribadiremo sempre,  che in una situazione come questa i lavoratori non debbano assistere passivamente ma diventare il perno centrale su cui far ruotare tutta la situazione che si pone come obiettivo quello di dare maggiore peso decisionale alle maestranze. Siamo consapevoli che la situazione nella quale si trova la forza lavoro della Desi Mobili sia difficile e molto articolata. Se vi è la concreta possibilità di un possibile compratore, di certo può essere  inteso come un fatto positivo, a patto che  si conosca a breve un piano chiaro di investimento e di riassorbimento della forza lavoro,  e che sia  reale, la volontà di mantenere nel territorio il sito produttivo scongiurandolo da ogni possibile  forma di delocalizzazione e fuga di lavoro altrove tema su cui costruiremo eventualmente parte della nostra azione che possa portare anche alla costituzione di una cooperativa tra quei lavoratori che credono ad una gestione aziendale di tutt’ altra natura.  Purtroppo,al momento,l’unico scenario reale e concreto è quello del fallimento e dei libri in tribunale, con i lavoratori che ancora dovranno capire come e quando riusciranno a recuperare il contenzioso economico e gli ammortizzatori sociali ai quali saranno sottoposti(stipendi,TFR,cassa integrazione,solidarietà,mobilità).
L’appello che facciamo ai lavoratori è quello di non cullarsi troppo su possibili e legittime aspettative ma, ancora  in assenza di una possibile alternativa ufficiale, l’unica strada da percorrere è quella del mantenimento costante della lotta e dell’obbiettivo che è in essa:la più ampia tutela dei posti di lavoro e delle famiglie che sono dietro di essi.
Ci mettiamo a disposizione per un confronto reale e costruttivo e, per quanto ci riguarda, sgombro da ogni forma di ipocrisia che possa condizionare la veridicità dell’analisi.


PCL Nucleo Montano sez. Ancona

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