Il Partito Comunista dei
Lavoratori sezione provinciale di Ancona sostiene la mobilitazione dei 97
lavoratori della Sicc cucine, ennesima azienda del settore che si appresta ad
una imminente cessazione di attività.
Dopo anni di sacrifici da
parte dei lavoratori per tenere in piedi l’azienda, sopportando ritardi nel
pagamento delle retribuzioni, casse integrazioni varie e contratto di
solidarietà, la proprietà aziendale ha annunciato di voler chiudere i battenti
dall’oggi al domani, non avendo più alcun sostegno da parte degli istituti di
credito.
Ancora una volta sono i
lavoratori a pagare gli effetti della crisi del sistema capitalistico, stritolati
nella morsa degli interessi speculativi e nei rapporti avariati tra la borghesia imprenditoriale locale
e nazionale e le banche strozzine ormai paragonabili alle peggio associazioni a
delinquere attive nel nostro Paese.
A questo ennesimo “omicidio collettivo” va contrapposta una mobilitazione di forza e
di pare violenza da parte della classe lavoratrice, ormai sfinita e massacrata
dai continui attacchi ai diritti acquisiti che di fatto cancellano ogni forma
di tutela relegando lo statuto dei lavoratori a semplice carta straccia,con la
complicità anche di quei governi che si sono costruiti il
consenso nella società e nei luoghi di lavoro,presentandosi come affidabili
amici del popolo.
E’ necessario, e non è
più rimandabile, fare un fronte unico di tutte le vertenze sparse nel
territorio in una grande mobilitazione generale continua e duratura che punti a
ribaltare questo stato di cose che arricchisce sempre di più una parte minoritaria
della nostra società ,e impoverisce all’estremo la parte maggioritaria del
nostro strato sociale formato da lavoratori del settore pubblico e privato sui
quali viene riversato tutto il peso della più dura crisi a sfondo capitalistico
degli ultimi settanta anni.
L’occupazione delle fabbriche che licenziano o
delocalizzano , la nazionalizzazione sotto il controllo dei lavoratori senza
indennizzo ai padroni e ai grandi capitali,nuove forme di gestione aziendale e
di cooperazione tra i lavoratori e i dipendenti, segna l’unico percorso
possibile che possa ribaltare e contrastare
lo sfruttamento e il massacro sociale al quale tutta la classe operaia è
ormai sottoposta da troppo tempo: o si instaura un governo dei lavoratori ,o si
è destinati a soccombere e a subire per sempre.
Questi sono gli aspetti
fondamentali su i quali i lavoratori della SICC di Jesi, come in tutte le
situazioni a rischio di licenziamenti collettivi e di massa, dovrebbero basare
e costruire la vertenza che possa portarli alla vittoria trascinandosi dietro
di se anche futili ed inutili equilibri tra proprietà e sigle sindacali che in
nome della vivibilità e della pace nei luoghi di lavoro,hanno abbandonato per
sempre ogni forma di lotta.
PCL sez. prov. Ancona
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