12/02/15

SOLIDARIETA’ CON I LAVORATORI DELLA SICC JESI



Il Partito Comunista dei Lavoratori sezione provinciale di Ancona sostiene la mobilitazione dei 97 lavoratori della Sicc cucine, ennesima azienda del settore che si appresta ad una imminente cessazione di attività.
Dopo anni di sacrifici da parte dei lavoratori per tenere in piedi l’azienda, sopportando ritardi nel pagamento delle retribuzioni, casse integrazioni varie e contratto di solidarietà, la proprietà aziendale ha annunciato di voler chiudere i battenti dall’oggi al domani, non avendo più alcun sostegno da parte degli istituti di credito.
Ancora una volta sono i lavoratori a pagare gli effetti della crisi del sistema capitalistico, stritolati nella morsa degli interessi speculativi e nei rapporti  avariati tra la borghesia imprenditoriale locale e nazionale e le banche strozzine ormai paragonabili alle peggio associazioni a delinquere attive nel nostro Paese.
 A questo ennesimo “omicidio collettivo”  va contrapposta una mobilitazione di forza e di pare violenza da parte della classe lavoratrice, ormai sfinita e massacrata dai continui attacchi ai diritti acquisiti che di fatto cancellano ogni forma di tutela relegando lo statuto dei lavoratori a semplice carta straccia,con la complicità   anche di quei governi che si sono costruiti il consenso nella società e nei luoghi di lavoro,presentandosi come affidabili amici del popolo.
E’ necessario, e non è più rimandabile, fare un fronte unico di tutte le vertenze sparse nel territorio in una grande mobilitazione generale continua e duratura che punti a ribaltare questo stato di cose che arricchisce sempre di più una parte minoritaria della nostra società ,e impoverisce all’estremo la parte maggioritaria del nostro strato sociale formato da lavoratori del settore pubblico e privato sui quali viene riversato tutto il peso della più dura crisi a sfondo capitalistico degli ultimi settanta anni.
 L’occupazione delle fabbriche che licenziano o delocalizzano , la nazionalizzazione sotto il controllo dei lavoratori senza indennizzo ai padroni e ai grandi capitali,nuove forme di gestione aziendale e di cooperazione tra i lavoratori e i dipendenti, segna l’unico percorso possibile che possa ribaltare e contrastare  lo sfruttamento e il massacro sociale al quale tutta la classe operaia è ormai sottoposta da troppo tempo: o si instaura un governo dei lavoratori ,o si è destinati a soccombere e a subire per sempre.
Questi sono gli aspetti fondamentali su i quali i lavoratori della SICC di Jesi, come in tutte le situazioni a rischio di licenziamenti collettivi e di massa, dovrebbero basare e costruire la vertenza che possa portarli alla vittoria trascinandosi dietro di se anche futili ed inutili equilibri tra proprietà e sigle sindacali che in nome della vivibilità e della pace nei luoghi di lavoro,hanno abbandonato per sempre ogni forma di  lotta.

                                                                                                             PCL sez. prov. Ancona

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