10/02/15

A FIANCO DEI LAVORATORI e DELLE LAVORATRICI DELLA GRECIA, CONTRO I LORO STROZZINI L'UNICA SOLUZIONE E' UNA ROTTURA ANTICAPITALISTICA

Testo volantino che verrà distribuito il 14 Febbraio a Roma
ai partecipanti della manifestazione in appoggio al governo greco.


Gli strozzini dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione greca sono nuovamente al lavoro. Per cinque anni FMI, BCE e Unione degli Stati capitalisti europei hanno imposto al popolo greco sofferenze indicibili attraverso il ricatto dei famigerati memorandum, costringendo la società greca ad una regressione sociale senza paragoni in Europa. I governi greci sono stati gli agenti complici di questa politica di rapina.

Ora gli stessi custodi del capitale finanziario vogliono continuare il saccheggio della Grecia, in perfetta continuità con i cinque anni precedenti.

Ma il 25 Gennaio i lavoratori, le lavoratrici e la popolazione povera della Grecia, dopo anni di mobilitazioni sociali, hanno espresso il proprio orgoglioso rifiuto della rapina. Il voto a Syriza ha espresso la volontà di farla finita col passato e di voltare pagina.

Questa volontà deve essere raccolta e tradotta nell'unico modo possibile: rompendo col capitale finanziario, con la Unione capitalistica degli Stati creditori, con la BCE, con la borghesia greca complice della rapina.

Non vi sono altre soluzioni.

IL BIVIO DI SYRIZA: COMPROMESSO COL CAPITALISMO O ROTTURA COL CAPITALISMO?

Il gruppo dirigente di Syriza, a partire da Alexis Tsipras, si è speso in questi mesi per cercare una soluzione di compromesso con i governi europei e il capitale finanziario. Tutta la sua politica è stata volta a rassicurare l'Europa capitalista circa la propria moderazione e il proprio senso di responsabilità: permanenza nella UE, rinuncia ad ogni annullamento del debito, rinuncia ad ogni nazionalizzazione delle banche, disponibilità negoziale verso i creditori attorno a dilazione dei tempi di pagamento degli interessi sul debito. La stessa richiesta di una sua riduzione è stata abbandonata.

Ma questa ricerca del compromesso è finita in un vicolo cieco. Ed è una seria minaccia alla domanda di svolta che il popolo greco ha espresso il 25 Gennaio.

E' finita in un vicolo cieco: perché i creditori strozzini non intendono fare sconti significativi ai “debitori”. Né la BCE, che deve tenere l'equilibrio interno fra gli interessi dei propri stati azionisti. Né gli Stati nazionali imperialisti di Germania, Francia, Italia, grandi detentori del debito greco, indisponibili a sacrifici di cassa. Gli uni e gli altri politicamente attenti a non creare precedenti pericolosi, alla vigilia del voto spagnolo.

Ma quella ricerca di compromesso è al tempo stesso una minaccia per gli sfruttati . Perché è del tutto evidente, tanto più nelle condizioni date, che qualsiasi eventuale compromesso con gli strozzini del popolo greco non può che comportare contropartite per gli strozzini. Ogni concessione dei creditori richiede “garanzie” da parte dei debitori. E le “garanzie” richieste comporterebbero necessariamente nuove rinunce sociali. Anche la rinuncia, totale o parziale, alle misure immediate di emergenza sociale che Syriza ha promesso ed annunciato.


Il bivio è dunque chiaro e non può essere aggirato: o Syriza rompe con la propria base di massa, condannandosi a un precoce suicidio politico, col rischio oltretutto di regalare spazi alla destra nazista. Oppure rompe col capitale finanziario europeo , con tutti gli strozzini del popolo greco, con lo stesso capitalismo greco, rinunciando al proprio programma di compromesso con i creditori. Non esiste una terza via.

Cercare di guadagnare tempo non è la soluzione: anche perchè il tempo non aiuta come dimostra la fuga dei capitali dalle banche greche e la crescita astronomica dei tassi sui titoli pubblici del Paese.

LE PROPOSTE DEL NOSTRO PARTITO GRECO

Il Partito rivoluzionario dei lavoratori greco (EEK) - sezione del Coordinamento per la Rifondazione della Quarta Internazionale - si batte apertamente per la soluzione anti capitalista della crisi greca. Per un programma di misure tanto radicali quanto radicale è il programma di rapina degli strozzini:

Annullamento unilaterale del debito pubblico greco con banche private, stati imperialisti, BCE, FMI: non un soldo deve più finire nelle loro tasche !
Nazionalizzazione delle banche, senza indennizzo per i grandi azionisti e loro unificazione in un'unica banca di Stato: l'unica misura che può contrastare alla radice fuga di capitali e speculazione finanziaria!
Esproprio senza indennizzo dei grandi gruppi capitalistici, a partire dagli armatori, dall'industria alimentare, dall'industria farmaceutica: condizione necessaria per ricostruire l'economia greca secondo i bisogni degli sfruttati !

PER UN GOVERNO SYRIZA/KKE, SU UN PROGRAMMA ANTICAPITALISTA

Solo un governo dei lavoratori può realizzare queste misure. Per questo EEK sta sviluppando una campagna di massa per un governo Syriza/KKE, basato sulle organizzazioni di massa e su un programma anticapitalista.

L'alleanza di governo fra Syriza e il partito xenofobo di Anel è stato un fatto grave. Non è stata imposta dai numeri parlamentari. Era stata annunciata in campagna elettorale. Si è voluto rafforzare il messaggio di compromesso con gli armatori (Kammenos è stato ministro della Marina mercantile nel governo della destra) e soprattutto con l'esercito. Ma così si pregiudica ogni possibile svolta.

Cacciare il ministro della destra; chiedere pubblicamente al KKE stalinista di uscire dal proprio arroccamento burocratico settario e di entrare in un governo di unità anticapitalista, ponendolo di fronte alle sue responsabilità agli occhi della propria base: tutto ciò è possibile. Basta la volontà, innanzitutto di Syriza. Un governo Syriza/KKE per un programma anticapitalista avrebbe i numeri parlamentari necessari. Avrebbe il sostegno entusiasta dei lavoratori, precari, disoccupati che in questi anni si sono battuti nelle strade e sulle piazze di tutta la Grecia. Sarebbe un formidabile aiuto e incoraggiamento alla ribellione anticapitalista delle masse oppresse e sfruttate di tutta Europa.

La costruzione del partito rivoluzionario in Grecia è al servizio della soluzione rivoluzionaria della crisi greca ed europea: nella prospettiva degli Stati Uniti Socialisti d'Europa.


Partito Comunista dei Lavoratori
Sez. italiana del Coordinamento per la Rifondazione della Quarta Internazionale

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