Per l’Italia non c’è nessuna
possibilità di progresso sulla via del capitalismo se non risollevarsi a spese
dei lavoratori e sulla loro pelle (come già in gran parte è stato fatto!).
Il putridume della nostra società, la
degenerazione del capitalismo italiano che sempre più rappresenta alla luce del
sole “ un comitato d’affari con la borghesia”, ha assolutamente bisogno che gli
ultimi burocrati riconosciuti “istituzionalmente” come rappresentanti del mondo
del lavoro vengano distrutti, o per meglio dire, DOMINATI dal capitalismo (
guarda caso, proprio nel momento della sua massima fragilità) legandoli al suo
seguito, al suo perpetuo rapporto di sfruttamento.
Prima nei fatti, poi anche a parole i
socialdemocratici hanno non solo rinunciato alla rivoluzione se mai l’avessero
sognata, ma anche alle riforme dove oggi non hanno più terreno. Oggi i
traditori dei lavoratori mettono sul tavolo i pochi diritti rimasti e
contrattano su quest’ultimi…salvaguardando così la loro riconoscibilità di
dirigenza burocratica al tavolo del padronato. Contribuendo così a dar man
forte all’ideologia dominante di continuare a: detassare i capitalisti a spese
del lavoro che in questa fase storica viene distrutto per pagare la loro crisi.
Vent’anni fa tutti declamavano la
tanta annunciata “ prosperità futura”, oggi alla prova dei fatti assistiamo ad
un declino senza precedenti dove la rivoluzione assume sembianze di “nostalgia
sognatrice”, dove i lavoratori sono stati ridotti a collante dell’unità nazionale
a salvezza della società borghese, al populismo e al nuovo fascismo.
Grandi rinunce, apatia e indifferenza
che i nostri padri, nonni e bisnonni nemmeno passava per l’anticamera del
cervello! Rivoltati ora, non nella tomba! Questo è il loro monito di fronte
alla degenerazione del capitalismo in putrefazione sociale e culturale.
Non esiste spettacolo storico più
nauseante e ripugnante di questa decomposizione del lascito di lotte storiche
passate e di tutte le loro speranze.
Anche se i governi non hanno più
mezze misure e cercano di sbarazzarsi completamente delle “minime” pressioni
delle organizzazioni operaie…anche se il fascismo è in agguato cercando di
mobilitare sempre più le classi che si trovano immediatamente sopra al
proletariato…questo non riuscirà a fermare la lotta per la libertà! Credo che
esista un livello sotto al quale la classe lavoratrice non possa essere
costretta a scendere.
La speranza nella ricostruzione della
4° Internazionale per la liberazione dell’umanità dall’oppressione, dallo
sfruttamento, dalla gigantesca irrazionalità che il capitalismo ci
impone…l’autonomia dei comunisti, il loro programma rivoluzionario,
l’opposizione di principio ai governi borghesi, la rottura con i centristi e
riformisti, la loro tattica, il loro rifiuto per l’estremismo. La
consapevolezza di una rottura con lo stato borghese per la rivoluzione sociale e la necessità della
dittatura del proletariato mi danno puro ottimismo nella volontà di costruire
un futuro migliore.
Solo la rivoluzione cambia le cose!
Buon 2014 a pugno chiuso!
Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori
Sez. Ancona Nucleo Montano
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