08/09/12

Lettera di Ferrando (PCL) a Grillo: SFIDO BEPPE GRILLO AD UN CONFRONTO PUBBLICO!


Caro Beppe Grillo,

dichiari di respingere ogni occasione di confronto pubblico con gli avversari politici, preferendo il monologo. Capisco: il monologo consente una cornice ieratica e l'esercizio scenico. E monologhi che hanno goduto di finestre televisive aperte su milioni di persone, sono stati indubbiamente efficaci: tanto più se diretti contro il facile bersaglio di partiti di potere screditati e corrotti, impegnati in una rapina quotidiana della popolazione povera per conto degli industriali e dei banchieri. Mi verrebbe da dire: troppo facile, caro Grillo.

Ti propongo di fare una eccezione. Ti propongo un pubblico contraddittorio con l'unico partito della sinistra italiana che si è opposto a tutti i governi dei poteri forti, di centrodestra come di centrosinistra: il Partito Comunista dei lavoratori, di cui mi onoro di essere portavoce. Un partito che certo non gode delle attenzioni televisive, ma si conquista quotidianamente la stima dei lavoratori più combattivi nei loro luoghi di lavoro e nelle loro lotte. Un partito che non prende un euro dallo Stato, che non ambisce a ministri o assessori a fianco del PD, che non ha altro interesse che la lotta per una rivoluzione sociale e un governo dei lavoratori.

Certo, in un contraddittorio con il PCL dovresti cambiare repertorio. Non potresti inveire in discesa contro i “partiti ladri e corrotti”. Dovresti spiegare in salita, ad esempio, perchè difendi i ricchi evasori di Cortina, perchè chiedi l'abolizione del valore legale del titolo di studio, perchè rivendichi la privatizzazione delle ferrovie, perchè chiedi la chiusura delle frontiere dall'”invasione dei romeni”, perchè la tua “rivoluzione” si arresta di fronte ai diritti di proprietà delle grandi imprese e delle banche nel nome dell'illusione un po' truffaldina di un possibile “capitalismo popolare” in cui i piccoli azionisti diventano i re di un mercato finalmente “libero”. E molto altro ancora: inclusi i tuoi rapporti con l'impresa Casaleggio.

Ma l'onere di un contraddittorio è anche questo: scendere dal comodo Olimpo del soliloquio. Ed è oltretutto un servizio di verità e di democrazia agli occhi di chi ti segue: che ha diritto non solo di apprezzare le tue indubbie doti teatrali ma anche di conoscere le tue capacità di replica alle obiezioni. Non quelle interessate e false del potere, ma quelle autentiche di chi lo combatte per rovesciarlo, su un programma coerentemente anticapitalista.

Attendo risposta.
 
MARCO FERRANDO
Partito Comunista dei Lavoratori
Portavoce nazionale

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