03/09/12

I FINANZIAMENTI PUBBLICI ALLE AZIENDE PRIVATE MARCHIGIANE SONO IMMORALI!


La recente pubblicazione di articoli di giornalistici [Corriere Adriatico, 9/8/2012 – M. Paradisi] relativi agli scandalosi finanziamenti pubblici in favore di alcune realtà industriali regionali, rappresentano un vero e proprio oltraggio per le migliaia di lavoratori che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. Come riportato nel contenuto dell’articolo menzionato, come al solito, “alla Indesit Company andranno 748mila 772 euro di finanziamenti pubblici, 292mila 731 europei, 353mila 817 statali, 102mila 223 regionali, per il progetto Homeline: dall’elettrodomestico al sistema casa per ridurre i costi energetici”. Per “incrementare la competitività” recita la motivazione del finanziamento. Ma la “Ricerca e Sviluppo” non rientra tra le attività tipiche d’impresa? Perché coi nostri soldi? Nel lungo articolo, dal titolo significativo “la grande abbuffata”, si evidenziano altre imprese che hanno ottenuto ingenti stanziamenti economici nel panorama industriale marchigiano, senza però garantire alcuna tutela occupazionale, ma anzi proseguendo spesso nei loro progetti di delocalizzazione all’estero già precedentemente avviati con finanziamenti pubblici.

Il Partito Comunista dei Lavoratori delle Marche, oltre ad esprimere il più risoluto sdegno per questo scandalo che offende milioni di lavoratori italiani, ridotti a vivere al dì sotto della soglia di povertà, si chiede perché l’Unione Europea ed il Governo italiano non intervenga evitando che finanziamenti pubblici siano erogati senza nessuna certezza della difesa occupazionale. È veramente assurdo e al limite della legalità che tali “aiuti economici” siano elargiti in favore di industrie private regionali, attraverso i sodi dei contribuenti che poi verranno licenziati! Non provano alcuna vergogna gli esponenti del centrosinistra e centrodestra?

Torniamo a ribadire che i finanziamenti pubblici alle aziende private sono un furto ai danni dei lavoratori, se le aziende sono in difficoltà bisogna nazionalizzarle, se fuggono all’estero, confiscare e rendere pubblici tutti i loro beni mobili ed immobili.

 

Con preghiera di massima diffusione

 

Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Regionale Marche

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