07/10/11

Cerreto D'ESI: a proposito dell'Associazione VIVI CERRETO

Per l’ennesima volta "VIVI CERRETO" rivela la sua natura borghese e governista che con la vita sociale e culturale del nostro piccolo paese non ha proprio niente a che fare. La teoria della suddetta associazione culturale di diventare la prima del nostro paese, ormai fa acqua da tutte le parti, ed è chiaro a tutti lo scopo dei capi fondatori e dei suoi cortigiani: affermarsi in tutte le manovre politiche che riguardano la nostra piccola comunità. La cartina tornasole infatti la ritroviamo in maniera palese ed inconfutabile nella passata Festa dell’Uva, nella quale tutte le associazioni hanno preso parte con un notevole successo, dove però Vivi Cerreto è rimasta estranea, latitante (come da qualche anno a questa parte) facendo cadere quel finto castello di carta che doveva portare il risveglio culturale del nostro piccolo centro. Al posto di partecipare attivamente alla festa, i capi si sono ritrovati la domenica pomeriggio, nei giorni di festa, in piazza per promuovere una patetica raccolta di firme per cercare di aprire una sorta di credito cooperativo, che tranquillamente si può definire banca, con il contributo dei nostri cittadini.
Vorrei far notare che una sorta di pseudo banca c'entra ben poco con una associazione culturale che si è definita non a scopo di lucro e che si era candidata in maniera ipocrita alla guida della nostra giunta comunale e all’amministrazione del nostro comune. Probabilmente il gioco è talmente riuscito che ormai e’ caduta ogni forma di copertura di maschera che contraddistingue i fondatori di questo piccolo comitato di affari che non si sono preoccupati di sbattere in faccia la loro reale natura a tutti noi e ai loro elettori. Ormai non ci sono più parole per descrivere questa oscenità e questa falsità, l’unica cosa concreta rimane nel fatto che prima o poi la ragione prevale sull’immoralità, sulla menzogna e sulle false intenzioni. Da qui in poi credo che sia giusto che VIVI CERRETO faccia il suo percorso pragmatico, faccendiere, clientelare in consiglio comunale,che tuteli gli interessi di pochi(vedi svincoli della pedemontana)a discapito della collettività ,a tutela dei potentati locali e dei loro registi,ma che poi dovrà confrontarsi con tutta la nostra comunità e prendere atto del giudizio negativo e del cattivo esempio dato ai giovani che vogliono avvicinarsi alla politica o semplicemente ad una associazione di qualsiasi fine. Credo che sia opportuno che il maggiore esponente del gruppo dia delle spiegazioni concrete e convincenti con i fatti e non con le false promesse che ci hanno riempito la campagna elettorale con la scusa del bene comune rimessa immediatamente nel cassetto e nel dimenticatoio.

Mauro Goldoni
Partito Comunista Lavoratori
Sezione di Ancona - nucleo di Ancona  

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