07/07/10

Chiacchere, bugie e manganelli

comunicato PCL Abruzzo su manifestazione Aquilani



L'anno scorso proprio in questi giorni, si svolgeva a L'Aquila semidistrutta dal terremoto del 6 Aprile 2009 il vertice del G8. Quel summit tenuto cinicamente nella città martirizzata dal sisma è stato il culmine di quella gigantesca operazione di propaganda gestita direttamente da Silvio Berlusconi e dal fido Bertolasso. Per mesi il governo e i vertici della protezione civile hanno ingannato gli aquilani e tutti gli italiani raccontando il “miracolo” di una ricostruzione in tempi record. Tutti nelle case prima dell'inverno si disse e ancora, sgombero delle macerie e finanziamenti per far ripartire l'economia cittadina. Ad un anno di distanza, la realtà delle cose non potrebbe essere più distante dalle favole raccontate. Le new town volute dal governo e che hanno fatto le fortune della “cricca” che le ha realizzate, non sono il tipo di ricostruzione che gli aquilani chiedevano e in ogni caso, hanno risolto (si fa per dire, visto che cadono a pezzi) il problema abitativo di meno di metà della popolazione. Il centro cittadino si trova sostanzialmente nelle stesse condizioni della mattina successiva al sisma, tanto da convincere gli aquilani che la loro città non rinascerà mai.

Ora a tutto questo si aggiunge la beffa della mancata proroga delle misure fiscali di favore giustificate dall'emergenza. La pazienza degli aquilani si sta progressivamente trasformando in furore, mentre le bugie del governo in repressione e manganelli. Le cariche di oggi in Via del Corso a Roma contro i manifestanti giunti dall'Aquila sono un atto vergognoso che deve trovare la giusta risposta da parte di tutte le forze democratiche. L'unica ricetta rimasta ad un governo agonizzante a fronte delle infinite emergenze sociali che attraversano il paese, sembra essere quella della repressione. Ma il governo Berlusconi, deve sapere che per i lavoratori e le masse popolari la misura è colma e l'assedio dei palazzi del potere sarà una costante dei prossimi mesi. Cacciare il governo dei sacrifici, questo l'obiettivo che bisogna porsi da subito. Se ne vadano tutti, governino i lavoratori.

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