12/08/10

Crollo del modello marchigiano: un silenzio assordante!




Regione Marche: il silenzio di tutta la classe politica regionale non può nascondere il reale terremoto sociale che si sta abbattendo contro migliaia di lavoratori
Dopo quattro mesi di “ ubriacatura elettorale” seguita alle elezioni per il rinnovo del consiglio della Regione Marche che avevano fatto scendere nel territorio marchigiano, “ una pesante cappa di censura”, torna in tutta la sua catastrofica dimensione la crisi del presunto “modello marchigiano”, tanto esaltato dal Prof. Prodi.
È davvero inaccettabile dover ascoltare “certi" personaggi politici e "certe" organizzazioni sindacali confederali, sostenitori del modello fallimentare del mono-settore, ricercare il difficile tentativo volto a sottrarsi dalle proprie epocali responsabilità.
Il progetto di totale natura politica con cui, per permettere il controllo assolutista di tutta la Regione Marche, la classe politica territoriale, sia di centro-sinistra che di centro-destra, ha sottomesso l’intero comprensorio produttivo sociale e politico al potentato di una "sola grande famiglia” fabrianese, determinando a breve migliaia di licenziamenti contro i lavoratori marchigiani. Lasciandoli senza alcuna alternativa o speranza, colpevoli solo di dover seguire il destino del proprio padrone, come moderni servi della gleba costretti a seguire nella disgrazia il proprio signore (che nel frattempo però continua la sua vita da nababbo).

In questo contesto davvero tragico per le industrie locali, è ora che i lavoratori si riapproprino dei valori della lotta di classe e dell’unità tra tutte le masse lavoratrici che per lunghi decenni sono state ingannate dal monopolio merloniano, responsabile della deriva “corporativa” con la quale non solo si sono divisi i lavoratori, ma si sono cancellati i valori della partecipazione democratica, di sinistra, alternativa al capitalismo.

Antonio Angeloni

1 commento:

Anonimo ha detto...

da soli non ce la si puo fare , la lotta dei tre operai di melfi si inmpantanata nella dialettica del populismo borghese , i tre punti 1 tengo famiglia ,2 sono nato povero 3 voglio lavorare per mangiare . andra' a finire tarallucci e vino tipico italiano . con tanto di carabinieri prete e onorevole con fascia tricolore e banda della parrocchia , verranno reintegrati ma come gli ultimi mpohicani das tenere in una riserva .bisognava tenere le distanze da certe intromissioni .