Il Partito Comunista dei Lavoratori sez Ancona esprime ancora una volta la
solidarietà a 25 lavoratori del comparto Best che da qui a breve rimarranno
senza il posto di lavoro grazie all’ormai vergognosa concertazione che si è
creata a livello locale e nazionale tra le organizzazioni sindacali confederali
e i padroni ai quali viene costantemente spianata la strada su un tappeto
rosso-sangue versato sempre dalla classe
lavoratrice. L’orrendo accordo sottoscritto dalle parti e sottoposto a
referendum ai lavoratori,costretti a quel punto a dover accettare la soluzione
con il male minore se cosi’ la possiamo definire, ci da’ il senso e la certezza
che ormai le organizzazioni sindacali confederali sono state “assunte” come
braccio armato del padrone e dei poteri da scaraventare sulla classe
lavoratrice repressa e continuamente sottoposta a macelleria nei diritti e
nella libertà collettiva ed individuale. L’aspetto più devastante e pericoloso
lo si ritrova nell’accordo sottoscritto tra le parti dove emerge chiaramente un
aspetto a dir poco ripugnante ed inqualificabile:le burocrazie sindacali di
FIM-FIOM-UILM accettano il fatto che si possano usare ingenti somme di
denaro,si’ per licenziare,no per essere rinvestite per la tutela delle figure
professionali e dei posti di lavoro nel territorio e nella fabbrica stessa. Pur
di mantenere e di far rispettare la concertazione, che di
riflesso garantisce la pace sociale con la borghesia e il potere
imprenditoriale, i funzionari sono disposti anche a prendere schiaffi che
sicuramente recano più danno ai lavoratori e non ai sindacalisti radical shic
veri responsabili del basso livello di scontro. Come PCL registriamo
purtroppo una netta sconfitta,consapevole e voluta, che sicuramente per causa
ed effetto si ripercuoterà in maniera drammatica nella storia futura di questa
fabbrica che porterà al solito scenario:la probabile chiusura del sito produttivo già sottoposto a duri
processi di delocalizzazione volontà inequivocabile della multinazionale
americana. Il PCL sez Ancona reputa necessario e prioritario ricreare le basi
per una dura e lunga opposizione che cresca sulle ali del conflitto all’interno della fabbrica. A quei pochi lavoratori che per
dignità e convinzione non si sono venduti e non hanno ceduto alla vile
repressione sindacale-padronale, daremo tutto il nostro appoggio per far si che
lo stato di questa vertenza venga ribaltato e rimesso in discussione nell’idea
e nel concetto di base che si traduce in poche ma significative parole:
strappare gli accordi a ribasso e cacciare i burocrati servi dei padroni, blocco
immediato di tutti i licenziamenti, occupazione della fabbrica e blocco delle
merci. O si lavora in questi termini o sicuramente, anche quei lavoratori che
al momento si sentono tranquilli e protetti da quel’infame accordo, si
ritroveranno nel breve senza copertura salariale, senza diritti, semplicemente
senza un posto di lavoro.
PCL sez Ancona
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