17/09/09

La loro crisi ed i nostri 400 euro al mese!


Vogliamo ricordare ai lavoratori che la crisi non è terminata, ma che anzi ricadrà sopra la classe operaia come un macigno, finché non avrà ripagato, col suo sacrificio, fino all’ultimo spicciolo sperperato dai padroni.
Che il sistema non sta cambiando, ma è il sistema che se non verrà rovesciato cambierà noi.
Che non si può rimanere passivi in attesa per vedere ciò che sarà: il futuro dei nostri figli è nelle nostre mani oggi.
Che non esiste il “Fato” come qualcuno sostiene, ma esiste un sistema “Finanziario e Capitalistico” che tende ad assorbire dentro di se la classe operaia che viene poi usata come locomotiva per sviluppare i loro interessi o per pagare le loro perdite.
Anche se Ponzio Pilato è morto duemila anni fa noi continuiamo a lavarcene le mani.


Vogliamo ricordare inoltre che è stato cambiato il primo articolo della costituzione: a Fabriano la Repubblica non è più fondata sul lavoro, ma sulla paura, sull’incertezza, sull’indifferenza, sull’opportunismo. Sulla mancanza di rispetto verso i lavoratori e sulla sparizione della “dignità”, senza più un minimo di decenza. Tutti sanno, ma tutto rimane velato e nascosto. Vogliamo denunciare la mancanza di rispetto, la scarsità di idee, la carenza di fatti e la totale omissione delle promesse elettorali dei politici tutti, verso questa degenerazione del lavoro che tutti millantano di poter salvare con ricette di ottimismo, di pazienza e di sussidi. Stop…non si riesce ad andare oltre. Indugiate a star lì, seduti e tranquilli in poltrona, vociferando ai quattro venti aprendo la bocca e dando fiato alle corde vocali. Il popolo non vi ascolta più, li avete resi tutti uguali, li avete schiacciati tutti nella stessa pressa, nella stessa informazione. Consapevoli della loro cecità, consapevoli che continueranno a darvi il voto. L’ignoranza paga.

Dopo avervi rassicurati che nessuno porterà via la vostra poltrona, vorremmo far presente a tutti che lo sfruttamento del lavoro nel fabrianese stà aumentando in maniera incalzante. La mancanza di controlli nelle piccole imprese, sia a livello della tanto osannata sicurezza che di sfruttamento del lavoro umano, sta portando lentamente alla degenerazione e all’annullamento della classe operaia stessa. Denunciamo l’opportunità colta al volo da questi piccoli imprenditori di licenziare e mettere in mobilità lavoratori che, in tempo di crisi, risultano essere ingombranti per i più svariati motivi (ma per lo più si parla sempre e solo di euro). I lavoratori restanti dovranno così lavorare molto più assiduamente, sobbarcandosi anche il lavoro di quelli presi a calci in culo da questa ripugnante speculazione.


Una crisi che, se può essere maledetta per la maggior parte dei lavoratori, può essere sicuramente una manna dal cielo per altri personaggi e molti imprenditori ne stanno cogliendo i frutti mai sperati in precedenza. Molti sono i lavoratori alla mercé di questi ultimi, che per pura necessità sono costretti a vendere la loro dignità per riuscire a sbarcare il lunario. Vengono ricattati dicendo loro in modo molto intelligente e presentato come un’occasione da cogliere: “ Se sei in Mobilità o in Cassa Integrazione, puoi lavorare per me a 300 al massimo 400 euro al mese. 700 euro di cassa più le 300, ecco che arrivi a mille. Meglio di così! Naturalmente in nero!”.

Si dice in giro che si sta facendo di tutto, ma per cosa, per chi? Soltanto la costruzione di “Comitati di lotta dei Lavoratori”, che possano scambiarsi informazioni e unificare le battaglie, proteggendo il lavoro a prescindere dal luogo specifico, muovendosi dove ce ne sia bisogno, potrà ridare dignità a questo territorio e a tutto il Paese.


Youri Venturelli
(Partito Comunista Lavoratori
Nucleo montano - sez.Ancona)

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