Alle prossime elezioni vogliamo che sia presente una sinistra
degna di essere votata da ogni lavoratore, ogni giovane, ogni sfruttato.
In questi anni il Partito democratico ha condotto un vero e
proprio massacro sociale. Il Jobs act, la distruzione dell’art. 18, la “buona
scuola”, i miliardi di euro messi a garanzia del salvataggio delle banche, i
fiumi di quattrini regalati alle imprese, lo scippo dei referendum della Cgil
sui vouchers, Alitalia mandata in malora, l’Ilva a rischio, il più grande
deposito di capitali in mano pubblica – Cassa depositi e prestiti – usato per
facilitare la svendita del patrimonio pubblico, il massacro dei migranti
appaltato alle milizie libiche, le manganellate di Minniti, l’età pensionabile
che continua a salire, la disoccupazione giovanile che sfiora il 40 per cento,
il Mezzogiorno completamente abbandonato… è una lista di infamie.
Il tutto accompagnato all’occupazione dell’informazione nel più
puro stile berlusconiano, dalle cricche e cricchette che hanno prosperato
attorno Renzi e alla sua allegra brigata.
Ognuno di questi attacchi è stato accompagnato dalle balle
spaziali del segretario del Pd e dei suoi accoliti: arriva la ripresa,
rilanceremo l’occupazione, risaneremo il bilancio, il paese riparte, siamo fuori dalla crisi…
Questa gente se ne deve andare, il referendum di un anno fa ha
mostrato che la maggioranza non li vuole più!
Ma le alternative quali sono? La destra è colpevole tanto quanto
il Pd di decenni di attacchi ai lavoratori, allo stato sociale, alle pensioni,
alle libertà e ai diritti. Davvero dobbiamo aspettare da Berlusconi la
soluzione di questa crisi? O credere a Salvini che tenta di convincerci che i
problemi di chi sta male si risolvono attaccando chi sta ancora peggio?
È una destra screditata, che dove governa le città e le regioni si
dimostra corrotta e antipopolare tanto quanto i partiti di maggioranza.
Il Movimento 5 stelle ha suscitato tante speranze alle scorse
elezioni. Cosa ne è stato? Oggi il M5S è impantanato, le istituzioni che
promettevano di rovesciare li hanno inglobati tanto quanto gli altri. Il loro
candidato Di Maio va nei salotti di Confindustria e negli Usa per cercare di
accreditarsi come uomo di Stato responsabile, dichiara di volere ridurre le
tasse alle imprese, di uscire dalla Nato non se ne parla, la rottura con l’euro
di cui parlavano l’hanno messa in un cassetto.
Le liste di “sinistra” che sono comunque satelliti del Pd non
servono a niente se non ai loro dirigenti responsabili di decenni di sconfitte.
Tutti costoro stanno in parlamento e non hanno bisogno di
raccogliere le firme per presentarsi alle prossime elezioni.
La nostra lista, la lista della sinistra rivoluzionaria, non nasce
dalle combinazioni di queste burocrazie fallite. Nasce dalla necessità di un
programma davvero alternativo, che rompa una volta per tutte con le regole e le
compatibilità di questo sistema economico che ci condanna a un futuro sempre
più nero.
La nostra storia è pulita, siamo la sinistra che da sempre fa
quello che dice e dice quello che fa.
Vogliamo una sinistra di classe, che esprima in modo chiaro e
coerente i bisogni della classe lavoratrice.
La destra ci dice che il mondo si divide tra italiani e stranieri.
I 5 stelle ci dicono che si divide tra “cittadini” e “casta”. Per noi si divide
in primo luogo tra sfruttatori e sfruttati, tra lavoratori e padroni.
Non abbiamo padroni né santi in paradiso e non chiediamo il
permesso a nessuno.
Sostienici con la tua firma, col tuo voto, col tuo impegno!
Insieme possiamo far sentire la voce che non vogliono che si senta!
PARTITO COMUNISTA DEI
LAVORATORI-SINISTRA CLASSE RIVOLUZIONE