29/09/11

Riprendiamoci il nostro futuro!

Tutte le lotte di lavoratori e studenti degli ultimi tempi non sono risultate all'altezza dei tempi che corrono, nè in grado di fermare un Governo così reazionario.

La frammentazione delle classi lavoratrici perpetrata in questi decenni e la loro divisione in più di 50 forme lavorative e contrattuali, hanno portato il risultato, ben sperato dai neoliberisti, di ridurre le classi sfruttate a non avere coscienza del pericolo che incombe su di loro e le possibili ricadute sulle fasce più deboli della società.

Caduto il velo dei ”tutti uniti contro la crisi” e della “borghesia buona e democratica"  la questione si riduce a questo: il dominio della borghesia è incompatibile con una democrazia vera. I capitalisti hanno il controllo totale dell'economia, della società, dell'intera vita dei lavoratori e questo, al contrario di quanto si afferma, non può rientrare nell’ordine delle cose. Il rischio è un’autentica regressione storica della classe operaia e delle giovani generazioni e quindi dell'intero paese.

La coesione sociale tanto voluta da tutta la classe dominante sancisce e impone, in maniera burocratica e reazionaria, l’inviolabilità delle banche e il loro sacro diritto a profitti favolosi. Come le grandi industrie e i loro cospicui prelievi dalle tasche della maggioranza del popolo, per mantenere privilegi, guadagni e “status quo”. Le politiche dei governi di ogni colore succedutisi in questi ultimi decenni, hanno portato proprio a questo: liberalizzazione dei licenziamenti, privatizzazione dei beni e dei servizi, decine e decine di miliardi tagliati al sociale, revisione liberista della costituzion. Le classi dirigenti sono ovunque alleviate degli oneri di “responsabilità sociale”, ed ovunque le classi subalterne pagano di tasca proria i benefici dei ricchi possidenti. Una vera macelleria sociale, un vero atto di forza di una risretta oligarchia contro la maggioranza della società italiana.

Benché quasi tutti comprendano che hanno rinchiuso la nostra vita in una prigione fatta di sfruttamento e di stress, in un paese dove il debito pubblico ha raggiunto quasi i 2000 miliardi, nessuno fa niente per combattere un “eventuale futuro disastro”. Le quattro notizie che fuoriescono dai media e dai giornali sono state impacchettate per ingannare gli italiani e sviarli dalle loro vere necessità. Le televisioni ed i giornali sono perlopiù fondati e finanziati da capitalisti nell’interesse dei capitalisti.

Non è il taglio agli intollerabili privilegi dei parlamentari che aiuteranno a risolvere il problema. Quelli sono soltanto palliativi che nascondono i veri privilegi che il parlamento e i Governi difendono: cioè quelli della classe che vive di profitto e di rendita, di sfruttamento e rapina, coloro che si giocano in borsa il nostro lavoro, le nostre pensioni, i “parassiti della società”. I partiti dominanti sono foraggiati da questi truffatori del popolo in cambio propria fedeltà, dando loro la garanzia che questa truffa che si chiama capitalismo imponga enormi sacrifici alla maggioranza della società. Non sono bastati trent’anni di sacrifici. Ma chi lo va a dire a un lavorator oe, a un precario, a un pensionato che dopo tanto tribolare per un futuro fatto di belle promesse che i suoi figli avranno meno di niente e che dovrà pagare oltretutto ogni anno 80 miliardi di interesse ai banchieri detentori di titoli di stato?
Per questo il PCL lotta per un’Europa dei lavoratori con una prospettiva anticapitalista, chiedendo l’abolizione del debito pubblico verso le banche e la loro nazionalizzazione. Questa forma incompatibile con la struttura di sfruttamento capitalistica può essere realizzata sino in fondo solo da un governo dei lavoratori che hanno prodotto e creano ricchezza in ogni dove nel mondo e non sono certamente presenti sui libri paga dei sfruttatori. La democrazia borghese deve di fatto ogni giorno che passa, diventare democrazia rivoluzionaria, ossia, che vada incontro ai bisogni della stragrande maggioranza della popolazione, in modo che quel 10% di famiglie che detengono la metà della ricchezza nazionale restituiscano il dovuto con operazioni semplicemente trasparenti, come: abolendo il segreto bancario e punendo con la confisca dei beni l’occultamento dei profitti tanto per cominciare.

Questo è il solco nel quale dovremmo agire: cambiare si può, si può avanzare o indietreggiare, vincere o perdere,ma non possiamo più permetterci vie di mezzo contrattate sempre e solo al ribasso. Aver paura di andare avanti vuol dire andare indietro.

Il 15 ottobre alla manifestazione che si terrà a Roma, possiamo tutti insieme spazzare ciò che è vecchio e rinnovare in senso armonico questo paese, dando un vero futuro alle nostre nuove generazioni.

Per il Partito Comunista dei Lavorator è questo il senso della prospettiva generale.

Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori
Sez.Ancona-Nucleo Montano

22/09/11

Ex Cartiere Miliani: cancelliamo l’accordo che impone il lavoro nelle giornate festive


A tutti gli organi di stampa e informazione
della Regione Marche

COMUNICATO STAMPA:

L’ennesima marcia indietro del governo Berlusconi in materia delle festività laiche e religiose che volevano eliminare, rappresenta una piccola e provvisoria vittoria per tutto il popolo italiano che produce, difende i più importanti valori costituzionali e rivendica il proprio diritto alle festività pagate. Vittoria che tutte le sigle sindacali, che precedentemente si erano dette disponibili a sacrificare le festività, hanno ipocritamente salutato con gioia.

Alla luce di questi nuovi eventi, il Partito Comunista dei Lavoratori di Ancona, chiede l’immediata disdetta dell’incredibile accordo siglato nell’ottobre 2003, tra la maggioranza dell’R.S.U. (che comprendeva i sindacati confederali) ed il management delle Miliani, con il quale si sono rese lavorative le principali festività nazionali.

È da considerare immorale, specialmente per la C.G.I.L. la più grande organizzazione dei lavoratori in Europa, il sostegno fornito a qualche dirigente volto alla cancellazione di festività come il 1° Maggio, il 25 Aprile, Natale, Pasqua e molte altre giornate festive, celebrate in tutto il mondo del lavoro.

Anche su questa assurda vicenda, certi sindacalisti filopadronali sono stati i precursori con 8 anni d’anticipo rispetto alle “iniziative” del governo Berlusconi.

Con preghiera di massima diffusione

Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Ancona

20/09/11

Intervento di Ferrando alla festa nazionale della FIOM

Qui di seguito, diviso in due parti, l'intervento di Marco Ferrando, ortavoce nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori,, alla festa nazionale della Fiom-CGIL. Moderava il dibattito Gabriele Polo. Sono intervenuti F. Mussi (SEL), A. Tibaldi (IDV), M. Ferrando (PCL), Roberta Fantozzi (PRC-FdS), Emilio Bagaglio (PD), M. Landini (Fiom-Cgil) ha concluso gli interventi


Mobilitiamoci contro l'epurazione dei comunisti dalla CGIL

Di seguito l'interessante articolo contro l'espulsione del compagno Mauro Caffo dalla CGIL di Parma, in cui si annuncia, tra l'altro, la mobilitazione del Partito Comunista dei Lavoratori e di Giorgio Cremaschi, leader della minoranza CGIL.

Pubblichiamo il testo dell'appello a cui aderire per chiedere di reintegrare il compagno. Invitiamo tutti i compagni a firmarlo, rispondendo a questa mail indicando nome e cognome-sindacato/partito/associazione-città. E' una battaglia per il futuro della stessa CGIL.
APPELLO:
SOLIDARIETA’ AL COMPAGNO MAURO
(DA SOTTOSCRIVERE)

DIFFONDETE !

In merito a quanto successo in occasione del passagio del cosidetto “Giro della Padania” nella nostra provincia, i firmatari di questo appello vogliono esprimere completa solidarietà al compagno Mauro Caffo che con altri compagni stava protestando contro una gara ciclistica che di sportivo non ha nulla e che la Lega Nord usa per diffondere il suo populismo mentre a Roma è corresponsabile di una manovra finanziaria da macelleria sociale che la stessa CGIL sta contrastando. Come firmatari siamo assolutamente contrari al provvedimento di sospensione del distacco preso nei confronti del compagno Mauro principalmente perché preannunciato a mezzo stampa precorrendo le stesse decisioni della categoria ( FP ) e senza aver considerato a fondo quello che è realmente successo. Consideriamo questa una operazione squisitamente politica che ha l’obbiettivo di spegnere ogni voce dissonante interna alla CGIL. Non ci stiamo, chiediamo il ritiro del provvedimento e invitiamo le delegate, i delegati, le iscritte, gli iscritti ad aderire a questo appello.


IL SIGNIFICATO DEL “CASO CAFFO”
LA NECESSITA' DI UNA CAMPAGNA NAZIONALE

La revoca del distacco sindacale a Mauro Caffo da parte della CGIL di Parma è un caso sindacale e politico grave, che riveste un significato generale.

Mauro Caffo è un militante della sezione di Parma del Partito Comunista dei lavoratori, molto attivo sia sul piano dell'impegno sindacale, sia sul terreno politico, con un ruolo molto attivo ad esempio - assieme a tutta la sezione del PCL - all'interno della mobilitazione cittadina contro la giunta Vignali per la sua cacciata. Mauro è dunque una figura pubblica, riconosciuta e riconoscibile, della vita sindacale e politica di Parma.

All'interno della CGIL il nostro compagno milita nella Rete 28 Aprile e nell'area di minoranza “La CGIL che vogliamo”,  [continua a leggere]

17/09/11

Parma: la CGIL sospende dal sindacato Mauro Caffo e lo licenzia dal suo incarico di funzionario-distaccato.

In una situazione drammatica come questa in cui gli altri sindacati confederali, che la Camusso coninua a voler inseguire, si vendono il culo dei lavoratori e tradiscono qualsiasi velleità sindacale; alla vigilia dell'applicazione di una delle finanziarie più pesanti degli ultimi anni; nei giorni in cui le intercettazioni di Berlusconi ci rilevano come ci prende in giro (forte della mancanza di una vera opposizione sociale e politica) comprando il corpo di giovani donne (forse minorenni) con i nostri soldi; la CGIL non trova di meglio da fare che difendere la Lega Nord ed il Giro di Padania!

Infatti il "pericoloso terrorista" Caffo, militante del Partito Comunista dei Lavoratori, è stato cacciato perchè (a detta della CGIL), si è macchiato del grave delitto di aver contestato il Giro di Padania, rompendo le scatole ai ciclisti (come è visibile in numerose foto e filmati su internet).

Sappiamo che la CGIL negli ultimi anni ha abbandonato le forme di lotta più radicali per sostituirle con gli scioperi concordati di quattro ore del tutto rituale, ma stavolta ha passato il limite compiendo una discriminazione che colpisce un comunista per escluderlo, con una scusa, dal proprio incarico. Infatti sappiamo come la burocrazia CGIL è allergica ad ogni forma di democrazia interna e impermeabile a tutto quello che viene dalla base, ed un "comunista" nell'organizzazione potrebbe creare più problemi che altro nella concertazione con padroni o funzionari pubblici. Si è infatti subito scatenata un'immediata gara di solidarietà che ha visto coinvolti anche dirigenti del PRC e numerosi altri dirigenti sindacali.

Vergognatevi e riparate al torto fatto. siete ancora in tempo: reintegrate il compagno ingiustamente espulso.

Di seguito allego una serie di link che descrivono i fatti, riportano la risposta (ridicola e povera di contenuti) della CGIL e l'appello diffuso in favore di Caffo.

Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Regionale Marche




http://www.pclavoratori.it/files/index.php?c3:o2355


http://www.pclavoratori.it/files/index.php?c3:o2366


http://www.pclavoratori.it/files/index.php?c3:o2364

09/09/11

Sciopero generale del 6 settembre 2011

Cliccando sulle immagini qui sotto ed ingrandendo potrete leggere il volantino distribuito in tutti i cortei italiani ( sia della CGIL che dei Sindacati di Base) dai militanti del PCL.


Ora Basta!

Leggendo alcuni documenti fondamentali del fascismo dal 1926 al 1938 si scopre una somiglianza impressionante con gli accordi che Bonanni (CISL), Angeletti (UIL), l’ex craxiana Camusso (CGIL) hanno sottoscritto con la Confindustria e con il Governo. Non a caso, le “parti politiche e sociali” patrocinate dall’alto da Napolitano, ricevono i ringraziamenti personali di Tremonti, il plauso di Sacconi e la soddisfazione di Confindustria per l’epocale vittoria sulla classe operaia. Il “lusso è un diritto” reclama una pubblicità nel grande schermo spogliato da ogni servizio pubblico, un diritto “il lusso” che richiede sacrifici a molti a vantaggio di pochi, e ancora sacrifi, per i capitalisti, per i loro profitti. Dalla grande borghesia ai banchieri.

Ora, il capitalismo si sta aggrovigliando su se stesso in cerca di una via d’uscita che ponga la maggioranza della popolazione alla completa sottomissione di banchieri e grandi industriali. Per far questo hanno bisogno di distruggere milioni di posti di lavoro, sfruttare e accaparrarsi le ricchezze prodotte dal lavoro, truffare i cittadini impossessandosi di enormi risorse pubbliche non per reinvestirle sul lavoro, ma reinvestirle nella speculazione finanziaria. Questa non è una società democratica, ma è una società di truffatori e di parassiti che non esita a chiedere decenni di sacrifici ai lavoratori che già ne hanno fatti fin troppi e s’insinua come un cancro nelle giovani generazioni regalando loro solo un nero futuro, dove l’individuo viene del tutto passivizzato in una figura che da sola non conta più assolutamente niente, come da protocollo “neoliberista”.

La domanda è:perché sacrificare la maggioranza della popolazione per la salvezza di pochi parassiti e non lottare invece per i nostri diritti, per la nostra dignità e quindi per una società che elimini questa cancrena del capitalismo una volta per tutte? Non vorremo vendere tutti i nostri beni comuni per far quadrare i conti ai banchieri? Perché questo è una parte di ciò che pretendono banchieri e industriali con la compiacenza del Vaticano. Vorrebbero che tutto venisse sacrificato sull’altare delle banche e della finanza.

"Guardare i mercati", "rendere conto ai mercati", "rispondere ai mercati", "i mercati bocciano", "i mercati approvano". Oggi i mercati vengono prima della sovranità popolare. Le Borse dove i grandi speculatori finanziari giocano con i titoli tossici e i loro derivati, investendo anche i soldi dei poveracci e dei piccoli risparmiatori, e l’ingordigia di questi signori, hanno provocato i disastri economici mondiali. Il loro fallimento alla fine l’abbiamo pagato noi sborsando più di ciò che era stato speso per la seconda guerra mondiale. Tutti siamo stati costretti a salvare i parassiti, gli speculatori finanziari, i miliardari impuniti, i banchieri, i grandi industriali e i loro galoppini.

Nel mondo circa mille ricchissimi possiedono oltre la metà del Pil mondiale…è ora di dire BASTA!!! Basta alle politiche neoliberiste, basta alla libertà degli industriali di sfruttare la manodopera, basta salvare il finanziere dalla bancarotta a spese del contribuente, basta con i morti nel Mediterraneo, basta ai difensori dei "valori cristiani" che fomentano la guerra tra i poveri, basta ai mafiosi e ai loro voti di scambio, basta con le multinazionali e le compagnie petrolifere che inquinano distese immense di acque oceaniche, basta con le compagnie che gestiscono centrali atomiche e gettano nell’oceano 11.500 tonnellate di acqua radioattiva in modo “assolutamente legale”, basta al premio Nobel per la pace che devasta con bombe e missili mezzo pianeta, basta con i parlamentari che votano operazioni belliche che la maggioranza dei lavoratori non desidera e non appoggia, basta sottomettere il popolo ai “poteri forti” facendolo pagare per salvaguardare il loro parassitismo, basta con la retrocessione della nostra civiltà, basta con le menzogne di stampa, TV e dei media più avanzati, basta alleviare gli oneri sociali alle classi dirigenti, basta con il Governo dei banchieri, degli industriali. Tutti questi basta, che sono espressione della maggioranza delle popolazioni, vengono al contrario osannati dai politicanti e dai media, perché sono essi parti costitutive e garanti di questa società, sono fatti ad immagine somiglianza della società capitalistica.

Urgono dell iniziative radicali, anticapitaliste, rivoluzionarie. Che stravolgano fin dalle fondamenta questo ordine del capitale. Solo un governo dei lavoratori con il proprio programma può rovesciare l’attuale dittatura degli industriali e dei banchieri, in Italia, in Europa e nel Mondo.

Prima di tutto abolire fin da subito il debito pubblico verso le banche e nazionalizzarle liberando così una quantità enorme di risorse.

Se non è possibile tutelare il lavoro e il futuro dei nostri giovani in questo sistema capitalistico, allora lottiamo verso l’unica alternativa di progresso per l’umanità, e costruire una società socialista europea e mondiale, affinché si possa decidere realmente il proprio destino, senza dipendere dai parassiti delle borse, dall’anarchia del mercato, dalle leggi del profitto. Siamo stati ciechi fino ad ora, dobbiamo prendere coscienza di questa necessità che ora incombe, e renderci liberi.

“La borghesia non ha solo forgiato le armi che la uccideranno; ha anche prodotto gli uomini che imbracceranno queste armi: i lavoratori moderni, i proletari”. Karl Marx

Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori
Sez.Ancona-Nucleo MOntano