29/10/09
Bersani: un uomo vicino a Confindustria alla testa di un partito liberale
27/10/09
Bendelari “L’acqua è un bene di tutti”
L.R.,
26/10/09
No alla privatizzazione dell'acqua
22/10/09
Testo del volantino per lo sciopero del Patto di Base del 23 ottobre 2009
Il Partito Comunista dei Lavoratori sostiene l’odierna azione di sciopero del sindacalismo di base.
E’ ciò che abbiamo fatto coerentemente negli anni del governo Prodi come in quelli di Berlusconi: partecipando a tutte le azioni di sciopero generale promosse dal sindacalismo di base contro quelle leggi finanziarie antioperaie appoggiate dalla burocrazia della CGIL e votate da tutte le sinistre di governo (PRC e PDCI) o da Sinistra Critica (2006) : finanziarie che regalavano ai padroni e alle banche montagne di miliardi e che aumentavano del 15% le spese militari.
A maggior ragione ci siamo impegnati e ci impegniamo oggi nella lotta contro il governo Berlusconi: un governo che ha capitalizzato a proprio vantaggio, e aggravato pesantemente, le politiche antipopolari del centrosinistra. E che si presenta di fatto come il governo più reazionario che l’Italia abbia conosciuto dal 1960. L’ obiettivo della cacciata di questo governo sull’onda di una mobilitazione radicale di massa dev’essere assunto unitariamente dall’insieme delle forze della sinistra e del movimento operaio
PER UNA VERTENZA GENERALE UNIFICANTE PER UNA ASSEMBLEA NAZIONALE DI DELEGATI.
Al tempo stesso, a fronte dell’offensiva devastante di governo e padronato nel quadro della grande crisi capitalistica internazionale, non è possibile limitarsi ad azioni ordinarie di sciopero di carattere prevalentemente simbolico. E’ necessario fronteggiare un livello di scontro qualitativamente nuovo, che assuma la questione della forza e dell’ incidenza concreta sui rapporti di forza, come fondamentale: pena l’ulteriore arretramento e sconfitta.. E’ questa la lezione amara non accolta dell’insuccesso delle lotte dello scorso anno. Insuccesso certo prodotto in primo luogo dalla politica moderata e riformista della CGIL, ma anche, a nostro avviso, dal centrarsi intorno a sé stesso del sindacalismo di base, senza una proposta al contempo radicale e unitaria, fuori da ogni logica di pura testimonianza
Per questo, tra i lavoratori e in ogni organizzazione sindacale di classe, rilanciamo la proposta unitaria di una grande vertenza generale del mondo del lavoro, dei precari, dei disoccupati: che rompa definitivamente con la lunga stagione della concertazione; che si basi su una piattaforma unificante e di svolta unicamente rispondente alle ragioni dei lavoratori; che sia promossa da una grande assemblea nazionale intercategoriale di delegati eletti, convocata dall’insieme del sindacalismo di classe( esterno ed interno alla CGIL); che punti alla costruzione di uno sciopero generale vero, non limitato alla manifestazione di una protesta, ma mirato a bloccare l’ Italia sino a piegare la resistenza della controparte. E’la prospettiva di una rivolta sociale. L’unica che può ribaltare i rapporti di forza, strappare risultati reali, aprire un’orizzonte nuovo. L’unica che governo e padronato temono davvero.
Proponiamo di lavorare a una piattaforma di vertenza generale che riprenda e sviluppi le rivendicazioni dello sciopero odierno:
ü la difesa incondizionata del contratto nazionale di lavoro
ü il ritiro delle leggi Gelmini su scuola e università e Brunetta sul pubblico impiego
ü l’aumento generale dei salari e delle pensioni di almeno 300 euro netti, la definizione di un salario minimo intercategoriale a 1500 euro, un salario di almeno 1200 euro per i disoccupati in cerca di lavoro
ü l’abolizione di tutte le leggi di precarizzazione del lavoro, con l’assunzione a tempo indeterminato di tutti gli attuali precari
ü Il blocco dei licenziamenti e la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario fino all’assorbimento della disoccupazione
ü Un grande piano di opere pubbliche sul terreno della messa in sicurezza del territorio e della ristrutturazione e sviluppo dell’edilizia pubblica (scuole, ospedali, case popolari, etc) finanziato dalla tassazione di rendite e profitti e da una lotta vera all’evasione e elusione fiscale
ü L’affermazione di regole certe di democrazia sindacale
GOVERNINO I LAVORATORI; NON CAPITALISTI E BANCHIERI
Il PCL si sente impegnato nella battaglia politica per una svolta del movimento operaio e sindacale sul terreno degli obiettivi, delle forme di lotta, delle forme democratiche di organizzazione di massa. A partire da una politica più generale di indipendenza del movimento operaio dal centrosinistra (nazionale e locale) e da un programma apertamente anticapitalista: la cui attualità storica è riproposta, giorno dopo giorno, dalla grande crisi capitalistica e dai suoi drammatici effetti sociali.
Tutte le illusioni su un possibile capitalismo “sociale” per via ministeriale o sotto la pressione dei movimenti, propagandate per anni a sinistra, sono ridotte a carta straccia dall’attuale crisi. Di fronte al volto cinico del capitalismo reale, fondato sulla rapina e sulla truffa a tutte le latitudini del mondo, ogni nuova ipotesi di “compromesso riformatore” con la cosiddetta “borghesia buona”, cioè un nuovo centrosinistra, rappresenterebbe un semplice delirio.
Solo un’ alternativa socialista può liberare un futuro di progresso per il mondo del lavoro. E’ il momento di dire:
Via Berlusconi e il suo governo.
No ad un nuovo centrosinistra
Governino i lavoratori
Per contatti: info@pclavoratori.it
21/10/09
Iniziativa pubblica del PCL Fermo
PER UNA SINISTRA CHE NON TRADISCA!
19/10/09
Metalmeccanici:respingere l'accordo separato!
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
17/10/09
Il tradimento delle sinistre
Vogliamo invece ricordare a questi militanti che stanno lavorando contro loro stessi per un sistema che li usa in maniera sottile, viscida e ipocrita. Stanno dimenticando il fine per il quale hanno iniziato a lottare. Stanno dimenticando la loro recente storia nella quale i loro dirigenti li hanno traditi usandoli solamente per ottenere qualche posto istituzionale: Ministero della Giustizia, della Solidarietà, Presidenza della Camera, pur di ricevere un investitura padronale e entrare nelle stanze del potere. Come fanno ancora, a protrarre il proprio sostegno ai traditori che inneggiano alla nuova sinistra?
La memoria torna al Governo Prodi 96/98 in cui Rifondazione, allora guidata da Bertinotti, Diliberto, Grassi, Rizzo e Ferrero votò senza alcuna remora:
-il Pacchetto Treu, la prima legge sulla precarietà del lavoro;
-varie Privatizzazioni, aumentando, nei fatti, la disoccupazione e l’incertezza lavorativa nonchè svendendo settori strategici dello stato;
-Finanziaria da 8000 miliardi di lire che gravò unicamente sul mondo del lavoro;
-Detassazione delle rendite, con immensa gioia dei grandi imprenditori, aumentando il divario economico tra ricchi e poveri;
-L'istituzione dei CPT, i famosi campi lager a cielo aperto per gli immigrati;
-Nello stesso periodo si resero complici di un Governo che decreto' i bombardamenti dei Balcani
Dopo aver firmato tutto, non potendo più giustificare in alcun modo la loro deriva, uscirono dai palazzi e ci rientrarono otto anni più tardi dalla porta principale.
Nel 2006, oramai PdCI e P.R.C sono un tutt’uno e ritornano finalmente a fare la politica che gli sta più a cuore: il sostegno incondizionato al nuovo governo dei banchieri, al nuovo governo Prodi.
Alla luce della loro esperienza governativa passata, si sono ben guardati di non commettere gli stessi errori, infatti, sostennero:
-Guerra Afghanistan, Libano e Balcani e rifinanziamento alle missioni militari
-Aumento delle spese militari. Un aumento, per gli armamenti militari, pari al 17%
-Continuazione della legge Biagi. Conosciuta come legge 30, quella che ha, letteralmente, polverizzato il contratto a tempo indeterminato
-Tfr alle banche. Il trattamento di fine rapporto (liquidazione) è stato, per fare cassa, gentilmente regalato alle banche
-Aumento dell’età pensionabile.
-Dulcis in fundo, Ferrero vota un decreto xenofobo e razzista mirato ad espellere cittadini comunitari.
A questo breve ma intenso periodo governativo, va aggiunto, seppur con complicità diversa, ma non per questo meno responsabile, Turigliatto (di Sinistra Critica), che non avendo (al contrario di Marco Ferrando) tralasciata nella campagna elettorale qualsiasi critica alle guerre imperialiste intraprese dal centrosinistra, il quale si è preso l’onere di votare una missione militare e una finanziaria lacrime e sangue per il mondo del lavoro.
È STATO UN MASSACRO!
È difficile credere a qualcuno che da un lato critica le politiche reazionarie e dall’altro le vota. Per brutta che essa sia, Lenin diceva che ai lavoratori bisogna dire sempre la verità. “Bisogna aiutare le masse a trovare, nel processo della lotta quotidiana, il ponte tra il programma delle rivendicazione attuali e il programma della rivoluzione socialista. Questo ponte deve consistere in un sistema di rivendicazioni transitorie che partano dalle condizioni attuali e dal livello di coscienza attuale dei larghi strati della classe operaia e portino invariabilmente ad una sola conclusione: la conquista del potere da parte del proletariato”. ( Trotsky)
IL Partito Comunista dei Lavoratori fa suo il metodo transitorio. Non esistono sotterfugi, ripiegamenti e contingenza attuali che tengano. O si lavora per il proletariato o ci si piega alle politiche padronali. Invitiamo i compagni delle altre organizzazione comuniste a rompere con i propri gruppi dirigenti ed a passare nelle file del PCL. Queste organizzazioni sono da freno per il mondo del lavoro, hanno tradito il mondo del lavoro esclusivamente per lo spirito di autoconservazione del proprio apparato burocratico.
Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori
Sez.Ancona-nucleo montano
(si ringrazia il compagno Gemmo - pcl Roma- per la preziosa bibliografia)
16/10/09
Iniziativa pubblica Ferrando-Cremaschi
a MOIE (AN)
ore 17,30
PRESSO CENTRO COMUNALE 6001 - VIA CARDUCCI
Il coordinamento regionale MARCHE della
RETE 28 APRILE - CGIL
organizza un dibattito pubblico sul tema:
DOPO I FALLIMENTI DELL’ECONOMIA GLOBALE,
QUALI PROPOSTE PER LA SOSTENIBILITÀ SOCIALE.
NE PARLIAMO CON
FABIO BADIALI
Assessore Regionale al Lavoro
GIORGIO CREMASCHI
Segretario Nazionale FIOM – CGIL Rete 28Aprile
MARCO FERRANDO
Portavoce Nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori
GIOVANNI MAZZETTI
Docente Universitario di Economia Politica
COORDINA
GIAMPIERO PELAGALLI
Direttivo Regionale CGIL – Marche
Rete 28Aprile
15/10/09
Assediamo la lega
H. 16:00 PIAZZA DEL DUOMO - SENIGALLIAA tutte e tutti i cittadini che ancora hanno il coraggio di indignarsi, che pensano che la democrazia sia la pubblica espressione del conflitto sociale, li aspettiamo sabato 17 ottobre alle ore 16:00 in Piazza del Duomo per dare il benvenuto ai leghisti e per ricordargli che Senigallia non è Padania.
13/10/09
L'analisi sbagliata della Lega Nord fabrianese
COMUNICATO STAMPA
Il PdCI e SL (insieme al Prc fabrianese) sono dei partiti inermi, che da ormai molto tempo hanno tradito opportunisticamente i propri elettori in cambio di qualche poltrona.
Il centro sociale Luigi Fabbri al contrario opera tempestivamente toccando tutte le problematiche della città dimostrando di essere la realtà antagonista più attiva, ma soffre di una contraddizione lacerante per tutto il movimento che lo segue: l'appoggio ad una maggioranza totalmente subordinata al volere della famiglia Merloni, ed è proprio questo legame che ha permesso agli autonomi di ottenere uno spazio sociale.
La linea politica dettata dalle Komunità Resistenti delle Marche, di cui il Fabbri è partecipe, insieme al concetto di non partecipare ad alcuna iniziativa volta ad un fronte unico di lotta dove partecipi qualsivoglia organizzazione politica antagonista con propri simboli e programmi, evidenzia tutto il settarismo degli autonomi: che però non disdegnano a stare in giunte comunali insieme al Pd dei padroni responsabile delle ingiustizie sociali del territorio.
Il Partito Comunista dei Lavoratori non seguirà gli autonomi nel settarismo di sinistra e spera che Emanuele Rossi, importante esponente del Fabbri, esca immediatamente dalla maggioranza comunale per dare un segno politico alla situazione attuale, impegnandosi nel costruire un fronte unico di lotta a fianco dei lavoratori con la nascita di una assemblea permanente di tutta la sinistra fabrianese.
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Ancona – Nucleo Montano
*Riportiamo di seguito la dichiarazione in oggetto: "La verità è che il Pdci è tenuto per il collo dal centro sociale che decide la linea politica. La vera maggioranza che governa Fabriano si fonda sull’asse Pd-centro sociale, un inedito assoluto nella democrazia italiana. Al punto che tutti, moderati e radicali, tranne il sindaco Sorci, hanno fatto propria tale linea dettata tempestivamente dal vicesindaco Emanuele Rossi...”
Manifestazione del 14 ottobre 2009 a Fabriano
MERCOLEDI 14 OTTOBRE SEGNA IL TERMINE DEL PRIMO ANNO DELL’AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA DELL’ANTONIO MERLONI.
NOI LAVORATRICI E LAVORATORI ORGANIZZIAMO UNA GIORNATA FINALIZZATA A MANIFESTARE TUTTO IL DISAGIO SUBITO NELL’ANNO TRASCORSO, MA NELLO STESSO TEMPO VOGLIAMO RIMARCARE LE SPERANZE E LE ASPETTATIVE FUTURE.
IERI ERAVAMO FORZA LAVORO.
LO SIAMO OGGI.
LO SAREMO DOMANI.
PARTECIAPIAMO TUTTI.
APPUNTAMENTO DAVANTI AGLI STABILIMENTI DEL MARAGONE E DI S. MARIA ALLE ORE 10.00 PER VOLANTINAGGI ED ALTRE INIZIATIVE
LE R.S.U. S. MARIA E MARAGONE
11/10/09
Cronaca del presidio non autorizzato del PCL sotto Palazzo Chigi
sabato 10 ottobre 2009
Nel suo piccolo questa esperienza racchiude una lezione: non è sempre “inevitabile” dire di sì allo Stato. Ma questo è un altro discorso…
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
08/10/09
Il re è nudo!
7 Ottobre 2009
Grana Padana? il caso "miss padania" a Fabriano
FABRIANO 4 OTTOBRE
Dario Franceschini, impavido segretario del PD. pianta orgoglioso un tricolore alle sorgenti del Po e grida, per quello che gli riesce, “La Padania non esiste”.
Brosciano di Fabriano 4 ottobre 2009.
Roberto Sorci, educato sindaco di Fabriano (accreditato come PD ex Margherita area Franceschini; che giro…) e il segretario cittadino della Lega Nord (un reduce, accreditato come ex consigliere comunale del mitico PCI; una prece per le anime dei defunti …) hanno partecipato come componenti della giuria del concorso di bellezza, presso il circolo Ippico (noblesse oblige), per la selezione delle partecipanti a Miss Padania.
Dal nutrito presidio, organizzato prontamente dai compagni del CSA Fabbri
“Diciamo no al partito dell’intolleranza” “Lega voto 0” “La cultura padana = razzismo, sessismo, xenofobobia”
06/10/09
A messina un altro crimine del profitto
PER UNA CAMPAGNA ANTICAPITALISTICA PER IL RISANAMENTO DEL TERRITORIO, A PARTIRE DAL SUD
(5 Ottobre 2009)
05/10/09
Considerazioni sulla manifestazione del 3 ottobre per la libertà di stampa
L’imponente manifestazione di Piazza del Popolo del 3 ottobre ha raccolto l’ostilità radicale del popolo della sinistra contro Berlusconi e il suo governo. Ma anche umori, esigenze, domande politiche e sociali apertamente contraddittorie o esplicitamente conflittuali con i gruppi dirigenti del Centrosinistra. La manifestazione ha avuto sicuramente una consistenza superiore al previsto. Al di là dell’apporto organizzativo e numerico fornito dalla Cgil, dall’associazionismo, dai partiti promotori, era visibile e centrale una diffusa presenza spontanea di popolo della sinistra non organizzato, in buona parte giovanile, richiamato dall’opposizione al governo . Una vasta miscela sociale di studenti e lavoratori, precari e insegnanti ; un’intreccio politico magmatico di popolo piddino, rifondarolo, girotondino e grillino. Un popolo privo di un baricentro sociale riconoscibile e di un’egemonia politica trainante, che in qualche modo ha “usato” Piazza del Popolo come megafono della propria insoddisfazione e protesta. E’ uno spaccato del popolo di Annozero. I suoi eroi non sono i dirigenti del PD e della sinistra, e nemmeno Di Pietro che pur esercita un’indubbia attrazione: sono Santoro e Saviano, oggetto delle minacce berlusconiane o mafiose, e al tempo stesso autonomi, in apparenza, da condizionamenti partitici. Il plauso interminabile loro tributato dalla piazza è la misura di un autentico affidamento, ma anche perciò stesso l’espressione di un vuoto di riferimento politico. E’ il vuoto che in forme e tempi diversi occuparono i Moretti e i Grillo. E che oggi è più profondo di ieri. Ieri il popolo della sinistra credeva nei “capi” che poi l’avrebbero tradito: in primo luogo i Cofferati e i Bertinotti. Oggi, dopo l’esperienza del tradimento delle proprie illusioni, quel popolo ha dirigenti, ma non “capi”. Vota per lo più i partiti di centrosinistra (contro Berlusconi), ma non crede più ai partiti che vota. La manifestazione di ieri ha fornito un’immagine plastica di questo sentimento. Il clima della piazza, certamente dominato dall’avversione a Berlusconi, era tutt’altro che benevolo verso i dirigenti del centrosinistra ed in particolare del PD. Dopo il rinvio della manifestazione, imposto dal PD nel nome dell’unità nazionale di guerra; sullo sfondo della guerra civile tra Franceschini e Bersani per il controllo d’apparato di un PD allo sbando; e soprattutto il giorno dopo la defezione parlamentare del centrosinistra che ha regalato a Berlusconi il condono agli evasori, una parte significativa della piazza ha manifestato attivamente un sentimento di collera e di rifiuto. I cartelli e le grida rivolti contro i dirigenti del PD ( “vergogna, dimettetevi”, “D’Alema traditore” “ Tutti a casa” “ Basta pensare alle poltrone, mentre noi affondiamo”..) erano tanto più significativi nel corso di una manifestazione contro Berlusconi che per sua natura richiama l’”unità”. E’ la spia di una potenzialità di rottura, ancora in nuce, che un domani potrebbe precipitare. E che non va regalata alla capitalizzazione dell’ex ministro Di Pietro e al suo recitato populismo. Qui sta la responsabilità delle sinistre. Proprio la manifestazione di ieri rende evidente una volta di più la clamorosa contraddizione dei loro gruppi dirigenti. Da un lato si presentano nella propaganda come “autonomi” dal PD. Dall’altra mantengono i propri assessori nelle giunte di centrosinistra più impresentabili ( v. Campania), perseguono in tutta Italia coalizioni di governo col PD a partire dalle Regioni ( persino allargate all’UDC, come in Liguria), addirittura rivendicano la propria disponibilità ad un governo istituzionale “di un anno” con PD e UDC come via d’uscita dal berlusconismo. E tutto questo, guarda caso, proprio nel momento in cui un pezzo dei poteri forti del Paese, con in testa Bankitalia, lavora dietro le quinte ad un’ ipotesi di governo Fini-Casini-D’Alema,sostenuto dalla CGIL, nel caso dovesse cadere Berlusconi. La verità è che non solo non vi è autonomia dal PD, ma che, proprio nel momento della sua massima crisi, torna a riproporsi quella logica istituzionale e governista che per 15 anni ha tradito i lavoratori, “suicidato” le sinistre, spianato la strada a Berlusconi. Una logica tanto più patetica oggi, dopo il disastro avvenuto, da parte di sinistre ormai extraparlamentari. E’ questa la “svolta a sinistra” promessa al congresso del PRC a Chianciano? Il PCL propone, tanto più oggi, una direzione di marcia esattamente opposta: l’unità d’azione di tutte le sinistre politiche e sindacali, in aperta rottura col PD e con ogni logica governista, sul terreno di un’opposizione radicale per un’alternativa anticapitalista. In Piazza del Popolo eravamo l’unico partito della sinistra con una proposta politica, riassunta da un grande striscione: “Via Berlusconi; no a un nuovo centrosinistra; governino i lavoratori”. Il giornale Libero riferisce che D’Alema, commentando il nostro striscione, avrebbe espresso disappunto. Capisco. Ma- con buona pace di D’Alema- il PCL si batterà perché la piazza del 3 ottobre e le lotte che verranno non siano nuovamente svendute a un centrosinistra confindustriale, come nel 96 e nel 2006. Si batterà perché Berlusconi sia cacciato da una sollevazione operaia e popolare: l’unica che può aprire la via ad un’alternativa vera. E che per questo è scongiurata… da D’Alema e dalla sua Fondazione di industriali e banchieri.
MARCO FERRANDO
Appello a tutti i lavoratori marchigiani che militano nella Lega
Tanti lavoratori sono entrati nelle file della Lega: partito lanciato come portatore di legalità, bastonatore dei ladroni e sostituto dell’opposizione che non c’è più. Questi militanti vengono utilizzati come messaggeri d’informazione negativa che non fa altro che alimentare la guerra tra i poveri. Si parla di extracomunitari come di extraterrestri; si parla di operai lavativi, del lavoratore che dopo un taglio alla mano apre l’infortunio o la malattia con lo specifico intento di marciarci il più possibile, di operai che sono capaci di prosciugare il fondo cassa dello stato e mandare in fallimento la propria azienda; si parla dell’altro lavoratore che invece di andare a lavorare con il sorriso ci va con il broncio e si rifiuta di ringraziare l’imprenditore che gli da lavoro; si parla della poca voglia di lavorare, della non collaborazione dei lavoratori, del male da cui potrebbe scaturire un atteggiamento non ortodosso che potrebbe perfino far fare brutta figura all’azienda nei confronti dei visitatori o abbassare il livello di qualità dei prodotti e quindi procurare un cattivo rendimento dell’azienda. Chi più ne ha più ne metta.
Voi militanti continuate a lavorare per disintegrare e spezzettare ancora di più la “classe lavoratrice” che fino ad ora è l’unica che ha “sempre” pagato le tasse fino all’ultimo cent, mentre i vostri presidenti sviluppano il comunismo di alta classe elargito soltanto a pochi eletti. Se oggi militanti della Lega potete sentirvi frustrati, domani vi potreste pentire amaramente della vostra scelta. Tra poco ci saranno le Regionali, e vi chiederanno di lavorare contro i vostri stessi interessi di classe. È ora di uscire dall’insicurezza e di reagire! È ora che i lavoratori alzino la testa! La lotta vera inizia dall’unione di tutte le sinistre sindacali, sociali e politiche che si aggreghino intorno ad una piattaforma di lotta per il lavoro e alle sue ragioni sociali.
Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori