Fabriano
“Esiste un'alternativa valida per dare una soluzione alla questione della Antonio Merloni: la nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio. Ne è convinto il coordinamento del Partito comunista dei lavoratori di Ancona che interviene concretamente su una delle problematiche più sentite in città. Un'idea che riguarda, più in generale, tutte le aziende in crisi, ma che, secondo il Pcl, merita indubbiamente un'attenta riflessione per quanto concerne il gruppo industriale fabrianese leader nella produzione di elettrodomestici, da troppo tempo ormai alle prese con una fase economica estremamente delicata. Quella della nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio delle aziende in crisi - fa sapere il Pcl provinciale - è una richiesta che portiamo avanti a gran voce in tutta la penisola, ma l'aspetto più importante è che essa resta, a tutt'oggi, l'unica proposta concreta avanzata da qualcuno per far fronte alla terribile crisi che sta logorando il mondo del lavoro. Diversamente, non rimane altro che votarsi alla dea bendata. Non cita a caso la fortuna il Pcl, visto che proprio nei giorni scorsi, in occasione di un jackpot da record, il sindaco Roberto Sorci aveva annunciato, anche pubblicamente, che se avesse centrato il 6, avrebbe acquistato la Antonio Merloni, per poi costituire una public company basata sull'azionariato diffuso (grosso modo, sul modello del Barcellona calcio). Il padronato marchigiano e la sua rappresentanza politica - osserva ancora il Pcl - vivono una profonda crisi non solo economica, ma anche di idee. Più che bizzarra, suona disperata la proposta del sindaco Sorci, uomo di fiducia dei Merloni, di giocare al Superenalotto per scongiurare la crisi. Di fronte alla pochezza delle idee del centrosinistra marchigiano, che seguono quelle ancora più assurde di esponenti dei Comunisti italiani che vorrebbero che i lavoratori rinunciassero a una parte della propria cassa integrazione per comprare le azioni delle aziende in crisi, non possiamo fare a meno di ricordare l'esistenza di un'alternativa valida: la nazionalizzazione della Antonio Merloni senza indennizzo e sotto controllo operaio”.
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