08/08/16

SERRA DE' CONTI:MATERIALE ESPSOSTO DA BENDELARE MILITANTE DEL PCL SEZ ANCONA



Al Sig. Sindaco
e p.c. ai componenti la maggioranza

oggetto:costituzione fondo di solidarietà in favore dei nostri concittadini colpiti dalla crisi

Gentilissimi,riprendendo da una proposta che feci anni addietro quando ero Consigliere Comunale di opposizione:proposta tra l’altro rimasta senza risposta;vi chiedo  di esaminare l’oggetto di questa mia.
Tra i nostri concittadini fa molto discutere la volontà di acquisto del Monastero da parte della maggioranza.
Proposta che richiederà una spesa di centinaia di migliaia di euro per un’impresa faraonica che di certo non contribuirà a risolvere la crisi occupazionale nella quale da decenni versa anche il nostro Paese e che priva molte famiglie e persone sole di un minimo di reddito per poter campare dignitosamente.
Mi rendo conto che la grave crisi  deriva da scelte politico-economiche che  da anni stanno facendo  i governi nazionali,complici dell’Europa succube del capitalismo che altra cosa non vede che il proprio profitto e se ne strafrega del rispetto della dignità della persona.
Ritengo che onestamente,avendone la volontà anche nelle nostre piccole realtà qualcosa si può fare.
Fiducioso in una Vostra risposta,Vi ringrazio e Vi saluto.
Serra de’ Conti,23.07.2016
Per il P.C.L.
Giorgio Bendelari





Al Sig.Sindaco
e p. c.
Ai componenti il Consiglio Comunale

Oggetto:maggiore e più diretta informazione delle Sedute Consiliari

Gentilissimi,
facendo riferimento alla mia precedente richiesta del 24/06/2016 avente per oggetto:l’informazione è ancora un diritto? (in attesa di risposta)ed essendo a conoscenza del Comunicato Stampa ,dal titolo:diretta streaming e informazione,trasmessa dall’Amministrazione Comunale,mi permetto in qualità di modesto rappresentante del Partito Comunista dei Lavoratori,di trasmettere alcune mie impressioni ricavate dalla lettura del Comunicato in oggetto.
Definire la proposta della diretta streaming delle sedute consiliari:…cultura passiva …notizia gridata e quanto altro ,mi sembra riduttivo ed offensivo perché le audioregistrazioni delle sedute consiliari sono leggibili dopo mesi dalla seduta consiliare stessa ed a volte la lunghezza delle stesse,rende difficile per noi cittadini tenersi informati ed informare gli altri in maniera adeguata e diretta.
Il sottoscritto non fa parte delle minoranze che siedono in Consiglio,ma sono  tra coloro che chiedendo una più diretta e puntuale informazione delle Sedute Consiliari,debbo considerarmi accusato di voler strumentalizzare ,”L’INFORMAZIONE CHE NON C’E’”         PER AVERE PIU’ SPAZIO ETC.ETC.ETC.?
Gentilissimi,nessuno di noi si illude che con le nuove tecnologie, si possa arginare la sfiducia nelle Istituzioni,la “fuga dalla politica dei giovani”…ma di quale crimine veniamo accusati,noi che proponiamo una più diretta informazione delle Sedute Consiliari?
Gentilissimi,gradirei a questa mia,unarisposta,pacata e serena ,priva di luoghi comuni ed accuse immotivate.
Vi ringrazio e vi saluto,restando in attesa di una Vostra gradita risposta.
Giorgio Bendelari
Partito Comunista dei Lavoratori
Serra de’ Conti

Serra de’ Conti,04.08.2016





Comune di Serra de’Conti
Comunicato stampa
DIRETTA STREAMING E INFORMAZIONE
Le richieste per la diffusione in diretta streaming delle sedute consiliari(che,peraltro,sono già adesso oggetto di registrazione audio e trascrizione integrale,come concordato dai gruppi consiliari)sono in genere  “motivate”dalla necessità di maggiore informazione.Quasi sempre si tratta di proposte delle minoranze per avere più spazio  e maggiori occasioni per esprimere il proprio legittimo dissenso,la propria critica alle scelte della maggioranza di governo o per illustrare le proprie tesi politiche.
Che,con le nuove tecnologie ,si possa arginare la sfiducia nelle istituzioni,la “fuga dalla politica dei giovani” e incrementare la partecipazione e l’informazione  sembra una comoda semplificazione .Dobbiamo infatti osservare che,mai come in questo momento storico,tutti disponiamo di strumenti potentissimi (facebook,twitter,whats-app,ecc.)che forniscono notizie immediate ma che sono,sempre più spesso,prive di una verifica delle fonti e della veridicità delle informazioni,per le quali occorre studio,tempo e impegno che mal si conciliano con la “frettolosa”informazione in tempo reale.
A fronte di una crisi sempre più pervasiva(economica e sociale,ma anche di idee e di progetti per il futuro,di regole condivise e di comportamenti corretti), si va affermando sempre più la cultura televisiva del talk-show,regno della sintesi e della semplificazione,della parola gridata ma poco ponderata,della spettacolarizzazione ad ogni costo,si tratti di cronaca,drammi privati o show  elettorali,una specie di marmellata indistinta,un frullatore in cui entra qualsiasi cosa purchè faccia notizia(per “vendere”copie e fare business).
I cardini della partecipazione democratica e dell’informazione corretta  sono la consapevolezzadiffusa,l’impegno serio e quotidiano,l’approfondimento degli argomenti per giungere a scelte pensate e responsabili.La cultura passiva dei talk-show,della diretta streaming e della notizia gridata,non sono da ritenere un grande passo avanti nella direzione di maggiore informazione e democrazia ,quanto piuttosto un modo di intenderla che non ci convince,specialmente nelle piccole comunità locali dove tutti si conoscono di persona.

Giorgio Bendelari
PCL Serra de' Conti
                                                              L’Amministrazione Comunale

5 agosto 2016

30/07/16

JP FABRIANO:IL TRAPASSO DI UN CADAVERE VIVENTE!!


Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime tutto il suo sdegno per gli annunciati 400 licenziamenti che colpiranno i lavoratori dell’industria guidata dal sindaco manager Giovanni Porcarelli figlio del modello politico e sociale che per troppi anni ha governato il nostro territorio. La perdita di cosi tanti posti di lavoro aggraverà ancora di più la difficile situazione del nostro territorio completamente devastato dalla più grande crisi a sfondo capitalistico mai vista . Come forza politica di opposizione e antagonista al potere,facciamo appello a tutte quelle poche realtà della sinistra radicale che della salvaguardia dei posti di lavoro e del tema più in generale,ne dovrebbero fare un modello di vita su cui costruire la propria militanza e concentrare il proprio impegno quotidiano. Per anni in questo distretto non si è più parlato e messo al centro del dibattito la questione lavorativa, per noi punto di svolta per la costruzione di una battaglia politica che porti alla cacciata di chi sta distruggendo il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie, le prospettive dei nostri figli, contro chi sta azzerando i diritti conquistati dai nostri padri e dalla classe operaia vera arma per la tutela della democrazia protagonista delle lotte degli anni 70.Una classe che allora sapeva prendere le distanze da quei personaggi delle burocrazie partitiche e sindacali venduti alle ragioni del padrone a discapito della lotta dei lavoratori. Ma la più grande rivendicazione, nello stato debole della classe lavoratrice, da poter contrapporre al braccio armato del padrone,contro i governi a guida PD-Berlusconi,contro ogni forma di illusione legati al grillismo e al populismo che esso rappresenta, per noi è solo una:o si sta dalla parte dei lavoratori,o si è nemico di essi!!!Su questo principio noi cercheremo di spronare i lavoratori della JP ad unirsi in una comune lotta per creare le barricate contro i licenziamenti,per uno sciopero generale ad oltranza in tutti i stabilimenti del gruppo che crei le condizioni immediate per il blocco della poca produzione esistente, delle merci in entrata ed uscita uniche armi da poter contrapporre a questa macelleria sociale. Ricordiamo ai sindacati e soprattutto alla Fiom Cgil che il terreno della lotta non può di sicuro essere il tavolo in regione,o gli uffici dei vari assessori,ma è la tutela della fabbrica e dei macchinari in essa per mezzo dell’occupazione e lo stato di agitazione permanente elementi fondamentali per poter coordinare e gestire la lotta,contro ogni forma di concertazione al ribasso. A ragione di ciò, come unica forza politica di opposizione nel comune di Cerreto d’Esi alla giunta Porcarelli, se non verranno ritirati i licenziamenti,fin da subito chiediamo le dimissioni del Sindaco e dell’intera maggioranza per un motivo molto semplice ed elementare: il lavoro è un diritto e se tale è va tutelato e protetto. Un primo cittadino dovrebbe esserne il garante della dignità legata al posto di lavoro, non il protagonista di un nuova annunciata tragedia. Per noi del PCL è evidente un palese conflitto di interesse spiegabile con una breve espressione: gestione della collettività solo esclusivamente per fini personali e del proprio portafoglio. Siamo ancora più convinti che solo la presa di coscienza e del potere dei lavoratori nelle fabbriche e nelle istituzioni pùò cercare di ridare equilibrio ad una crisi ormai ingestibile e difficilmente recuperabile. Per noi le ragioni del mondo del lavoro verranno prima di tutto. Chiunque si troverà dalla parte opposta alla nostra sarà un nemico da sconfiggere ed isolare.

PCL sez Ancona

13/07/16

Comunicato PCL Marche:oltreall'orrore,lo scempio!!

Così potremmo riasse quello cheumer si è compiuto ai danni del povero Emmanuel, ragazzo ucciso per via del color della sua pelle nella città di Fermo, per mano di Amedeo Mancini, noto fascista locale. Proprio così, perché le cose vanno chiamate con i loro nomi: l'assassino è un fascista dichiarato, la cui presenza a iniziative organizzate dae Casa Pound è documentata da varie foto che stanno girando in rete.
Perché all'orrore di questa morte terribile si aggiunge dunque lo scempio? Proprio per via di questo vergognoso muro di omertà che si è eretto intorno alla vicenda, sia da parte della cronaca locale che di quella nazionale, con l'assassino etichettato semplicemente come un "ultrà della Fermana": che razza di significato può avere il classificare l'identità di una persona sulla base di una modalità di approccio al tifo calcistico? Poco peso può avere la giustificazione secondo cui lo si è fatto per evidenziare l'appartenenza alle frange usualmente più violente delle tifoserie: la verità, chiara e incontrovertibile, è che non si vuole chiaramente dire che siamo di fronte ad un omicidio di matrice fascista, e che le responsabilità politiche di quanto è accaduto stanno tra le mani di chi si è reso promotore di questo sdoganamento che le fazioni nere hanno guadagnato negli ultimi anni, complici la connivente assenza di vigilanza messa in atto dalle forze istituzionali che amministrano ai vari livelli, dal locale al nazionale, con il Partito Democratico ovviamente alla testa.
L'agibilità politica che viene data ai fascisti ha permesso questo omicidio, e continua a foraggiare un clima di intolleranza, inasprito dalla crisi, che può avere esiti davvero tragici. La storia insegna, ma continua a non avere scolari.
In questo singolo evento, abbiamo poi assistito a un'agghiacciante presa di posizione da parte di diversi organi di stampa locali (ovvio è il riferimento al Resto del Carlino) in cui si tenta, nemmeno troppo velatamente, di derubricare la gravità dell'omicidio, negandone i toni razzisti e la matrice politica fascista fino a sostenere che si trattasse semplicemente di un atto di legittima difesa! Tutto ciò è semplicemente vomitevole, ed è la cifra della gravità del periodo che stiamo vivendo.
Alla luce di tutto questo, oltre ad esprimere la nostra ovvia solidarietà alla moglie e a tutta la famiglia del povero Emmanuel, rivendichiamo la necessità di alzare la guardia nei confronti dell'avanzamento dell'ondata fascista sul territorio, nella consapevolezza, ora come non mai, che o l'antifascismo assume i toni di resistenza attiva e militante, oppure non è che un involucro ipocrita da utilizzare nelle vuote mascherate istituzionali.
Per questo, come Partito Comunista dei Lavoratori, rilanciamo uniti l'invito a tutte le forze sinceramente antifasciste a fare blocco compatto e resistente contro ogni forma di fascismo nel territorio, consapevoli del fatto che, non potendo attendersi nulla dalla sponda istituzionale, la resistenza deve essere messa in atto con la lotta concreta e quotidiana, finalizzata a togliere qualunque spazio di agibilità politica alla feccia fascista e a chi, più o meno esplicitamente, la sostiene.

Cordinamento Regionale PCL Marche


19/06/16

CHIUSURA STABILIMENTO WHIRPOOL ALBACINA:TUTI TACCIONO. I SINDACATI ACCONSENTONO!!



La chiusura programmata, da un paio di anni a questa parte, dello stabilimento di Albacina della multinazionale americana per eccellenza nella produzione di elettrodomestici, ormai non fa più neanche notizia negli ambienti politici e sindacali che dovrebbero contrastare questa “disgraziata” scelta tutta a danno dei lavoratori. Come Partito Comunista dei Lavoratori in passato e in tempi non sospetti abbiamo più volte sottolineato la drammaticità della situazione che troverà il suo epilogo alla fine del mese di giugno e che avrà gravi ripercussioni sociali e occupazionali nel breve e medio lungo termine. Di fronte a tale situazione gli aspetti che emergono principalmente sono due: da un lato il silenzio generale della politica locale che rispetta fedelmente gli ordini imposti dal potentato e dal padrone libero di decidere del destino di centinaia di lavoratori e delle loro famiglie per mano delle riforme fatte dai governi di centro destra e di centro sinistra, e non ultimo dal Jobs Act di Renzi, e dall’altro il totale lassismo e la compromissione delle sigle sindacali(Cgil-Cisl-Uil) che in questi anni non hanno costruito un opposizione reale e concreta all’interno delle fabbriche di tutto il gruppo, per opporsi a questa ennesima macelleria sociale. A sostegno della nostra tesi vi sono innumerevoli dichiarazioni ed atti fatti dalle sigle sindacali compresa la Fiom-Cgil colpevole, soprattutto, di non aver lavorato a costruire un fronte di lotta interno da poter contrapporre alle scelte del padrone. Di fatto la chiusura della fabbrica viene avallata e mercificata sulla base,e con la scusa, di “forti investimenti nel prodotto e nell’innovazione” che secondo la nostra esperienza nelle vertenze mai ci saranno.  Aumenteranno le ore di cassa integrazione utilizzate dall’azienda che nell’immediato causerà l’abbattimento dei salari e abbasserà notevolmente il potere di acquisto dei nuclei famigliari già sofferenti e più colpiti dalla crisi che verranno massacrati definitivamente da futuri licenziamenti che daranno il via conclusivo al processo di delocalizzazione di tutte le attività produttive. Arrivati a questo punto le responsabilità delle sigle sindacali sono limpide e difficile da mal interpretare. La finta combattività della Fiom locale e nazionale si è dissolta come neve al sole. Le tesi del tandem Camusso-Landini, nella ricerca estenuante degli accordi e della concertazione a tutti i costi per salvare il salvabile,risultano inadeguate e non corrispondono alle reali esigenze dei lavoratori e della classe lavoratrice. Come forza politica anticapitalistica e di opposizione rilanciamo la necessità di instaurare momenti unitari di lotta che possano contrapporsi al completo collasso del territorio e del nostro tessuto sociale e che non si riduca ad una semplice ed inutile  iniziativa di legge popolare legata alla nuova carta dei diritti che tutto l’apparato Cgil sta facendo passare come momento di svolta e di opposizione al governo, o alla sola campagna referendaria per l’appuntamento di Ottobre. Il tema centrale per noi è uno solo:l’opposizione ai governi borghesi di ogni colore e la tutela del lavoro e della classe lavoratrice su scala nazionale ed internazionale per l’unico governo possibile ed instaurabile: il governo dei lavoratori per mezzo di una mobilitazione di massa che produca un vero sciopero generale ad oltranza per la rivendicazione dei diritti collettivi e anche per la libertà personale. Le lunghe mobilitazioni francesi, i continui scioperi in Grecia e tutti quei momenti di lotta sparsi nelle varie situazioni di crisi,devono essere ricollegati ad una grande mobilitazione generale e unitaria in risposta alla borghesia e alle burocrazie sindacali che ormai sono diventati un unica “confederazione”per la tutela del potere e per il mantenimento degli incarichi e dei ruoli. Il PCL è impegnato con i propri militanti  a ricostruire un’opposizione sul territorio nei fronti più ampi delle lotte:nella costruzione del partito rivoluzionario,nella lotta  interna di opposizione classista in Cgil,e in tutti quei settori del mondo del sindacalismo di base ancora troppo frammentato e autoreferenziali. Per la ricomposizione della “unità di classe” espressione massima della contrapposizione al capitalismo e ai giochi legati al profitto economico. Questa è la base su cui doveva essere costruita la vertenza in tutti gli stabilimenti della Whirpool a rischio chiusura con l’occupazione di tutte le fabbriche del gruppo e il blocco delle merci in entrata ed uscita,per il mantenimento del salario ,contro ogni  licenziamento singolo o collettivo. Un processo contro corrente al sistema che sta distruggendo la vita di migliaia di lavoratori ridotti ormai sul lastrico. Ormai si è ad un bivio:o si sta dalla parte dei lavoratori o si è inevitabilmente nemico di essi. Le carte sul tavolo sono ben chiare,come lo sono anche le responsabilità delle dirigenze partitiche e delle burocrazie sindacali che hanno scelto di stare,da tempo,dalla parte sbagliata. Rompere questo equilibrio diventa indispensabile per poter dare una nuova visione e una speranza ad una società ormai del tutto devastata nei principi e nella dignità. Noi da tempo abbiamo fatto la nostra scelta!!!! Tutti gli altri per noi saranno nemici di classe che contrasteremo con tutte le nostre forze e risorse.

PCL sez Ancona

05/06/16

LE DUE LAVORATRICI LICENZIATE ALLA PIAGGIODI PONTEDERA, PER I CONTENUTI RILASCIATI SU FACEBOOK, RAPPRESENTANO IL PRIMO ATTO DELLA COSTRUZIONE DITTATORIALE DEL REGIME DI MATTEO RENZI.

La notizia, davvero immorale, con cui, a causa di alcuni commenti rilasciati su Facebook, contro il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi, due lavoratrici della Piaggio di Pontedera, incredibilmente, hanno subito il terribile provvedimento di licenziamento!
Il PCL sez. di Ancona, a seguito di tale vicenda, esprime infinita repulsione morale per questo atto vergognoso che evidenzia, se mai vi fosse ancora necessità, la progressiva costruzione dittatoriale ed eversiva che il renzismo sta gradualmente realizzando contro tutte le lavoratrici ed i lavoratori in Italia!
L'assordante silenzio di CGIL, CISL e UIL, su tutta questa ennesima operazione del premier Renzi, nominato e non eletto democraticamente alla presidenza del Consiglio dei Ministri del governo, ripropone il grado di umiliante sudditanza del sindacato confederale, nei riguardi del governo e della "associata" Confindustria.
Da qui a breve, continua la nota del PCL sez. di Ancona, non ci si può che aspettare la cancellazione, dopo lo statuto dei lavoratori e l'art.18, di altri "diritti di civiltà", come l'istituto delle ferie, la malattia, la tredicesima mensilità e molti altri a venire.
La sicurezza e la prevenzione nei luoghi di lavoro sono già nell'imminenza della totale eliminazione, accertato che, nella nostra sventurata nazione, grazie al Jobs Act del sig. Renzi, muoiono tre lavoratori al giorno!

PCL sez Ancona

22/05/16

CERRETO D' ESI: E’ ARRIVATA LA DIFFIDA DALLA PREFETTURA DI ANCONA

Ad oggi 20 maggio ancora non c’è traccia del bilancio previsionale, nonostante abbiamo già fatto un esposto alla prefettura il giorno 11 aprile per la mancata consegna alle minoranze consiliari dello schema di giunta e di tutta la documentazione. Il bilancio doveva essere approvato per legge entro il 30 aprile scorso, infatti non sono previste proroghe per dei piccoli comuni come il nostro, ma solamente per le città metropolitane e per le provincie. Non sono stati capaci nemmeno di approvarli entro gli ulteriori 20 giorni previsti per legge. Scandalosi!!Ci siamo recati in comune più volte e la ragioniera ci ha riferito che ancora sta lavorando al previsionale, per il quale comunque non è previsto alcunché nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale del 30 maggio prossimo. Siamo basiti ..non esistono scuse infatti! Non regge il discorso ripetutoci più volte che la ragioniera si è insediata da poco tempo e che nel bilancio lasciatole ci sono enormi discrepanze. C’è una legge e quella va rispettata! Sta di fatto che è di questa mattina la notizia che la Prefettura di Ancona ha fatto pervenire una diffida all’amministrazione Porcarelli alla quale concede venti giorni per l’approvazione del bilancio previsionale. La ragioniera quindi ha pochissimo tempo per terminare il suo lavoro,pretendiamo che i tempi almeno questa volta ,vengano rispettati e che si riesca a chiudere il bilancio nei termini stabiliti dal Prefetto, pena un nuovo commissariamento. 
Sindaco questa è la dimostrazione che lei da parte nostra non ha ricevuto e non riceverà mai sconti politici, nonostante lei abbia provato con entrambe le minoranze a trovare un accordo per far slittare il bilancio. Si ricordi che noi conosciamo bene questi giochetti ,dato che politicamente parlando non siamo nati ieri. Le ribadiamo che per i prossimi quattro anni saremo ,anche se con un solo consigliere, la vostra spina nel fianco.
Zamparini Marco
Consigliere Comunale
PCL Cerreto d' Esi


16/05/16

INCREDIBILE INTERVENTO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DELL'EUROPARLAMENTARE DAVID SASSOLI, PER LE CELEBRAZIONI DELLA PRESUNTA "UNIONE EUROPEA".

Nella giornata di Domenica 8 Maggio, in occasione delle celebrazioni della sedicente "unione europea", il TG3, in ripresa televisiva diretta, ha trasmesso alcuni interventi di personaggi politici italiani per le celebrazioni di tale evento, con il chiaro progetto volto a colmare il colossale distacco tra i cittadini e la politica, sia nazionale che europea.
Il PCL sez. di Ancona ritiene il contenuto dell'intervento alla Camera dei Deputati, successivo a quello della Presidente Boldrini, dell'europarlamentare sig. Sassoli David, un delirante campionario di ipocrisie e di distorsione della verità!
Come si può sostenere, prosegue la nota del PCL sez. di Ancona, come fa l'europarlamentare Sassoli, che:<>!!
Non sappiamo a quale delirio "iper-renziano" l'europarlamentare David Sassoli sia rimasto soggiogato; l'unica realtà che tutti conoscono è quella relativa alla anomalia antidemocratica con cui il suo governo Renzi (il "suo" è ovviamente riferito all'ex giornalista Sassoli) non è stato eletto dal popolo (come i due governi precedenti), ma nominato dall'ex presidente Napolitano!
Perché l'europarlamentare Sassoli, invece di prodigarsi nel difendere la falsa democraticità dell'esecutivo del governo Renzi, che nessuno ha votato, non parla delle operazioni incostituzionali del suo esecutivo, presieduto da Renzi, che ha eliminato diritti di civiltà, come lo Statuto dei lavoratori e l'art. 18, che impedivano ai suoi "imprenditori eroi" di licenziare i lavoratori senza nessuna ragione legale e costituzionale?
Perché il sig. Sassoli, e soprattutto la Presidente della Camera dei Deputati, On. Boldrini, nei loro lunghi interventi celebrativi dell'UE, non avvertono la necessità etico-morale di denunciare la strage di lavoratori nei luoghi di lavoro in Italia che, grazie al loro Jobs Act, genera la terribile statistica di tre lavoratori morti al giorno nella loro Repubblica Italiana!

PCL sez Ancona

30/04/16

Testo del volantino distribuito dal PCL per il primo maggio 2016.

1 maggio 20161 maggio 2016 2
Il capitalismo è sfruttamento. Da sempre e ovunque. La Grande Crisi ha portato alla luce ancora una volta l'irrazionalità di questo sistema. Montagne di miliardi a sostegno delle banche, per “salvare la (loro) economia”. Tagli, restrizioni, sacrifici sempre più insopportabili per finanziare questo soccorso pubblico al capitalismo in crisi. Si comprimono salari, si allunga l'orario di lavoro, si tagliano i diritti sindacali individuali e collettivi, per competere sui mercati, in una corsa infinita che “arruola” i salariati di ogni paese in una guerra permanente contro altri salariati. Mentre le stesse borghesie che predicano rigore e sacrifici ai “propri” operai nel nome del superiore “interesse nazionale”, imboscano il frutto della propria rapina nei paradisi fiscali (Panama papers).
Parallelamente la crisi alimenta nuovi venti di guerra. USA e Cina si contendono sempre più i mercati del mondo. Riprende la corsa agli armamenti, a partire dal Pacifico. Mentre la contesa per le grandi rotte del petrolio, tra potenze mondiali o regionali, concorre a trasformare il Medio Oriente in una carneficina senza fine. Che somma guerra imperialista e terrorismo reazionario fondamentalista (alimentato dall'imperialismo stesso). Che sospinge la fuga di enormi masse umane, prima colpite dalla guerra, poi respinte dal filo spinato della civile e democratica Europa. Un Europa partecipe di quella guerra, in complicità col boia Erdogan, mentre Italia e Francia si contendono Libia e Nord Africa, come un secolo fa.
Altro che “progresso”, come avevano promesso dopo il crollo del muro di Berlino! Ovunque regressione e barbarie.

IL FALLIMENTO DEL RIFORMISMO
Qui si misura tutta la miseria del riformismo. Il sogno di un capitalismo onesto e dal volto umano, di una Europa sociale , democratica e di pace, si è rivelato un’utopia, una truffa.
L'epoca breve delle “riforme sociali” fu consentita dal boom del dopoguerra (grazie ai suoi 50 milioni di morti) e all'esistenza dell'URSS, quale contrappeso al capitalismo. Prima la fine del boom, poi il crollo dell'URSS (per responsabilità dello stalinismo), infine la Grande Crisi, hanno chiuso quella parentesi. Oggi chiunque governi un capitalismo in crisi, dispensa sacrifici e miseria. Sono state proprie le socialdemocrazie, negli ultimi 30 anni, ad aprire la strada alle controriforme sociali: da Blair a Schroeder, da Prodi a Hollande... Altro che “il meno peggio”! Ed anche la nuova Sinistra Europea finisce sempre col gestire, una volta al governo, le stesse politiche antioperaie. Tsipras gestisce la stessa politica della Troika che aveva “denunciato” dall'opposizione. La Rifondazione di Bertinotti e Ferrero votò al governo
(Prodi) guerra e sacrifici, contro cui era nata, sino al suicidio.
La capitolazione riformista in epoca di crisi spiana la strada al populismo reazionario, che monta in larga parte d'Europa, nel segno della guerra ai migranti e della rottura dei vecchi
“patti costituzionali”. È forse un caso se in Italia il suicidio della sinistra (e sindacale) ha accompagnato l'avanzata del renzismo, del salvinismo, del grillismo, in una autentica gara per meglio colpire i diritti di lavoratori e sfruttati ?

LA VERA ALTERNATIVA È TRA SOCIALISMO E REAZIONE
La vera alternativa non è tra destra e sinistra, ma tra classe e borghesia. Tra rivoluzione e reazione. Questo è il grande bivio del nostro tempo. Solo il rovesciamento del capitalismo può liberare un orizzonte di progresso. Attraverso un'organizzazione socialista della società che metta nelle mani di chi lavora le leve fondamentali dell'economia, a partire dalla grande industria e dalle banche. Riducendo l'orario di lavoro per dare a tutti un lavoro. Riconvertendo le produzioni nocive, a difesa della salute e dell'ambiente. Ricostruendo e allargando le protezioni sociali. Finalizzando l'intera economia ai bisogni di tutti, non al profitto di pochi. Solo un governo dei lavoratori, basato sulla loro organizzazione e la loro forza, può realizzare queste misure. L'alternativa a questa prospettiva rivoluzionaria internazionale è l'imbarbarimento del mondo. Non una minaccia, ma un processo già in atto.

LA CLASSE OPERAIA È UNA POTENZA MONDIALE
La classe ha subito in larga parte del pianeta un arretramento pesante in questi decenni. Il sistematico tradimento dei propri partiti (e burocrazie sindacali) ha frantumato le sue lotte di resistenza, ha favorito disgregazione e sconfitte, ha trascinato un arretramento diffuso della coscienza di ampi settori di massa. A beneficio del padronato e del populismo reazionario.
Eppure resta l'unica forza che può costruire un ordine nuovo, ponendosi alla testa di tutte le domande di liberazione. I salariati nel mondo superano ormai i 2 miliardi. Le resistenze sociali continuano a percorrere il mondo. A partire dalle lotte dell'enorme proletariato cinese, che ha strappato in 10 anni la triplicazione del salario. O da quelle per il salario minimo negli USA. Nella stessa Europa la grande mobilitazione francese contro il Job Act d’oltralpe, nel segno dell'unità tra salariati e giovani, ha spezzato la morsa dello stato d'assedio e delle leggi eccezionali (votate vergognosamente dal Fronte de Gauche), riproponendo al centro dello scontro sfruttati e sfruttatori. La ribellione è possibile ed è l'unica via.

COSTRUIRE IL PARTITO, IN OGNI PAESE E INTERNAZIONALMENTE
Tutta l'esperienza di classe, passata e recente, ci dice una cosa: non basta il movimento di lotta, è essenziale la coscienza politica. La direzione del movimento. Le lotte più grandi possono persino rovesciare un regime oppressivo, come è accaduto in Tunisia o in Egitto. Ma se non si sviluppa la coscienza politica, congiungendosi a un progetto rivoluzionario, anche la lotta più grande è condannata prima o poi alla sconfitta. Costruire controcorrente tra gli sfruttati una coscienza di classe anticapitalista e rivoluzionaria, è il compito insostituibile di un partito comunista, in ogni paese e nel mondo intero.
Organizzare i lavoratori più coscienti attorno a un programma di rivoluzione; unire nella stessa organizzazione tutti coloro che condividono questo programma; radicare questa organizzazione tra i lavoratori e in ogni movimento di lotta; ricondurre ogni esperienza di lotta, nella propaganda e agitazione di ogni giorno, alla prospettiva della rivoluzione sociale e del potere dei lavoratori: questo è il lavoro di costruzione del Partito Comunista, in ogni paese e su scala mondiale. Questo è l'impegno del Partito Comunista dei Lavoratori.

Partito Comunista dei Lavoratori

24/04/16

VOLANTINO NAZIONALE DEL PCL SUL 25 APRILE!!!





 
 
XXV APRILE 2016
UNA RIVOLUZIONE PER VENDICARE LA RESISTENZA TRADITA
Nel 1943/45, la resistenza partigiana e la rivolta operaia presentarono il conto alla dittatura fascista. in quella rivolta, di cui fu prima protagonista la giovane generazione di allora, non viveva però solamente un'aspirazione democratica. Viveva la volontà di farla finita con la borghesia italiana che si era servita del fascismo. Viveva la volontà di rovesciare il capitalismo e di imporre il potere dei lavoratori . Era la speranza della “rossa primavera” delle canzoni partigiane.

LA RESISTENZA TRADITA DA STALIN E TOGLIATTI
Quella volontà fu tradita. Stalin aveva pattuito con gli imperialismi vincitori una spartizione in zone d'influenza. L'Italia doveva restare nel campo capitalista, in Occidente, per il quieto vivere della burocrazia del Kremlino. Il PCI di Togliatti fu fedele esecutore della volontà di Mosca. La Resistenza partigiana fu dunque subordinata alla collaborazione con la DC e coi partiti borghesi dando a questi poteri di veto (CLN). I governi di unità nazionale tra DC e PCI nell'immediato dopoguerra furono lo sbocco di questa linea e la proseguirono: disarmarono i partigiani, restituirono le fabbriche ai capitalisti Valletta), re-insediarono i vecchi prefetti, amnistiarono persino gli sgherri fascisti (amnistia del Ministro di Grazia e Giustizia Palmiro Togliatti del 1947). Fu il tradimento della Resistenza. La Costituzione del 1948, pattuita tra DC e PCI, declamando principi progressisti, serviva a mascherare questo tradimento. Come disse Piero Calamandrei: Una rivoluzione promessa in cambio di una rivoluzione mancata. Intanto le classi capitaliste , restaurato il proprio potere, cacciarono il PCI all'opposizione (perchè non ne avevano più bisogno) e passarono all'offensiva contro i lavoratori, le lavoratrici, i comunisti: reparti confino nelle fabbriche, repressione sanguinosa di manifestazioni sindacali, la lunga reazione degli anni 50.

L'AUTUNNO CALDO SVENDUTO AL COMPROMESSO STORICO
Quando vent'anni dopo la Resistenza una nuova generazione operaia rialzò la testa, con la grande ascesa dell'autunno caldo e le sue conquiste sociali e democratiche (69/76), fu nuovamente il PCI a sbarrarle la via con una seconda edizione del compromesso storico governativo con la DC (76/78): svolta sindacale di austerità e sacrifici (congresso dell'Eur della CGIL di Lama), subordinazione delle richieste operaie alle compatibilità del capitalismo, identificazione con lo Stato borghese. Il risultato fu una demoralizzazione di massa, un lungo ripiegamento, una diffusa passivizzazione. Cui seguì l'offensiva frontale della Fiat e del padronato contro il movimento operaio sul piano sociale (ottobre 1980) e l'ascesa del craxismo sul piano politico. La seconda Repubblica nata dal crollo del Muro di Berlino e dalle ceneri di Tangentopoli, sarà lo sbocco di questa deriva reazionaria. Nel segno della progressiva cancellazione delle conquiste operaie.

IL TRASFORMISMO A SINISTRA NELLA SECONDA REPUBBLICA
Molta acqua è passata sotto i ponti dalla Resistenza ad oggi, anche e soprattutto a sinistra. Ma in continuità, purtroppo, con l'opportunismo di allora.
Il gruppo dirigente del PCI, che aveva tradito prima la Resistenza e poi l'autunno caldo, sciolse il proprio partito a ridosso del crollo dell'URSS per coronare in forma compiuta il proprio sogno proibito: entrare a pieno titolo nel governo del capitalismo italiano e gestirne le misure antioperaie. Fu ciò che avvenne, lungo una interminabile stagione trasformista- dal PCI al PDS ai DS sino al PD- che oggi ha conosciuto il suo epilogo: quel Renzismo che apertamente persegue un disegno reazionario bonapartista di uomo solo al comando al servizio di Marchionne, nel segno della rottura più clamorosa dello stesso patto costituzionale.
Parallelamente Rifondazione comunista, nata nei primi anni 90 in reazione allo scioglimento del PCI come “il cuore dell'opposizione”, è stata condotta dai propri gruppi dirigenti nel compromesso di governo con DS/PD, sia nelle giunte locali , sia ripetutamente nei governi nazionali (governi Prodi): finendo col votare la precarizzazione del lavoro, le missioni di guerra, i tagli sociali. Tutto ciò contro cui formalmente era nata. Col conseguente suicidio.
La risultante di tutto questo è molto semplice: la classe lavoratrice si trova priva di una propria rappresentanza politica proprio nel momento della più grande crisi capitalistica degli ultimi ottanta anni. Proprio nel momento della peggiore offensiva padronale nei luoghi di lavoro, e della peggiore aggressione reazionaria sul piano politico e istituzionale. Il dilagare, anche tra i lavoratori, delle forme più deteriori di populismo reazionario (Salvini, Grillo), è un effetto di questa deriva generale.

L'UNICO MODO DI ONORARE LA RESISTENZA: COSTRUIRE LA SINISTRA CHE NON TRADISCE
Se tutto questo è vero, la conclusione è una sola. Va ricostruito, controcorrente, un partito indipendente della classe lavoratrice . Ma può essere costruito solo attorno a un programma anticapitalista, fuori e contro quel trasformismo governista che ha corrotto la lunga storia della sinistra italiana. I lavoratori non hanno bisogno dell'ennesimo partito che chiede i voti operai per poi tradirli. Non hanno bisogno dell'ennesimo partito “riformista”, la cui unica ambizione sia governare il capitalismo, salvo poi una volta al governo gestire regolarmente le controriforme sociali che la crisi capitalista dispensa (Tsipras). Hanno bisogno finalmente di una sinistra che non tradisca: che riconduca ogni lotta di resistenza ad una prospettiva alternativa di società e di potere. L'unica reale alternativa al fallimento del capitalismo: una alternativa rivoluzionaria e socialista, in Italia e nel mondo.
Per questo, costruire il Partito Comunista dei Lavoratori è il modo migliore di onorare la memoria delle domande rivoluzionarie della Resistenza.

CONTINUA LA DRAMMATICA "SCIA DI SANGUE" DI LAVORATORI, VITTIME DI INCIDENTI MORTALI.

L'orribile "scia di sangue" versata dai lavoratori italiani su tutto il territorio nazionale, con continui infortuni mortali nei luoghi di lavoro, conferma la drammatica dimensione dello stato del "mercato del lavoro" imposto dal governo Renzi a tutta la classe operaia italiana.
Il PCL sez. di Ancona denuncia l'impetuoso aumento di decessi sul lavoro di tanti operai italiani, vittime del cosiddetto "jobs act", che registra un catastrofico annientamento dei livelli di sicurezza e prevenzione per tutti i lavoratori italiani.
L'ultimo drammatico "fatto di sangue", che ha visto due lavoratori perire in circostanze terribili, si è verificato nelle cave di marmo della provincia di Massa - Carrara, in cui due sventurati operai sono deceduti, investiti da una frana di duemila tonnellate!
Il PCL sez. di Ancona, oltre ad esprimere la più fraterna e commossa solidarietà ai tanti lavoratori deceduti nei propri luoghi di lavoro, denuncia l'inerzia ed il silenzio complice del governo Renzi che, alterando immoralmente la realtà, definisce <>.
I veri eroi, conclude la nota del PCL sez. di Ancona, sono invece le lavoratrici ed i lavoratori italiani, con i loro sacrifici, che non esitano, per salvare questa sventurata nazione, ad immolare la propria vita, a causa dei "guadagni facili" di certi imprenditori e del governo Renzi, espressione di un padronato antidemocratico e "ottocentesco"!
 
PCL sez Ancona