Come è ormai noto a tutti, la possibilità dell'imminente chiusura del
reparto nascite dell'ospedale di Fabriano non è altro che la cartina tornasole
della vera natura politica del governo regionale e nazionale sempre più legato
alle istanze della borghesia ,dei capitalisti e dei loro potentati,tutto a
discapito della classe lavoratrice dei precari e dei disoccupati. La volontà di
smembrare la sanità pubblica a favore di quella privata è ormai un atto
politico inequivocabile del partito di Renzi che, in oltre, al posto di salvare
i posti di lavoro e proteggere le fabbriche dai processi di delocalizzazione, regala
soldi, decreti legge,finanziare a favore delle banche e di Confindustria e a
tutti quegli apparati burocratici servi del padronato e schiavi del profitto.
La giusta indignazione e la mobilitazione popolare che si sta creando intorno a
questa vicenda rischia però di essere ridicolizzata e denigrata per colpa di
certi personaggi politici strettamente legati agli artefici di questo ennesimo
possibile disastro che trova l’apice del suo controsenso nella foto dei
sindaci, riuniti ad un tavolo, che per la maggioranza sono espressione
unilaterale delle scelte del governo regionale di centro-sinistra primo attore
ed artefice della desertificazione lavorativa e sociale che sta devastando il
nostro territorio colpevole della probabile chiusura del reparto nascite
dell’ospedale fabrianese. Chi ora grida allo scandalo ed invita all’opposizione
contro questa scelta,per la maggior parte dei casi grida contro il proprio
riferimento politico, grida contro il proprio governo regionale grida contro la
propria scuola e cultura. Da un lato con molta ironia, dall’altro con una certa
preoccupazione la domanda nasce
spontanea: ci siete o ci fate??? Ci rivolgiamo sopratutto a quel “genio” che ha
scritto il comunicato della sez locale dei democratici di Cerreto d’Esi che
ancora una volta accusa una certa sottocultura politica, poca onestà, che fa
emergere la totale subordinazione a quei
poteri da lui sostenuti ai quali ora sembrerebbe voler fare la guerra.
Ricordiamo a questo signore che la volontà di tagliare una parte dell’ospedale
Profili è stata presa dalla passata giunta regionale guidata dal ex governatore
Spacca per anni esponente numero uno
della classe dirigente del Pd eletto con
il consenso anche dei simpatizzanti presenti nel nostro comune. Normalmente
in una situazione sana, chi non dovesse
più riconoscersi in scelte cosi profonde e strategiche, dovrebbe, come minimo,
fare autocritica e “abbandonare” quel contenitore politico non più
condivisibile. Sappiamo però che a certi livelli pensare in tal senso non è
conveniente e produttivo!!! Preso atto di tale visione ,nel comunicato piddino,
vi è una critica alla latitanza del Sindaco Porcarelli, alla maggioranza e anche
ai gruppi consiliari della minoranze per non aver partecipato al tavolo promosso
dai sindaci compromessi con l’azione del governo regionale. Come PCL ci limitiamo
a dire e a spiegare, a chi fa finta di non capire, che per la nostra
organizzazione politica la linea guida da seguire è una sola: in presenza di un
possibile conflitto sociale contro la borghesia,la condizione prioritaria è la
costruzione di un fronte unico di lotta con tutti quei soggetti che ripudiano e
si contrappongono alle politiche capitalistiche dei governi borghesi di
centro-destra e centro-sinistra, pur rispettando le diverse impostazioni
politiche e partitiche ma che comunque si confrontano nel campo dell’anti
imperialismo che per quanto ci riguarda mai potrà mischiarsi e confondersi con
riformisti e social democratici. La nostra priorità è la costruzione di un
possibile confronto che porti alla costruzione del governo dei lavoratori su
scala nazionale ed internazionale. Ciò non significa che non saremo presenti in
piazza per contrapporci alla chiusura del reparto nascite dell’ospedale di
Fabriano,ma lo faremo con la nostra proposta politica che mai ci porterà a
confonderci con i finti amici del popolo che da troppo tempo predicano male e
razzolano ancora peggio e si sono venduti per quattro denari. Chi definisce il
problema “trasversale a tutte le forze politiche presenti sul territorio come
possibile atto di soluzione al problema”,noi rispondiamo che solo la
contrapposizione al potere per mano dei lavoratori,degli studenti,delle fasce
più deboli del nostro tessuto sociale può in maniera unitaria e compatta
estirpare il problema alla radice e cioè: la caduta degli interessi
politici finanziari legati ai poteri
privati che sono il cancro del nostro territorio per eccellenza. Il PCL lavora
e si impegnerà per costruire e far crescere questa impostazione e visione
politica,la sola necessaria per una vita dignitosa ,per la tutela dei diritti,
e per l’abbattimento del sistema capitalistico.
PCL sez Ancona
Nucleo Cerreto d’Esi
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