Cliccando sull'immagine qui sopra ed ingrandendo potete leggere il volantino nazionale del Partito Comunista di Lavoratori che verrà distribuito in tutta Italia in occasione del prossimo Referendum.
30/05/11
LA SCONFITTA DI BERLUSCONI E' RAGIONE DI GIOIA
MA LA VITTORIA DI PISAPIA E DE MAGISTRIS NON MERITA ILLUSIONI.
VIA BERLUSCONI, MA PER UNA VERA ALTERNATIVA.
30 Maggio 2011
La sconfitta di Berlusconi nelle elezioni amministrative di Milano e Napoli non poteva essere più clamorosa. Il governo più reazionario che l'Italia abbia conosciuto dall'epoca di Tambroni ha visto sfaldarsi la propria base di consenso, nel Nord e nel Sud. Milioni di lavoratori, di precari, di giovani chiedono apertamente di voltare pagina.
Ora il governo se ne deve andare. Chi per anni ha evocato falsamente la “volontà del popolo” come propria base di legittimazione e di arbitrio è oggi condannato dallo stesso verdetto invocato. Deve solo sgomberare il campo. La pretesa di Berlusconi di restare in sella, col sostegno di deputati corrotti, al solo scopo di evitare la galera, è tanto più oggi insopportabile. E va denunciata come provocazione. I prossimi referendum su acqua, nucleare, legittimo impedimento, possono e debbono dare un nuovo colpo a tale pretesa.
Dopo significative incertezze, le “opposizioni” liberali ( PD e UDC) “chiedono” formalmente le dimissioni del governo. Ma di fatto si rassegnano alla sua continuità. In realtà cercano di guadagnare tempo per preparare l'ennesima soluzione d'alternanza con cui rimpiazzare il Cavaliere. Una soluzione benedetta da Confindustria, banche, Vaticano e per questo aperta a tutti i peggiori trasformismi parlamentari. Una soluzione che chiami i lavoratori alla nuova annunciata stagione di “sacrifici” imposta da quella grande finanza europea che tutti i liberali assumono da sempre come oracolo e bussola.
Le sinistre politiche e sindacali hanno un compito esattamente opposto: promuovere la più ampia mobilitazione di massa che imponga le dimissioni immediate di Berlusconi, per aprire la via di un'alternativa vera. Un'alternativa che liberi l'Italia dalla dittatura di Confindustria, banche e Vaticano, per rimpiazzarla con un governo dei lavoratori. Un governo che faccia pagare la crisi a chi non ha mai pagato, blocchi i licenziamenti, dia un salario ai disoccupati, abolisca tutte le leggi di precarizzazione del lavoro, nazionalizzi senza indennizzo e sotto controllo operaio tutte le aziende che licenziano, inquinano, causano morti sul lavoro, violano i diritti sindacali. Un governo che costruisca insomma un nuovo ordine di società.
Questa alternativa non passa per Pisapia e De Magistris, per le coalizioni col PD e con i poteri forti, industriali e bancari, subito saliti sul carro dei vincitori, per partecipare ai banchetti dell'Expo e suddividersi la torta degli affari. La stessa esperienza concreta di queste coalizioni e dei loro sindaci dissolverà tante illusioni a sinistra tra i lavoratori e i giovani: dimostrando ancora una volta le ragioni di chi, dall'inizio, pur essendo in prima fila contro Berlusconi e i suoi candidati- anche attraverso l'indicazione di voto nei ballottaggi- ha tuttavia rifiutato di accodarsi al carro liberale, ha mantenuto la propria indipendenza dal centrosinistra, si è collocato all'opposizione delle sue giunte.
L'alternativa vera si costruisce in piena autonomia dalle classi dirigenti del Paese. Si costruisce rompendo con tutti i loro partiti e governi. Si costruisce nei luoghi di lavoro, nelle strade, nelle piazze, unendo milioni di lavoratori, di precari, di giovani, in una grande mobilitazione indipendente capace di andare davvero sino in fondo.
“Fare in Italia come in Tunisia e in Egitto”, è oggi più di ieri, la parola d'ordine del momento. Per cacciare Berlusconi-Mubarak. Per aprire dal basso una prospettiva nuova. Centinaia di migliaia di giovani, in Spagna e in Grecia, hanno occupato strade e piazze, richiamandosi all'esempio nordafricano, per chiedere una svolta della propria condizione. Anche in Italia l'indignazione può e deve trasformarsi in mobilitazione di massa, rompendo vecchie liturgie e imponendo il linguaggio dell'azione diretta, della ribellione e della forza.
Nei giorni scorsi, i lavoratori della Fincantieri a Genova e a Castellamare hanno dato un segnale importante, a difesa della propria dignità, contro le leggi del capitale e del suo Stato. E' un segnale che va raccolto e generalizzato. Perchè sia la classe operaia a porsi alla testa della giovane generazione e a regalarle un'altra società e un altro futuro.
MARCO FERRANDO
Partito comunista dei Lavoratori
Portavoce Nazionale
Il ruolo del partito rivoluzionario nel quadro della crisi capitalistica globale
Venerdì, 3 Giugno 2011 19.30
Sala Rossa del Municipio piazza del Popolo Pesaro
Iniziativa pubblica di presentazione della neonata sezione del Partito Comunista dei Lavoratori di Pesaro. Interverrà il compagno Marco Ferrando, portavoce nazionale del PCL.
Coordinamento provinciale di Pesaro
info:
pclpesaro@virgilio.it
3404169455
27/05/11
Dichiarazione di voto critica del PCL per Pisapia e De Magistris
BOCCIARE MORATTI E LETTIERI, PER SCONFIGGERE BERLUSCONI.
VOTARE PISAPIA E DE MAGISTRIS, MA SENZA ALCUNA ILLUSIONE
Dopo aver presentato proprie liste e candidati alternativi al primo turno, il PCL dà indicazione di voto per Pisapia e De Magistris nei ballottaggi: l'unico modo, sul terreno elettorale, per concorrere alla sconfitta politica di Berlusconi , del suo governo, e dei suoi candidati reazionari, come chiede la totalità del popolo della sinistra.
Ma questa indicazione di voto non contiene per parte nostra un solo briciolo di illusione nei candidati del centrosinistra e nel centrosinistra che li sostiene. Né Pisapia, né De Magistris rappresentano una reale alternativa per i lavoratori e per gli sfruttati. I loro programmi si riducono all'”onesta” amministrazione della società borghese e delle sue istituzioni. Il partito chiave che li sostiene- il PD- è intrecciato nel suo apparato dirigente, nazionale e locale, con le classi dominanti e i poteri del territorio. I poteri forti che saltano sul carro vincente del centrosinistra- come gli ambienti bancari a Milano- ne rivelano la natura e ne ipotecano il corso.
Di certo soggetti come il banchiere Profumo o Cesare Romiti, che puntano pubblicamente su Pisapia, non temono la “svolta sociale”. Semmai pensano a gestire col nuovo inquilino il business dell'Expo. Peraltro in tutta Italia le giunte di centrosinistra sono comitati d'affari della classe dominante: inclusa una giunta Vendola che regala milioni alla cliniche private cattoliche.
Se, come ci auguriamo, Berlusconi perderà i ballottaggi, sarà proprio l'esperienza delle nuove amministrazioni di centrosinistra a fare giustizia di tante illusioni. Non meno di come, su scala più generale, l'esperienza dei governi Prodi, Zapatero, Obama, ha sgombrato il campo da tante ingenue suggestioni e speranze popolari. Il nostro voto a Pisapia e De Magistris vuole dunque favorire l'esperienza diretta di un inganno e il suo disvelamento.
Schierandosi autonomamente al primo turno, il PCL ha opposto sin dall'inizio un programma di classe ai programmi liberali del Centrosinistra. Anche a Milano e a Napoli. La fortissima pressione antiberlusconiana ha spinto molti lavoratori d'avanguardia e giovani combattivi, anche vicini alle nostre posizioni, a votare i candidati del centrosinistra, già al primo turno. E' stato un errore, ma è un fatto.
Tuttavia per noi l'essenziale è lavorare per la verità, e per la sua emersione nella coscienza di massa. I fatti saranno più eloquenti delle parole. Per questo ai tanti lavoratori e giovani che vogliono colpire il governo Berlusconi diciamo:” Siamo con voi, senza incertezze. Come saremo con voi contro la politica borghese delle nuove amministrazioni, quando i fatti vi dimostreranno la verità”. Quella che noi sin dall'inizio, controcorrente, abbiamo previsto e denunciato.
La verità è che l'unica vera alternativa è la cacciata delle classi dirigenti del Paese, e l'avvento di un governo dei lavoratori. In ogni lotta parziale, nazionale o locale, il PCL continuerà a battersi per questa prospettiva di liberazione.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Volantini del PCL per il referendum
Cliccando sull'immagine qui sopra potrete leggere il volantino, che insieme al manifesto, verrà distribuito nelle maggiori città della Regione Marche dai militanti del PCL in occasione dei prossimi referendum
"CARTA DEI DIRITTI DEMOCRATICI DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI"
COMUNICATO STAMPA USB MARCHE
Info: Crescenzo Papale - cell. 333 - 3504719
Francesco Graziosi – cell. 347- 6614594
E’ stata scelta la data simbolo del 20 maggio, 41° anniversario dello Statuto dei Lavoratori, per l’avvio in tutta Italia della campagna di raccolta firme in calce alla proposta di legge di iniziativa popolare denominata “CARTA DEI DIRITTI DEMOCRATICI DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI”.
La Federazione Regionale Marche inaugurerà la raccolta di firme per la Legge, con la realizzazione di due banchetti nel centro di Ancona (Piazza Cavour e Piazza Roma), dove a partire dalle ore 10,00 sarà a disposizione con un presidio informativo per illustrare nel dettaglio la proposta e per invitare tutti i cittadini e i lavoratori a sostenere questa importante iniziativa.
La sua elaborazione, a cui hanno partecipato altri sindacati di base come lo Snater e il Cib-Unicobas, vede tra i promotori anche il Forum Diritti/Lavoro e il contribuito di giuristi, costituzionalisti, magistrati ed avvocati.
Lo slogan è “firma la legge conquista democrazia”, dichiarano Crescenzo Papale e Francesco Graziosi dell’esecutivo Regionale USB Marche. La legge intende infatti modificare strutturalmente i diritti ed il sistema di rappresentanza sindacale nei posti di lavoro, sia pubblici che privati. Alla base del provvedimento, il principio secondo cui il diritto alla democrazia è di natura personale ed appartiene dunque non alle organizzazioni sindacali, ma ad ogni singola lavoratrice e lavoratore, stabile e precario, a prescindere dal contratto e dall’azienda in cui opera.
Dobbiamo affermare l’indipendenza del sindacato e farla finita con una pratica sindacale da decenni asservita ad interessi economici e di partito, concludono i dirigenti USB Marche.
Appuntamento a domani, quindi dove proseguirà anche la raccolta di firme sulla legge conquista salario e tutto sempre all’’insegna del motto: “Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”.
Ancona, 18 maggio 2011 Esecutivo Regionale USB Marche
Info: Crescenzo Papale - cell. 333 - 3504719
Francesco Graziosi – cell. 347- 6614594
20/05/2011
25/05/11
OCCUPARE GLI STABILIMENTI FINCANTIERI
La Fincantieri ha dichiarato guerra ai lavoratori, con l'annunciata distruzione di migliaia di posti di lavoro in diversi stabilimenti, a partire da Castellamare, Sestri Ponente, Riva Trigoso. Questo piano aziendale va respinto integralmente. Non può esservi negoziato su un piano di annientamento di questa portata. Non si può scaricare sui lavoratori la crisi di sovrapproduzione di un sistema che li sfrutta. Ma per respingere davvero il piano aziendale vi è una sola concreta misura: l'uso della forza da parte dei lavoratori. I lavoratori di Genova e Castellamare, in queste ore, hanno dato una prima risposta. Ora si tratta di svilupparla ed estenderla, con l'occupazione immediata di tutti gli stabilimenti minacciati. Chiediamo alla Fiom di assumersi le proprie responsabilità facendo propria questa indicazione. In ogni caso il PCL interverrà con questa proposta di lotta radicale tra i lavoratori di Fincantieri. Solo la forza operaia può strappare risultati. L'ora delle chiacchiere è finita.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
23/05/11
Poiesis: rilancio turistico o autocelebrazione?
Fabriano, 23 maggio 2011
A tutti gli organi di stampa e informazione
della Regione Marche
COMUNICATO STAMPA:
Fabriano – La sfarzosa manifestazione culturale che ha coinvolto la città di Fabriano negli ultimi tre giorni, rappresenta, solo apparentemente, un evento in grado di rilanciare cultura e turismo fabrianese. In realtà “Poiesis” rischia di trasformarsi in un momento di fastosa autocelebrazione della classe politica ed industriale della zona.
La realtà invece, è indirizzata forse su altri obbiettivi, del tutto opposti rispetto a quelli che la classe politica fabrianese vuole far credere agli “ignari” cittadini fabrianesi. Un’ “iniziativa” della durata di pochissimo giorni all’anno, per di più gestita proprio dalla “più potente” famiglia locale, non è in gado di rilanciare la nostra città, la cui crisi sembra ormai irreversibile.
Pur apprezzando la grande musica e le manifestazioni artistiche di questi giorni, il Partito Comunista dei Lavoratori rilancia la proposta di iniziative più piccole ma di maggiore continuità durante l’arco dell’anno. Le grandi risorse economiche investite in questi giorni infatti, risultano quanto meno esagerate in confronto a quelle messe in campo per arginare le criticità sociali che colpiscono le famiglie fabrianesi. Sarebbe inoltre auspicabile una maggiore trasparenza sulla gestione e la provenienza di tali finanziamenti.
Partito Comunista dei Lavoratori
Sez.Ancona-Nucleo Montano
22/05/11
Jewish Chronicle: storico britannico, ‘Che gioia la morte di Vittorio Arrigoni’
Da una rivista non certo comunista (Vanity Fair) un interessante articolo sulle vergognode dichiarazioni di Chronicle. Lo "storico", di fatto conferma i sospetti sulla matrice israeliana dell'omicidio Arrigoni.
LONDRA - L'editoriale scandalo di Geoffrey Alderman, storico di Oxford e collaboratore del Times: «Arrigoni era un anti-sionista. Neanche l'uccisione di Osama mi ha dato più soddisfazione»
«Pochi eventi - persino l'uccisione di Osama Bin Laden - mi hanno reso più felice nelle ultime settimane della morte del cosiddetto "attivista per la pace" Vittorio Arrigoni». La frase shock non è di un estremista, ma di Geoffrey Alderman: uno degli storici più apprezzati in Gran Bretagna, specializzato in Storia moderna britannica e nella storia politica di Usa ed Europa.
LO STORICO INGLESE
Studi a Oxford, Presidente del Consiglio accademico dell'Università di Londra fino al 1994, cattedra a Buckingham, Alderman è anche autore di 15 libri, diversi dei quali dedicati alla storia della comunità ebraica in Inghilterra. Nel 2006 ha vinto il dottorato di ricerca più alto all'Università di Oxford, vista la sua attività nel campo della storia moderna Anglo-ebraica. Oggi, oltre a insegnare Storia Contemporanea, scrive saltuariamente per il Guardian, per il Times e per l'inglese Jewish Chronicle, uno dei più prestigiosi giornali ebrei.
«QUESTO NON ERA UN "PACIFISTA"»
Proprio su questo giornale firma l'editoriale intitolato «Questo non era un "pacifista"». Nel testo Alderman descrive la sua «gioia» per l'uccisione dell'attivista italiano rapito e ucciso dai terroristi palestinesi il 14 aprile nella Striscia di Gaza.
Già quand'era in vita Arrigoni aveva diviso il web per le sue posizioni fortemente pro-palestinesi e anti-israeliane. Ma nessuno era arrivato ad augurare la sua morte. Anzi, la sua uccisione, scrive Alderman, «è stata subito rappresentata dai media occidentali come un affronto al mondo civilizzato. Persino Hamas si è unita al cordoglio e allo sgomento internazionale».
«UN CONSUMATO ODIATORE DI EBREI»
Tuttavia, continua, «la verità è molto diversa. Vittorio Arrigoni, attivista dell'International Solidarity Movement, è andato a Gaza per aiutare i palestinesi a rompere il blocco navale israeliano. Come tifoso di Hamas lui era un consumato Jew-hater (letteralmente: odiatore di ebrei)». In realtà Arrigoni aveva solo partecipato nel 2008 alla Freedom Flottilla, la missione internazionale che portò via nave aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.
«L'OCCASIONE PER FARE FESTA»
Alderman cita la pagina Facebook di Vittorio: «Conteneva non solo i soliti insulti contro Israele ma esplicite invettive anti-semite, che in parte rifletterebbero la sua formazione cattolica». Lo storico rincara la dose: «In questo caso, la gioia è stata azzoppata dai dissensi riconducibili all'odio verso Israele». E poi l'affondo finale: «La morte di un consumato odiatore di ebrei dovrebbe essere sempre l'occasione per fare festa».
Fonte: www.vanityfair.it
20/05/11
Fabriano: solidarietà alla famiglia Bugarelli
COMUNICATO STAMPA:
L’incredibile vicenda che ha coinvolto la famiglia Bugarelli nella causa contro le Cartiere Miliani, la quale attraverso il Tribunale di Ancona ha finalmente ottenuto giustizia, ripropone l’assurda e vergognosa “gestione delle risorse umane” che ormai sta umiliando l’immagine del nostro complesso industriale davanti a tutta l’opinione pubblica fabrianese.
Il P.C.L. pur ricercando di evitare qualsiasi subdola speculazione, esprime fraterna e commossa solidarietà alla famiglia Bugarelli, già provata profondamente dalla prematura scomparsa del proprio coniuge e, successivamente, vittima di chi, forse, non ha esitato a speculare sulla dipartita di un suo dipendente con oltre 30 anni di servizio nell’azienda fabrianese.
È ora (forse è troppo tardi) che il management della Fedrigoni Group, si liberi di “certi personaggi esterni” che rappresentano un vero pericolo per le ormai, ex Cartiere Miliani.
Come mai l’R.S.U. aziendali si trincerano nel silenzio più assoluto rispetto a quest’ennesima, scandalosa vicenda??
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Ancona – Nucleo Montano
L’incredibile vicenda che ha coinvolto la famiglia Bugarelli nella causa contro le Cartiere Miliani, la quale attraverso il Tribunale di Ancona ha finalmente ottenuto giustizia, ripropone l’assurda e vergognosa “gestione delle risorse umane” che ormai sta umiliando l’immagine del nostro complesso industriale davanti a tutta l’opinione pubblica fabrianese.
Il P.C.L. pur ricercando di evitare qualsiasi subdola speculazione, esprime fraterna e commossa solidarietà alla famiglia Bugarelli, già provata profondamente dalla prematura scomparsa del proprio coniuge e, successivamente, vittima di chi, forse, non ha esitato a speculare sulla dipartita di un suo dipendente con oltre 30 anni di servizio nell’azienda fabrianese.
È ora (forse è troppo tardi) che il management della Fedrigoni Group, si liberi di “certi personaggi esterni” che rappresentano un vero pericolo per le ormai, ex Cartiere Miliani.
Come mai l’R.S.U. aziendali si trincerano nel silenzio più assoluto rispetto a quest’ennesima, scandalosa vicenda??
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Ancona – Nucleo Montano
14/05/11
Ancona 13/05/2011
Ricordiamo a tutti i militanti, gli iscritti, i simpatizzanti, i semplici osservatori e persino i nemici del Partito Comunista dei Lavoratori che il nostro Partito sarà presente, nelle elezioni di dopodomani,con liste autonome, con il nostro simbolo e nostri candidati indipendenti a sindaco o presidente di provincia, nelle seguenti realtà:
6 capoluoghi di Regione: Torino, Milano, Bologna, Napoli, Catanzaro e Cagliari
3 provincie: Pavia, Treviso e Reggio Calabria
2 capoluoghi: Savona e Reggio Calabria
1 Comune sopra i 15mila abitanti: San Giuliano Milanese
4 altri Comuni: Bertinoro e Sogliano al Rubicone (FC), Castiglion Fiorentino (AR), Ceprano (FR).
Sicuramente un buon risultato. Migliorabile ma già ottimo per un piccolo Partito che lentamente, ma inesorablmente, conferma la sua crescita in termini di militanti e sezioni sul territorio. Chiunque volesse aiutarci, votarci o farci votare, non esiti: è importante piazzare il più alto numero possibile di agenti del proletariato nei parlamentini borghesi delle varie amministrazioni locali, per tutelare gli interessi dei lavoratori e denunciare la corruzione ed il clientelismo padronale.
Votate e fate votare il PCL: l'unica sinistra che non tradisce
Partito Comunista dei Lavoratori - Coordinamento Regionale Marche
11/05/11
Il PCL di Ancona dopo lo sciopero del 6 maggio
Di seguito l'intervento che il Partito Comunista dei Lavoratori di Ancona avrebbe voluto fare dal palco del 6 maggio ad Ancona. Gli organizzatori non hanno infatti consentito l'intervento per "motivi di spazio".
Nella giornata di oggi ne la CGIL e ne la FIOM stessa danno delle indicazioni su cosa fare dopo il 6 maggio
Nella giornata di oggi ne la CGIL e ne la FIOM stessa danno delle indicazioni su cosa fare dopo il 6 maggio
Dobbiamo autoconvocarci con l’intensione di unirci, dobbiamo costruire una prospettiva di lotta che veda al centro i nostri interessi di classe, dobbiamo ricostruire la nostra capacità di riprenderci tutto quello che ci stanno togliendo, unendoci su obiettivi concreti.
La continuità degli attacchi contro la FIOM e gli stessi diritti sindacal, è un'offensiva che non si può contrastare isolatamente, ne fabbrica per fabbrica, senza una risposta complessiva ( V. ex Bertone).
Non si può andare avanti così… Qesta deriva suicida va arrestata, prima che sia troppo tardi. C’è solo un modo per farlo: mettendo in campo, unitariamente e sino in fondo, tutta la forza del mondo del lavoro, dei precari, degli studenti, delle donne. Cioè opponendo alla forza avversaria una forza eguale e contraria. In una mobilitazione che miri a vincere.
I capitalisti ci vogliono sempre più precari e sempre più divisi.
Noi ci uniamo per riconquistare la certezza e la dignità del nostro futuro!
Lo sciopero di oggi, non solo va esteso- come già hanno fatto diverse categorie- ma dev'essere l'inizio di una vera svolta di lotta che miri a bloccare l'Italia: con una mobilitazione di massa, radicale, prolungata, che rivendichi innanzitutto:
Blocco dei licenziamenti
Stabilizzazione del lavoro per tutti.
La piena difesa del contratto nazionale di lavoro
L’abrogazione delle leggi di precarizzazione
Reddito dignitoso per i disoccupati
Lavorare meno e lavorare tutti a parità di salario
Contro le speculazioni edilizie e finanziarie
Contro le delocalizzazioni
Contro il Nucleare.
Contro le leggi xenofobe e la guerra fra poveri… unità dei lavoratori/trici
PER QUESTO diciamo, sul piano politico più generale, che “occorre fare come in Tunisia e in Egitto”: per imporre le dimissioni di questo sultanato
Con l'assedio prolungato dei palazzi del potere sino alla caduta del governo.
Governino i lavoratori, non gli industriali e i banchieri.
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Ancona
05/05/11
Il Pcl ad Ancona e a Pesaro a fianco dei lavoratori per lo sciopero del 6 maggio 2011
per ingrandire il volantino cliccare sopra l'immagine
Nota del Coordinamento Regionale del PCL Marche:
Domani (6/05/11) il PCL sarà presente con i suoi militanti e le sue parole d’ordine ad Ancona ed a Pesaro (come in tutta Italia) per lo sciopero generale indetto dalla CGIL. Per l’occasione verrà distribuito un volantino, che si allega, per chiedere che lo sciopero, legittimo ma puramente rituale, venga esteso fino ad arrivare ad una mobilitazione unitaria, di massa, ad oltranza di tutti i lavoratori italiani, fino alla caduta del Governo Berlusconi.
Per info e contatti:
PCL di Ancona –3341770182
PCL di Pesaro – 3404169455
Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento regionale Marche
Firenze: la vendetta della Gelmini
Comunicato stampa del coordinamento toscano PCL
Il Partito Comunista dei lavoratori della Toscana esprime la propria solidarietà nei confronti dei compagni e delle compagne vittime dell'ennesima operazione repressiva della Questura di Firenze. Oltre 80 compagni indagati e ventidue arresti per una operazione dal chiaro intento intimidatorio nei confronti delle avanguardie delle lotte studentesche e sociali dello scorso autunno. I reati per i quali i compagni sono stati arrestati vanno dalla manifestazione non autorizzata al blocco stradale, dal travisamento all'accensione di fumogeni, tutti reati commessi durante manifestazioni di piazza alle quali hanno partecipato migliaia di persone.
Il PCL chiede l'immediato ritiro di tutte le misure cautelari emesse contro i compagni e denuncia il clima sempre più cupo che si sta respirando in Toscana. Dai fatti di Pistoia a quelli di via della Scala fino ad arrivare alla maxi operazione di oggi sono centinaia i compagni sotto indagine. Il governo cerca in questo modo di bloccare possibili mobilitazioni di massa che possano esprimersi nella richiesta condivisa della sua caduta. Berlusconi teme che la richiesta “fare come in Tunisia ed Egitto” si concretizzi e che sia totalmente condivisa da parte dei lavoratori.
Solidarietà con i compagni vittime della repressione
Partito Comunista dei Lavoratori della Toscana
04/05/11
Fabriano, 04 maggio 2011
A tutti gli organi di stampa e informazione
della Regione Marche
Le ultime drammatiche notizie relative all’Ardo di Fabriano confermano il tragico epilogo della principale realtà industriale marchigiana che il PCL denuncia da tempo.
A tutti gli organi di stampa e informazione
della Regione Marche
COMUNICATO STAMPA:
Ardo di Fabriano: sempre più vicini al drammatico capolinea
Il PCL denuncia l’inerzia e la corresponsabilità di tutta la classe politica, dei sindacati e degli imprenditori che, per lunghi decenni, hanno ingannato migliaia di lavoratori con il fallimentare “modello mono-settoriale” marchigiano.
La realtà è sotto gli occhi di tutti gli italiani: certi “poteri forti” marchigiani, dopo aver monopolizzato l’intera economia locale, hanno impedito l’ingresso di altri gruppi industriali alternativi, hanno portato, alle prime avvisaglie di crisi economica mondiale, alla catastrofe sociale della città di Fabriano.
Continuiamo inoltre a proporre che sia intrapreso un percorso che non porti al semplice smembramento e acquisto del marchio da parte di multinazionali cinesi o iraniane, ma che porti lavoro stabile sul territorio e rilanci la produzione industriale locale in maniera definitiva: la nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio dell’Ardo, come previsto, tra l’latro, dalla Costituzione italiana.
Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento Provinciale Ancona
Info: pclancona@alice.it - www.marcherosse.blogspot.com
01/05/11
LA LEGA SI ALLINEA, BERLUSCONI SI SALVA, IL PD COPRE
L'annunciata mozione parlamentare della Lega ha un solo significato: la Lega accetta la continuità dei bombardamenti in Libia dietro la foglia di fico di parole vuote, e a futura memoria; in perfetta continuità col sostegno decennale di Bossi alla guerra afghana. Altro che “pacifismo” leghista!
Eppure, proprio nel momento in cui si dovrebbe affondare la lama contro l'ipocrisia di guerra di Bossi e Berlusconi, le cosiddette “opposizioni” liberali coprono clamorosamente il governo: il PD addirittura scavalcando a destra un governo reazionario in fatto di interventismo militare; la IDV restando impiccata al suo primo voto favorevole alla missione di guerra. Le “opposizioni” liberali si confermano di fatto ancora una volta,al di là delle parole, come il miglior alleato del peggiore governo. Cosa aspettano Vendola e Ferrero a rompere col PD e a intraprendere una vera opposizione per una vera alternativa?
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
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