La corte dei conti sezione regionale di controllo per le Marche,
ha mandato al nostro comune il rendiconto di esercizio inerente all’anno 2013.
In linea di massima le sezioni regionali di controllo della corte dei conti
esaminano i bilanci preventivi e i rendiconti consuntivi degli enti locali, in
base agli obbiettivi annuali posti dal patto di stabilità, si esprimono sulla
sostenibilità dell’indebitamento, l’assenza di irregolarità , la mancata
copertura di spese, l’accertamento di squilibri economico-finanziari. Alla fine
del suo operato comunica agli enti
locali il rendiconto e le misure da
adottare per sostenere in futuro l’ente. La stessa corte dei conti non ha evidenziato
irregolarità contabili,tuttavia sono emersi profili critici. In sintesi cercheremo
di evidenziare i punti salienti di questa relazione che comunque dovrà essere
pubblicato sul sito ufficiale del nostro comune, quindi chi volesse potrà a
breve visionare la versione integrale. In primis c’è da dire che le entrate
straordinarie hanno uno scarso indice di riscossione per cui l’evasione fiscale
nel nostro comune è molto alta. La corte dei conti segnala all’amministrazione la presenza di alcuni
profili critici che potenzialmente possono pregiudicare l’equilibrio
economico-finanziario dell’Ente negli esercizi futuri. Infatti, una parte
significativa delle spese correnti è stata finanziata attraverso le entrate
correnti straordinarie ( violazioni codice della strada, oneri di
urbanizzazione..).Queste entrate sono state riscosse con molta lentezza in
parte per la crisi economica e in parte per negligenza dell’Ente. L’utilizzo
delle entrate straordinarie comporta rischi di equilibrio a medio e lungo
termine. Se il contributo straordinario venisse a mancare l’Ente avrebbe un
grave squilibrio di competenza. Nel biennio 2013-2014 c’è stata una
significativa crisi di liquidità di cassa, testimoniato dal fatto che si è
ricorsi all’anticipazione di tesoreria e che al termine del periodo l’Ente non
è riuscito a restituirlo. Inoltre, analizzando il livello di indebitamento lo
stock del debito di 7.975.867,28 rappresentava il 195,81% del totale delle
entrate correnti di 4.073.359,49 e si collocava ben al di sopra del 150%
stabilito dalla legge. Quindi l’elevato livello di indebitamento riscontrato
rappresenta un fattore di criticità per gli equilibri di bilancio in quanto
riducono insieme all’anticipo di tesoreria gli spazi della spesa discrezionale.
Si riscontrava per di più che nel 2012 e nel 2013 il comune aveva acceso altri
nuovi mutui nonostante già la difficile situazione. Inoltre, in questo periodo
di governo Alessandroni nel bilancio oltre la riscossione delle violazioni del
codice della strada ha posto anche la voce della vendita di 22 cappelle
cimiteriali rimaste invendute e anche la vendita di azioni nella società partecipata
AnconAmbiente. Tutte queste cifre sono poi scomparse nel rendiconto del
2014. Questo modo di procedere non è in linea con le norme stabilite dal Tuel
in materia di accertamento delle entrate. Ne deriva che gli accertamenti delle
entrate di cui trattasi si sarebbero dovuti registrare sulla base di specifici
contratti di compravendita, invece il Comune ha omesso di vincolare l’importo
corrispondente al saldo positivo dell’operazione di cancellazione dei residui
attivi e passivi della gestione vincolata. Quindi tutto questo risulta un
disavanzo e l’amministrazione è dovuta a rispettare delle specifiche misure. Questo disavanzo
deve essere specificato come tale nel
primo esercizio di bilancio e vanno adottate tutte le manovre possibili per
cercare di riportare l’equilibrio economico, e non come successo che è
scomparso portando comunque delle ripercussioni sulla situazione di cassa. D’ora
in poi la corte dei conti raccomanda che l’assunzione di nuovi mutui dovrebbe
essere vagliata alla luce di una preventiva analisi di sostenibilità economica
e finanziaria dell’indebitamento prescindendo dall’utilizzo di risorse straordinarie. Quest’ultime pertanto devono
essere finalizzate esclusivamente al finanziamento di spese aventi analoga
natura. Inoltre evidenzia di assicurare
la puntuale rilevazione delle movimentazioni di cassa e di monitorare i
flussi delle riscossioni e dei pagamenti per riportare l’equilibrio.
Allora detto questo quello che noi diciamo da tempo non è
frutto di un’ideologia o di una volontà recondita di dover remare contro
corrente a tutti i costi, ma è frutto di un attenta analisi che da tempo
cerchiamo di porre al vaglio degli altri consiglieri comunali, avendo più volte
riferito sulla difficile situazione di cassa e cercando in ben due occasioni di
porre l’attenzione sulla necessità di una commissione d’indagine che evidenzi
una volta per tutte se ci sono delle responsabilità, a cosa sono dovute e a chi
sono imputabili. Non è che dobbiamo mettere per forza qualcun alla gogna, ma
signori le carte ci cominciano a dar ragione, che nelle passate amministrazioni
delle negligenze gravi ci sono state. Se ci sono un centinaio di mutui accesi
perché nessuno si è fermato nonostante la difficile situazione e nonostante
fosse difficile reperire liquidità? Come mai nessun funzionario ha posto un alt
agli amministratori? Come mai anche se evinto nel documento, ad oggi non esiste
nessun ente preposto per la riscossione dell’evasione e si continua a prendere
l’anticipo di tesoreria per fronteggiare l’indebitamento? Detto questo è
evidente a tutti che se mancano i soldi, e ad oggi c’è un buco di circa
300.000, delle responsabilità ci devono pur essere. Cittadini chi ha fatto il
debito lo deve pagare, opponiamoci con forza a questo modo clientelare di fare
politica, non possono sempre essere i soliti a pagare per coprire gli errori
commessi dai passati amministratori. Dobbiamo fare i complimenti alla vecchia
amministrazione Alessandroni per questa situazione disastrosa che ci ha
lasciato e confidiamo che i suoi seguaci compreso il PD fautore e complice che
lo ha sostenuto per un decennio, qualche domandina adesso comincino a porsela!!
PCL Nucleo Montano sez Ancona
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