Ancora una volta becera propaganda che strumentalizza la
vita di un ragazzo barbaramente ucciso, stavolta nella nostra provincia.
Come sempre avviene quando gli assassini sono di origine straniera,
parte l’ondata di razzismo che porta a colpire indistintamente tutti gli
immigrati. Anche nel caso dell’omicidio di Ismaele Lulli tutto si è
svolto secondo il solito, avvilente, copione. Si sprecano le parole, e
tutte ovviamente a sproposito. Bertoglio, portavoce provinciale di
Fratelli d’Italia, sostiene che la colpa stia nel fatto che “in carcere
non vada più nessuno” (quando le carceri sono al collasso per il motivo
opposto!), nonché nella depenalizzazione dei reati minori che sta
varando questo governo, quando qualsiasi rilevazione statistica ha
chiaramente dimostrato che l’inasprimento delle pene non sia in nessuna
misura deterrente al compimento di reati quali l’omicidio (sfugge poi la
correlazione logica tra tale depenalizzazione e un fatto di estrema
gravità quale l’assassinio!). Rincara la dose Paolini, della Lega Nord,
secondo il quale addirittura le modalità dell’omicidio, con la vittima
legata a una croce, siano state fatte richiamando consapevolmente alle
pratiche dell’ISIS (nientemeno!), con l’intento di porre una terribile
provocazione nei confronti della civiltà cristiana!
Francamente, leggere tali assurdità risulta ripugnante,
poiché rivela in maniera sempre più lampante quanto il razzismo sia
diventato un elemento cardine del pensiero comune, in maniera
inaccettabile e terribilmente pericolosa, strumentalizzando volgarmente
drammi che con le nazionalità non hanno nulla a che fare. I due ragazzi
colpevoli dell’omicidio erano in Italia da diversi anni, erano
perfettamente integrati, non erano arrivati da poco… perché questo non
viene sottolineato da nessuno? Anche se fossero arrivati da poco tempo
non avrebbe avuto rilevanza, ma a maggior ragione una evidenza del
genere smonta fin da subito qualsiasi porcheria razzista. Come mai
inoltre di fronte a questo barbaro omicidio tutti i razzisti nostrani
ripartono con la loro crociata mentre quando un poliziotto italiano
massacra quattro persone per un parcheggio o un militare italianissimo
stupra una giovane ragazza nessuno invoca il linciaggio?
Le strumentalizzazioni basate sul colore della pelle ci
fanno orrore, perché rivelano l’essenza di una società sempre più
apertamente xenofoba e senza memoria, in cui il sentimento di ostilità
nei confronti dello straniero quale capro espiatorio dei mali della
comunità sta divenendo ormai fuori controllo, e può trascinarci lungo
una spirale d’odio e violenza potenzialmente devastanti. I presupposti
ci sono tutti, ed è nostro dovere sorvegliare e agire contro questa
ondata di fascismo che sta facendo sempre più proseliti nel nostro
paese. Il Partito Comunista dei Lavoratori rivendica la propria completa
opposizione, e chiama a raccolta tutte le forze che si riconoscono nei
valori antirazzisti e antifascisti ad alzare le barricate contro la
barbarie che sta sempre più avanzando sul nostro territorio.
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione Pesaro
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