Per quanto riguarda il nord del territorio comunale si rimane stupiti dal fatto che si continui a definire nuove zone industriali (in direzione Albacina, sia a destra che a sinistra della statale). Lo stesso vale per il sud del paese dove un’area immensa è destinata alla costruzione di altri capannoni.
Cosa si sarebbe dovuto fare?
Innanzitutto fermare l’espansione delle zone industriali con l’eventuale costruzione di nuovi fabbricati: questo per salvaguardare il territorio e renderlo disponibile per altre attività come agricoltura, pascoli o produzione di prodotti tipici del nostro territorio, oppure per inizitive volte alla riqualificazione ambientale. Così facendo, invece, avremo solo altre strutture abbandonate che, se perdura la crisi attuale, a breve si sommeranno ai molti capannoni che rimarrano vuoti ed inutilizzati, creando una disponibilità di gran lunga superiore alle reali necessità.
Un’altra critica da portare al nuovo Prg è quella alla cementificazione selvaggia: per accontentare un po' di gente, vi sono intere aeree di integrazione o completamento urbano dove non vi è preventivato nessuno spazio libero. Questo comporta case addossate l'una all'altra ed interi quartieri senza uno spazio verde dove poter ritrovarsi o far giocare i bambini. Dobbiamo poi considerare l'anacronismo di tale indirizzo di sviluppo: il mercato edilizio è fermo e fermo resterà, non vi è più la necessità di costruire centinaia di appartamenti quando ce ne sono molti di vuoti in giro. La formula corretta sarebbe stata semplicemente di edificare con criteri più moderni e con molti spazi verdi da attrezzare e curare tra un palazzo ed un altro. In poche parole vi è una mancata valorizzazione del sistema ambientale del territorio e si è omesso il collegamento con le realtà già esistenti, come il Parco Naturale della Gola della Rossa (che, anche se per poco, ma entra nel territorio di Cerreto d’Esi nella zona della Madonna dell’Acquarella). Anche la scarsa valorizzazione dell’asse fluviale rimane una grave mancanza delle precedenti amministrazioni, per non parlare del patrimonio rurale in degrado.
Infine vi è
Luca Torselletti
Partito Comunista dei Lavoratori
Nucleo Montano - Provincia di Ancona
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