13/10/14

comunicato su rom e sicurezza

  Mentre in queste ore il Partito Democratico avanza a grandi passi verso l'eliminazione delle ultime tutele rimaste ai lavoratori, le cronache locali si occupano del sempre annoso problema della sicurezza. Il sindaco Ricci si è affrettato a dichiarare che ci saranno presto degli “interventi mirati” per evitare che il fenomeno continui. Il fenomeno in questione è la presenza di rom senza fissa dimora che disturbano la placida vita in città, l'intervento mirato è il loro allontanamento (in pratica li disperdono, li separano e attendono che si riorganizzino in un altro luogo cittadino, per poi allontanarli nuovamente). Non si può dire che l'attuale giunta non abbia affrontato il “problema sicurezza”, oltre alla questione dei rom, ha già affrontato di petto il problema dell'abusivismo (cioè degli immigrati costretti a vendere prodotti vari senza potersi permettere il lusso di un'attività a norma) attraverso l'installazione di telecamere e la presenza costante di vigili, pagati per presenziare i luoghi utilizzati dagli abusivi. La questione della sicurezza, però, è esattamente all'opposto di come viene affrontata dai giornali e dal sindaco: la sicurezza da preservare dovrebbe essere, prioritariamente, quella degli immigrati costretti a vivere in tali condizioni precarie, non quella dei pesaresi disturbati dalla loro presenza. Per una reale convivenza civile, che gioverebbe a tutti, ciò di cui gli esseri umani, di ogni latitudine, hanno bisogno è di vivere dignitosamente, in una casa con i servizi igienici e di un lavoro. Questo è il reale problema da affrontare, senza inutili divisioni razziste che alimentano la solita guerra tra poveri. Il leitmotiv è che il lavoro e la casa mancano per i pesaresi, sarebbe assurdo pensare di trovare sistemazione agli immigrati. La risposta di noi comunisti è che queste differenze sono prive di senso, tutti gli esseri umani hanno pari diritti ed è il sistema ad essere evidentemente sbagliato. Se ci si guarda intorno con occhi diversi e più obiettivi ci si accorge facilmente che non mancano né case né lavoro (quanto lavoro ci sarebbe da fare se si volesse riqualificare la città) nè tanto meno i soldi, concentrati nelle mani di pochissimi. L'unico modo concreto per risolvere il problema della sicurezza è quindi quello di permettere ad ogni cittadino di avere un tetto sulla testa e un lavoro dignitoso. Bisognerebbe inoltre predisporre un serio programma di integrazione culturale, che non significa assimilazione ma arricchimento nella conoscenza reciproca. Per attuare tutto questo serve una visione politica molto differente da quella di chi oggi ci governa, una visione concreta dell'esistente, perchè soltanto attraverso il rispetto e la dignità potremo avere città sicure, la repressione non farà che acuire il problema.

Pcl Pesaro

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