Mentre in queste ore il Partito
Democratico avanza a grandi passi verso l'eliminazione delle ultime
tutele rimaste ai lavoratori, le cronache locali si occupano del sempre
annoso problema della sicurezza. Il sindaco Ricci si è affrettato a
dichiarare che ci saranno presto degli “interventi mirati” per evitare
che il fenomeno continui. Il fenomeno in questione è la presenza di rom
senza fissa dimora che disturbano la placida vita in città, l'intervento
mirato è il loro allontanamento (in pratica li disperdono, li separano e
attendono che si riorganizzino in un altro luogo cittadino, per poi
allontanarli nuovamente). Non si può dire che l'attuale giunta non abbia
affrontato il “problema sicurezza”, oltre alla questione dei rom, ha
già affrontato di petto il problema dell'abusivismo (cioè degli
immigrati costretti a vendere prodotti vari senza potersi permettere il
lusso di un'attività a norma) attraverso l'installazione di telecamere e
la presenza costante di vigili, pagati per presenziare i luoghi
utilizzati dagli abusivi. La questione della sicurezza, però, è
esattamente all'opposto di come viene affrontata dai giornali e dal
sindaco: la sicurezza da preservare dovrebbe essere, prioritariamente,
quella degli immigrati costretti a vivere in tali condizioni precarie,
non quella dei pesaresi disturbati dalla loro presenza. Per una reale
convivenza civile, che gioverebbe a tutti, ciò di cui gli esseri umani,
di ogni latitudine, hanno bisogno è di vivere dignitosamente, in una
casa con i servizi igienici e di un lavoro. Questo è il reale problema
da affrontare, senza inutili divisioni razziste che alimentano la solita
guerra tra poveri. Il leitmotiv è che il lavoro e la casa mancano per i
pesaresi, sarebbe assurdo pensare di trovare sistemazione agli
immigrati. La risposta di noi comunisti è che queste differenze sono
prive di senso, tutti gli esseri umani hanno pari diritti ed è il
sistema ad essere evidentemente sbagliato. Se ci si guarda intorno con
occhi diversi e più obiettivi ci si accorge facilmente che non mancano
né case né lavoro (quanto lavoro ci sarebbe da fare se si volesse
riqualificare la città) nè tanto meno i soldi, concentrati nelle mani di
pochissimi. L'unico modo concreto per risolvere il problema della
sicurezza è quindi quello di permettere ad ogni cittadino di avere un
tetto sulla testa e un lavoro dignitoso. Bisognerebbe inoltre
predisporre un serio programma di integrazione culturale, che non
significa assimilazione ma arricchimento nella conoscenza reciproca. Per
attuare tutto questo serve una visione politica molto differente da
quella di chi oggi ci governa, una visione concreta dell'esistente,
perchè soltanto attraverso il rispetto e la dignità potremo avere città
sicure, la repressione non farà che acuire il problema.
Pcl Pesaro
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