04/04/10

Sinistra Anticapitalista

Le tragiche sconfitte subite dal mondo del lavoro nel corso di questi lunghi anni hanno indotto tutti gli stipendiati e salariati all’assopimento e a coltivare sempre più una “subdola indifferenza” che non riesce più a scuotersi neanche di fronte alla morte e alla miseria beffarda.

Le sconfitte hanno portato le sinistre partitiche ad un conservatorismo ancora maggiore, rifiutando di alzare il capo, rifiutando gli appelli del PCL e quindi declinando ogni sorta di lotta per un’alternativa anticapitalistica. Non si domandano neanche più, dove hanno sbagliato e addirittura detestano essere messe di fronte alle loro responsabilità, non si preoccupano quasi più di politica, ma la subiscono. Anziché imparare dal passato, lo “rifiutano”, e intanto il paese segue una deriva sempre più fascistoide-xenofoba. Lasciano che siano gli altri profeti dell’ideologia capitalistica a dettare “nuove strade” e “nuova morale”.

Forse le elezioni borghesi e qualche poltrona possono colmare il vuoto ideologico che le sinistre hanno ripudiato in questi ultimi anni?

Il popolo “tradito” sta prendendo vie, ora, molto pericolose che possono sfociare in un film già visto. La degenerazione dei movimenti dei lavoratori è ai “minimi storici”.

La propaganda fatta negli ultimi anni sabotando tutta la storia del pensiero rivoluzionario, come mere appendici di sinistra, che hanno votato sull’inconsistenza del marxismo, relegandolo come semplice passaggio adolescenziale, non ha loro permesso di analizzare in modo razionale una lettura della vita, “oggi”, senza usare il metodo marxista, non hanno saputo fare altro se non subordinarsi a partiti borghesi e di governo continuando a sostenere politiche antioperaie e antipopolari.

Lontane sono le loro promesse di cure immediate, continue sono le loro responsabilità per l’assopimento e non per il risveglio di coscienza di classe.

I comunisti non rincorrono le burocrazie servendo vecchie ricette ai lavoratori, dando loro parvenza di nuove strade, trastullandosi senza muoversi, usando eventi politici come occasione per fare “commenti”, ma non per agire, questi partiti appaiono come agenti della borghesia nella classe operaia, come riformisti senza riforme e sono (figurarsi solo pensarlo) perfino troppo lontano dai rivoluzionari che vivono nel terrore della rivoluzione.

Questa patetica decadenza rinforza sempre più i poteri forti e coloro che se ne fanno i loro protettori, a cominciare dalle monarchie, e in primis, quella assoluta della chiesa, dove non è il Vaticano a essere circondato dall’Italia, ma l’Italia a essere circondata dal Vaticano.

Per non diventare decadenti sopravvivenze del passato: costruiamo un partito indipendente del mondo del lavoro che si batta per un’alternativa anticapitalistica, in aperta contrapposizione a tutti i partiti padronali. Cancelliamo per sempre questi metodi che ispirano oppressione, paura, sottomissione che hanno il solo scopo di soffocare ogni spirito di protesta e sostituiscono la volontà delle masse con quella dei loro “leader”.

Il PCL è l’unico partito che si schiera e rivendica il potere dei lavoratori.

Il PCL fa un appello alle sinistre ad unirsi nella lotta, per comprendere e guardare in faccia la realtà, per abolire una società basata sullo sfruttamento e preparare coscientemente metodi che riescano ad elevare la coscienza di classe degli operai e la loro fiducia nella propria forza.

Per evitare un’ulteriore minaccia all’intera civiltà umana, è indispensabile “ora”, di un risveglio anzitutto della sua avanguardia rivoluzionaria.

Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione Ancona - nucleo montano

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