22/04/10

Fabriano: Spazio Giochi + 300%



Dopo una procedura vergognosa, che ha preteso la restituzione della “Busta Pesante” riguardante il terremoto del 1997 dopo addirittura 12 anni di silenzio, repentinamente ed in piena crisi, di nuovo un attacco ai lavoratori fabrianesi. Anche allora, mentre tutti si facevano portavoce di solidarietà e di unità, si diventava in realtà cassaintegrati, disoccupati, precari e si veniva lasciati senza sussidio di nessun genere. Erano richiesti indietro i soldi del terremoto e si costrinse, con il terrorismo psicologico delle pesanti multe, centinaia e centinaia di cittadini a fare lunghe file già dalle prime ore dell’alba, con il sole a picco.
Quindi la socializzazione delle perdite parte sempre dal basso stando bene attenti a non far pagare la crisi a chi l'ha procurata.
Tutto questo avveniva subito dopo le elezioni Europee del 6 e 7 giugno.
Oggi, mentre ancora la crisi continua a falcidiare posti di lavoro, la giunta Sorci approva una “delibera comunale” votata da tutti, nella quale si specifica che il servizio denominato “Spazio Giochi” subirà un aumento da 20 a 80 euro mensili, con un incremento pari al 300% (oltre all’aumento dei pasti mensa).

Una piccola conquista per la scuola materna fabrianese, un servizio che migliora e serve a venire incontro alle necessità delle famiglie dei lavoratori, ora viene drammaticamente decurtato e nel futuro non ci stupiremo se verrà addirittura abolito.

Come avvenne per la “Busta Pesante”, anche lo “Spazio Giochi” viene attaccato, guarda caso, appena terminate le elezioni Regionali 2010.
Come sempre sarà la classe lavoratrice che dovrà farsi carico di risanare le casse del comune, oltre che quelle nazionali visto che assistiamo una crescita della spesa per la scuola che si quantifica, per i redditi più bassi, con un aumento fino al 70%, mentre per le classi più agiate l’aumento sarà appena del 30%. Alla caccia della poltrona, alla faccia della democrazia.

Con la mano sinistra si elargiscono i fondi di solidarietà, mentre con la destra si aumenta sproporzionatamente il costo di un servizio che dovrebbe essere parte integrante della scuola pubblica nazionale e quindi gratuito per le fasce più deboli.
Una conquista da proteggere!
Accennando al Piano Programmatico che riguarda le Scuole dell’Infanzia, in esso si riorganizzano le sezioni inserendo nella stessa classe bambini di età diverse (dai 2 ai 6 anni). La scuola materna funzionerà solo al mattino e con un solo insegnante. Gradualmente dovrà calare anche l’orario che diventerà di sole 4 o 5 ore?! Non si sa, neanche il ministro si sofferma sul tema. Quello che è certo è che la scuola dell’infanzia, l’elementare, verrà smantellata nella sua struttura di base. Che tipo di didattica si potrà fare riunendo insieme bambini dai 2 ai 6 anni? Per non parlare di ciò che ha stabilito il ministero dell’economia lo scorso 28 dicembre, in cui si agevola gli “scatti stipendiali”, ma questo vale solo per gli insegnanti di religione i quali potranno recuperare gli scatti al 2,5% dello stipendio base comprensivo dell’”Indennità integrativa speciale”, a partire dal 2003. Una cosetta da niente visto che è servita a risvegliare le polemiche sui privilegi assegnati ai docenti di religione cattolica. Tutto questo non tiene conto della Corte di giustizia europea del 2007, che ha riconosciuto, secondo il principio di “non discriminazione” il diritto agli scatti di anzianità anche a favore dei precari. E mentre tutta la società e occupata a diventare precaria, si continua a proteggere, i poteri forti aumentano di circa 220 euro, arretrati esclusi, le “buste paghe” dei docenti di religione (che, ricordiamo, non vengono assunti con concorso pubblico, ma nominati dalla curia). Per il rinnovo del contratto degli insegnanti, invece, i sindacati hanno chiesto un aumento di 200 euro mensili da erogarsi in tre anni, ma il ministro della Pubblica amministrazione è disposto a concederne appena 20. E non solo. Vorrebbe agganciare gli aumenti di stipendio dei docenti al merito, con criteri molto dicutibili.
Questo è soltanto un’accenno di quello che si stà facendo per lo smantellamento della scuola pubblica. Sono passate molte regole coprendole con un velo pietoso e distogliendo i cittadini ad occuparsi del ritorno del voto in condotta e del grembiulino, mentre i veri provvedimenti “incalzano” e cambieranno radicalmente il volto della scuola pubblica.

Youri Venturelli
Partito Comunista deo Lavoratori.

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