16/03/10

Riprendiamoci la nostra coscienza.


Esiste un'unica soluzione affinché si possa cambiare questo paese ed impostare delle basi socialiste. Sradicare dal basso “l’ideologia capitalistica” e smentire, non con le chiacchere ma con i fatti, questo sistema incompatibile sia con il progresso, con il sistema sociale, con l'ambiente.

Risulta alquanto strano osservare le nostre classi dominanti, che si professano per la maggior parte “cristiani praticanti”, legiferare contro i fratelli immigrati che hanno la sola colpa di essere fuggiti dai loro paesi dove vengono sfruttati direttamente o indirettamente dagli stessi che, non appena mettono il piede fuori dalla chiesa, si dimenticano dei più semplici e basilari insegnamenti dei sermoni della domenica.

Diciamo che in nome di Dio si sono perpetrati nei secoli i più grandi massacri della storia dell’essere umano, dalle Crociate allo sterminio degli Indiani d’America e degli aborigeni australiani, terminato poco più di un secolo fa, alla soppressione e sfruttamento sistematico delle classi più deboli, sempre in nome della “sopravvivenza dei pochi” a discapito della stragrande maggioranza della società.Nessuno potrà negare la verità incancellabile delle due guerre mondiali, dove la chiesa ha spesso fornito un alibi ideologico allo sterminio di milioni di persone, appoggiando gli imperialisti e i capitalisti nell'intento di far scannare tra di loro i lavoratori dei diversi paesi del mondo mentre essi si spartivano i profitti.

Soltanto riportando la discussione sull’anticapitalismo e sugli insegnamenti del marxismo, dando all’umanità il ruolo che gli spetta, si potranno arginare tutti i fenomeni di avidità, malaffare, corruzione e mafie.

Bisogna ricominciare ad elaborare piani per riorganizzare la società. Piani che mettano al centro “l’essere”, l’esperienza viva deve fare in modo di determinare la coscienza che partorirà dal nulla le idee.

sbaragliamo tutte le dottrine riformiste, pseudocomuniste non marxiste, staliniste e tutte quelle che sostengono, senza critiche profonde, la repubblica parlamentare ”borghese”.

Questi programmi sopra detti, servono soltanto a convincere i dipendenti-salariati (cioè la maggioranza dell’umanità) che la “schiavitù salariale” è un fatto ineliminabile della società umana e che dunque si può lottare solo per migliorare la condizione degli schiavi, ma non per liberarli. Servono ad infondere nell'animo dei lavoratori l’arrendevolezza, l’assopimento e peggio ancora l’indifferenza. Riscaldando sempre la stessa minestra, vendendola come fosse zuppa fresca. Questi piani hanno il solo scopo di trovare soluzioni realistiche e accettabili per gli sfruttatori e sono quindi, in genere, inutili per gli sfruttati.

Non è possibile costruire alcuna alternativa se prima non si recuperano al controllo pubblico e alla stragrande maggioranza della società i beni fondamentali che ora si concentrano in poche mani, settori strategici e tutte le leve di comando, industria, credito bancario, servizi, telecomunicazioni, produzioni energetiche, trasporti. Riammettere alla collettività, sotto controllo dei lavoratori, tutte le aziende, settori e servizi che sono stati privatizzati negli ultimi vent’anni. Piani di questo genere basterebbero a far calare la maschera dell’ipocrisia a coloro che privatizzano i profitti e socializzano le perdite, a coloro che invocano la democrazia e sono i primi a non rispettarla. A coloro che pregustano i guadagni delle tragedie, che si scandalizzano davanti alle guerre, alle carestie e alle catastrofi ma che da sempre ne sono spesso la causa.

Oggi basta guardare il terremoto in Abruzzo, dove perfide risate lasciavano già presagire i futuri guadagni a spese del contribuente, le piscine illegali e mai finite dei Mondiali di nuoto di Roma, il G8 in Sardegna... le grandi speculazioni edilizie ed i grandi disastri idrogeologici. La reintroduzione del nucleare che non vuole più nessuno, ci costerà 30 mld, mentre si riducono le risorse per il fotovoltaico e le energie rinnovabili. La speculazione delle mafie sui rifiuti tossici con l’occultamento illegale degli stessi, ormai tocca tutta la penisola. Dal 2001 al 2008, 121 inchieste sono state condotte su 560 imprese, ci sono state 800 condanne in 19 regioni su 20. Nel 2008 le ecomafie hanno fatturato lo smaltimento illegale di rifiuti per 20,5 mld di euro.

Migliaia e migliaia di milioni di euro che girano sempre nelle stesse mani. Si costruiscono imprese faraoniche in nome del popolo italiano, che, gira e rigiravengono poi poste sotto sequestro perché illegali o pericolose. E' appunto l'esempio della sabbia marina nel cemento delL'Aquila, della Protezione Civile e di altri numerosi casi...
E chi paga se in galera non ci va mai nessuno? Noi paghiamo gli sbagli e la crisi che questi signori sfruttatori continuano a foraggiare sulla nostra pelle e quella del nostro ecosistema.

A gennaio la Corte dei Conti ha calcolato che la corruzione è aumentata del 229%.

Mentre il capitalismo continua a mietere le sue vittime, per qualcuno la crisi non è mai iniziata. I ricchi d’Italia nel 2008 con un aumento del 4%, hanno allargato il loro patrimonio portandolo alla sproporzionata cifra di più di 840 miliardi di euro, sproporzionato perché si sta parlando solamente del 2% della popolazione, mentre un buon 75% non arriva a fine mese.

Per fermare tutto questo e molti altri abusi nei confronti della popolazione, non possiamo fare altro che lavorare tutti insieme per il risveglio delle coscienze dei lavoratori, perché solo il potere dei lavoratori può edificare uno stato trasparente e a buon mercato, rifondando la natura stessa della politica e trasformandola in strumento di gestione collettiva e libera del bene comune.

Agli sfruttatori, l’obbligo di pagare la crisi!
Agli sfruttati, il diritto di governare il mondo!


Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori
Sez.Ancona-nucleo montano

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