08/03/10

otto marzo




L’8 marzo, la “Festa delle donne”, nasce come ricordo e ricorrenza di un crimine del capitale commesso nel 1911 a New York. In quella tragica occasione morivano tra le fiamme 146 operaie che erano state chiuse dal datore di lavoro nella fabbrica tessile in cui lavoravano.
L’8 marzo, la “Festa delle donne”, nasce come ricordo e ricorrenza di un crimine del capitale commesso nel 1911 a New York. In quella tragica occasione morivano tra le fiamme 146 operaie che erano state chiuse dal datore di lavoro nella fabbrica tessile in cui lavoravano.
Progressivamente il ricordo di quella morte collettiva sul lavoro si è trasformata in un giorno di festa, grazioso omaggio del Padrone al sesso femminile a titolo di ricompensa dello sfruttamento annuale. Nei restanti 364 giorni, infatti, miliardi di donne sono tranquillamente sfruttate, prevalentemente in ruoli subalterni, nelle fabbriche, negli uffici, negli ospedali e nel lavoro domestico, quest’ultimo considerato un non lavoro.
Le femministe borghesi degli anni 60/70, che attualmente militano quasi tutte nei partiti reazionari, ponevano le loro rivendicazioni (spesso giuste), non dal punto di vista di classe (categoria attualmente negata anche dai cosiddetti partiti radicali) ma dal punto di vista maschile.
In realtà la classe lavoratrice esiste, è aumentata ed è composta da entrambi i sessi. Milioni di lavoratori salariati, uomini e donne, continuano a creare la ricchezza mondiale attraverso il loro sfruttamento; ricchezza che viene concentrata nelle mani dei pochi che detengono il potere.
Questi hanno utilizzato e utilizzano tutti i sistemi di propaganda e di corruzione per dividere i lavoratori e ulteriormente anche i sessi.
Nel ricco occidente, attraverso la propaganda si è tentato di far passare il messaggio:
Donne, dovete rientrare in casa! Quello è il vostro posto!
Per far questo è stata creata ad arte la donna immagine: bella, seducente, corrotta, “soggetto (o oggetto) da imitare” e al servizio totale del maschio. Questo tipo di donna è la minima parte dell’universo femminile, è solo uno schermo dietro il quale si cela il nulla.
I miliardi di donne reali, con la loro bellezza reale, con il loro coraggio reale e con il loro lavoro reale, rendono ogni giorno omaggio a tutti i morti sul lavoro, uomini e donne, dimenticati dal potere, come le 146 operaie morte sul lavoro nel marzo 1911.
Giuliana Sanguineti

Nessun commento: