01/03/10

La Casta cerca di eliminare l'ultimo baluardo di comunismo in Italia!

Una prima rassegna stampa relativa all'ingiusta esclusione delle nostre liste in varie regioni d'Italia, o a causa di leggi macchinose ed antidemocratiche o per inspiegabili decisioni del tribunale elettorale (come in Calabria).


Emilia Romagna
(dopo che ci è stato vietata con un provvedimento prefettizio la raccolta di firme nel centro di Bologna e che nell'ultimo periodo alcuni compagni di Forlì hanno subito una condanna penale a causa di un volantinaggio non autorizzato)
LUNEDI' 1 MARZO
ORE 12.00

PRESIDIO DEL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
IN PIAZZA DEI TRIBUNALI A BOLOGNA
PER PROTESTARE CONTRO LA LEGGE ELETTORALE REGIONALE

Il Partito Comunista dei Lavoratori terrà lunedì 1 marzo un presidio fuori dalla Corte d'appello di Bologna – piazza dei tribunali - per protestare contro l'attuale legge elettorale regionale,che a causa del numero elevatissimo di firme richiesto, ha impedito la presentazione del PCL alla prossima consultazione per il presidente dell'Emilia-Romagna ed il consiglio regionale.

Il Pcl alle scorse elezioni europee ha ottenuto sul territorio dell'Emilia-Romagna un risultato superiore alle 1% con circa 26mila voti, ma oggi una normativa del 1968, mai applicata seriamente da nessuno, impedisce la presenza sulla scheda elettorale dell'unico partito di sinistra non vassallo del PD.

Il Pcl dell'Emilia-Romagna ha raccolto nei mesi scorsi circa 6.000 firme, che, paradossalmente, se si fosse trattato dell'elezione della Camera dei deputati – circoscrizione Emilia-Romagna – sarebbero state più che sufficienti.

Lunedì 1 marzo protesteremo, quindi, contro quest'ennesima vergogna antidemocratica.
Calabria
(dove abbiamo presentato tutte le firme ma un'incomprensibile decisione del tribunale ha respinto le liste per un problema burocratico ancora non chiarito)


CLAMOROSO ABUSO CONTRO LE LISTE DEL PCL IN CALABRIA. DENUNCEREMO LOIERO. (1 Marzo 2010)

A differenza della PDL del Lazio, accusata di aver violato la legge, il PCL della Calabria è accusato di averla applicata. E’ incredibile, ma è proprio così. In Calabria il Partito comunista dei lavoratori è stato escluso dalle elezioni regionali perché ha pienamente rispettato la nuova legge elettorale regionale e le prescrizioni formali della Giunta Loiero per la sua applicazione: legge e prescrizioni che abolivano esplicitamente la raccolta separata delle firme sulla candidatura a Presidente della Regione, prevedendo la raccolta sulle sole liste provinciali collegate a tale candidatura. Chiedo alla stampa e a tutti gli strumenti di informazione una doverosa attenzione su questo abuso tanto paradossale quanto inaccettabile. Sarebbe davvero clamoroso se chi ha violato la legge venisse “sanato”, mentre chi la ha applicata venisse punito. In ogni caso deve essere chiaro che il PCL, nazionale e locale, non subirà senza reagire una simile provocazione. Se si confermerà che l’applicazione della nuova legge Loiero è la causa della nostra esclusione, denunceremo Agazio Loiero in sede giudiziaria, penale e civile, per turbativa della campagna elettorale e chiederemo i danni.

Lazio

(dove, per un pugno di firme su parecchie migliaia che ne erano richieste, è sfumata la nostra candidatura. Intanto però stanno studiando il modo per ammettere la Polverini pur non avendo, di fatto, presentato la lista nei termini previsti.)


Non ci resta altro che denunciare pubblicamente le evidenti disparit e imparzialit della legge elettorale regionale vigente. Nella provincia di Rieti (circa 150 mila abitanti e due candidati al Consiglio Regionale) debbono essere raccolte le stesse mille firme che si raccolgono nelle provincie di Frosinone e Latina (circa mezzo milione di abitanti e cinque candidati al Consiglio Regionale).

Questa barriera, normalmente, la debbono superare soltanto i partiti che non sono presenti nel Consiglio Regionale; gli altri, puntualmente ad ogni elezione, si concedono l'esenzione dall'onere della raccolta firme. Le dimissioni repentine di Marrazzo hanno determinato, questa volta, l'impossibilit di promulgare la leggina di esenzione, perch il Consiglio funzionava soltanto per ordinaria amministrazione. Quindi, alla fine, gli stessi partiti presenti in Consiglio si sono condannati alla raccolta firme, a pochi giorni dalla scadenza della presentazione delle liste.

Il Partito Comunista dei Lavoratori (PCL) ci ha provato ma, con i propri deboli mezzi, non ci riuscito.

Ben venga la protesta nonviolenta di Emma Bonino; a patto che arrivi fino in fondo, ci : l'annullamento delle elezioni che si celebreranno con questa legge, oppure la modifica delle norme per la presentazione delle liste (con il prolungamento dei termini di scadenza).

noto a tutti, almeno gli addetti ai lavori, che i piccoli partiti di estrema destra sono stati sempre foraggiati delle firme necessarie per la presentazione della lista dai grandi partiti di centrosinistra e viceversa (su questa scheda elettorale Forza Nuova di Fiore e Fiamma Tricolore di Romagnoli).

La stessa consuetudine vale per le piccole liste di fiancheggiatori (tipo Sgarbi o Pionati), senza parlare delle liste dei candidati presidenti (Bonino e Polverini), oppure di altri piccoli partiti.

Evidentemente esistono serbati occulti di firme ai quali le organizzazioni dei grandi partiti hanno la possibilit di attingere.

Siamo di fronte ad una grande truffa elettorale, gestita consapevolmente dai due blocchi politici attualmente esistenti. Ne fanno le spese i piccoli partiti che saranno, sempre pi, esclusi dalla proposta politica. Ma sono colpiti, molto di pi, gli elettori ingenui che credono, ancora, nelle elezioni come espressione massima della democrazia.

Noi non voteremo, per non sottostare al ricatto di questa truffa legalizzata!

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