08/03/10

Ancora sulle elezioni farsa!

IL GOVERNO SANA LE PROPRIE LISTE. NAPOLITANO COPRE IL REGIME DELL’ARBITRIO E DELL’IPOCRISIA. (6 Marzo 2010)
Il governo si approva per decreto le proprie liste contestate , ignora le decine di altre liste escluse, sigilla il regime dell’arbitrio e dell’ipocrisia che governa la presentazione delle liste elettorali in tutta Italia. E lo fa con la copertura della Presidenza della Repubblica. Tutto ciò è vergognoso e inaccettabile. I partiti dominanti fanno tutto da soli: varano leggi elettorali assurde e discriminatorie, violano platealmente le loro stesse leggi, sanano per decreto le proprie violazioni, abbandonano al proprio destino le vittime “minori” delle loro leggi. E per di più gridano che “la democrazia è salva”. E’ troppo.
Come osserva oggi il quotidiano “la Repubblica”, il Partito comunista dei Lavoratori ( PCL) è, assieme ai Radicali, la principale vittima di questa legge elettorale e del decreto del governo. Ma non ne facciamo questione di partito. Ne facciamo questione di democrazia e di principio, che per definizione è universale. Per questo impugneremo e contrasteremo il decreto del governo in tutte le sedi, ne denunceremo la stessa incostituzionalità, parteciperemo alla più ampia mobilitazione di piazza e di strada contro il provvedimento di Berlusconi e Napolitano. E rivendicheremo con più forza la cacciata di un governo reazionario che, mentre condona gli evasori e colpisce l’articolo 18, si arroga il diritto all’arbitrio persino in materia elettorale.
MARCO FERRANDO

Comunicato Stampa PCL Toscana (7 Marzo 2010)
Presentazione Lista PCL elezioni regionali Toscana
Gia' presente regolarmente nelle elezioni in Basilicata, e impegnato in un ricorso al Tar in Calabria contro un'assurda esclusione,il Partito comunista dei lavoratori sfidera' domani 8 Marzo l'ipocrisia del decreto Berlusconi-Napolitano nel modo piu' semplice: presentando le proprie liste presso i tribunali del Lazio, della Liguria, della Toscana, delle Marche".

"Se l'articolo 4 del decreto riapre i termini di presentazione delle liste dalle ore 8 alle ore 16 di lunedi', cio' non puo' valere per la sola lista della Pdl in Lazio deve valere per ogni altra lista non presentata. E tanto piu' per liste come le nostre, che in Lazio, Liguria, Toscana, Marche hanno raccolto migliaia di firme pulite nelle strade e nelle piazze.
A differenza di tante liste 'ammesse' che hanno scaricato nomi e firme dagli elenchi comunali, secondo quella pratica tradizionale della truffa che il decreto del governo ignora e copre.

Quindi domani nei termini previsti dal decreto governativo i presentatori del Partito Comunista dei Lavoratori della Toscana consegneranno regolarmente la propria lista presso il Tribunale di Firenze.
Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento della Toscana

IN EMILIA-ROMAGNA ASTENSIONE GENERALIZZATA!
“Soltanto dei mascalzoni o dei semplicioni possono credere che il proletariato debba prima conquistare la maggioranza alle elezioni effettuate sotto il giogo della borghesia, sotto il giogo della schiavitù salariata, e poi conquistare il potere. È il colmo della stupidità o dell'ipocrisia; ciò vuol dire sostituire alla lotta di classe e alla rivoluzione le elezioni fatte sotto il vecchio regime, sotto il vecchio potere”
Lenin “Saluto ai comunisti italiani, francesi e tedeschi” 10 ottobre 1919
Queste parole di un grande rivoluzionario del passato (non finì a fare il presidente della Duma con Kerenski) mostrano chiaramente quella che è la linea naturale di demarcazione tra i comunisti rivoluzionari e i riformisti che scelgono come foglia di fico per coprire le loro nefandezze politiche la bandiera con falce e martello (ogni riferimento alla Federazione della Sinistra è voluto).
Infatti per i comunisti conseguenti le elezioni all'interno dello stato borghese hanno un'importanza molto relativa, incidendo scarsamente su coscienza e lotta di classe. È sufficiente, per esempio, ricordare ciò che avvenne in Argentina nel 2001, quando un presidente (De La Rua) eletto a furor di popolo pochi mesi prima, è stato costretto a fuggire dal tetto della Casa Rosada in elicottero, pressato da una sollevazione popolare e operaia che ha portato il paese in una situazione pre-insurrezionale, con la conseguente ondata di occupazione delle fabbriche che continuano ad oggi a produrre senza padrone. [continua]

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