31/05/09

Extracomunitari e Ipocrisia


Non è possibile che in città come Fabriano, Cerreto D’Esi e molti altri paesi del circondario o del resto d’Italia, si debbano ancora sentire frasi come: “gli extracomunitari vengono qui per delinquere e portarci via il lavoro”. Non è possibile che la Lega faccia dei volantini con la figura di un Indiano d’America e la dicitura: “Hanno fatto entrare gli immigrati e ora vivono nelle riserve”.
Chiudiamo gli occhi per non guardare alle responsabilità e puntiamo il dito contro coloro che non ne hanno.
Non è possibile che un cittadino del fabrianese, vissuto per cinquant’anni sotto una campana di vetro, si svegli all’improvviso dalla parte sbagliata e dia la colpa di quasi tutta questa crisi all’immigrato.
Dalla parte sbagliata perché in questa realtà si sta diffondendo una sempre più forte propensione verso una “Destra” ben lungi dall’essere quella che intendiamo con questa parola.

Il Partito Comunista dei Lavoratori denuncia l’incapacità di questo governo di saper gestire qualsiasi questione per quanto riguarda l’immigrazione ed anzi denuncia a chiare lettere la manipolazione usata da questo regime per nascondere la realtà sempre più palpabile della crisi e convogliando milioni di cittadini, lavoratori , dipendenti, artigiani ecc… a seguire quel binario che porta inevitabilmente a farci la guerra tra poveri, distogliendo lo sguardo dalla realtà e gli occhi dal malaffare che sempre più serpeggia in questo paese.

Sono stati tolti tre miliardi di euro alle forze dell’ordine tanto che non possono ritirare le auto dalle officine per le riparazioni perché non hanno soldi per pagare, costretti perfino a lasciare le volanti nelle caserme perché non hanno benzina, e costretti, come è successo poco tempo fa, a scioperare davanti a Montecitorio perché in queste condizioni e in questo paese vengono a valere meno i loro stessi diritti. Ci sono paesi in Italia, conosciuti da tutti, che hanno una densità ed un potere mafioso che supera anche quello dello Stato, eppure alcuni di questi paesi sono dotati di una o due volanti soltanto. In Sicilia ci sono novantadue comuni dei quali cinquantuno sono stati sciolti per infiltrazione mafiosa. Immaginate cosa possa succedere con le Ronde. Pensate che ruolo possano avere questi strumenti in queste regioni (la Sicilia è solo un esempio) con una cosi alta densità mafiosa: chi gestirà le ronde e a chi avrà la disavventura da fare da capo espiatorio?

Se proprio vogliamo parlare di extracomunitari e di delinquenza, dobbiamo affrontare il problema di fondo. Nelle carceri italiane la percentuale di detenuti dell’Est è impressionante, mentre “l’uomo nero” su cui ora tutti puntano il dito come capro espiatorio, è merce rara. Il problema a livello di grandi numeri, non è il delinquente extracomunitario, ma quello comunitario.
Però l'Italia è il primo partner commerciale della Romania. 22.000 nostre aziende vi hanno aperto nuove attività o hanno delocalizzato grazie agli incentivi comunitari. Le imprese italiane sono sbarcate all'Est con l'obiettivo di far soldi. Diminuire i costi di produzione, non dover sottostare ai controlli sul lavoro esistenti nel nostro Paese. E, se possibile, usare comunque il marchio Made in Italy. In cambio la Romania ha potuto esportare manodopera a basso costo per l'edilizia, quasi sempre in nero, e liberarsi di migliaia di persone “indesiderate”. Nessuna moratoria. La Lega non mosse un dito. A onor del vero, neppure gli altri. Chi ci ha guadagnato? Mi viene in mente un solo nome: il capitalismo.

Abbandoniamo al suo destino e neghiamo la libertà dell’essere umano. Respingere chi ha diritto all'asilo politico è un delitto contro l'umanità. Tutto il resto è business.

Grazie alla legalizzazione di ogni sorta di speculazione, nel nostro paese il lavoro nero ha raggiunto cifre da capogiro nell’ordine di miliardi di euro. Contro cooperative, imprenditori che sfruttano il lavoro nero, è ora di aprire gli occhi, e far pagare a chi finora non ha mai pagato. La legge è uguale per tutti, quindi comincino a pagare, “senza sé e senza ma”, coloro che abitualmente sfruttano persone a basso costo per i loro sporchi guadagni. Ricordiamo che i primi accusatori ed i primi a puntare il dito, sono proprio coloro che facendo della pura demagogia, raggirando e sfruttando ogni tipo di opportunità per fregare il prossimo, alla luce del sole istaurano un clima di paura, tensione e guerra tra poveri.

Chiediamo per tutti gli immigrati residenti in Italia, diritti e doveri sociali alla pari del lavoratore italiano, con retribuzioni minime di 1300 euro netti mensili, al fine di mettere tutti i lavoratori sullo stesso piano e abolire così le discriminazioni. Se questo non verrà fatto, l’unica strada da percorrere per il lavoratore italiano ed extracomunitario sfruttato, sarà quella di occupare e nazionalizzare l’azienda che sfrutta manodopera per i suoi interessi sotto il controllo dei lavoratori e senza indennizzo, visto che se lo sono già preso con anni di sfruttamento e sussidi.
Confermiamo la necessità di un governo operaio e popolare, capace di liberare la società dalla crisi del capitalismo e dalla spazzatura politica e morale delle sue classi dirigenti.

IL Partito Comunista dei Lavoratori vuole ricordare che, il Fondo Monetario Internazionale (che lavora nell’interesse di capitalisti e banchieri) di cui fanno parte i paesi più potenti: gli Stati Uniti, la Germania, la Francia, l’Inghilterra, il Giappone, l’Italia e altri,è accusato di ignorare le sofferenze dei popoli e di applicare politiche fallimentari e socialmente ingiuste verso i paesi del terzo mondo. Hanno intrappolato i paesi poveri in una truffa vergognosa che sfrutta i debiti pubblici di miliardi di dollari che queste nazioni hanno accumulato con i paesi ricchi.
In pratica gli si dice: per ripagare il debito dovete risparmiare. Per risparmiare dovete adottare i nostri programmi di austerità economica tagliando i fondi per la sanità, per la scuola e per lo stato sociale. Comportatevi bene ed alla fine vi
faremo uno sconto sul debito. Se nel frattempo milioni di poveri soffrono, questo al Fondo Monetario non interessa.
Ma c’è una via legale per uscire da questo tunnel: “ un principio di legalità internazionale, stabilito proprio dagli Stati Uniti quando 100 anni fa invasero Cuba, che sancisce la possibilità di cancellare un debito fra nazioni, quand'esso sia definibile come "odioso" e cioè ingiusto. Si tratta di un'azione certamente morale e, anche perfettamente legale. Visto da questa angolazione gran parte del debito del terzo mondo è "odioso" e andrebbe legalmente ed immediatamente cancellato.
Rimettere quei debiti, fa bene anche a noi perché è la povertà che crea l'immigrazione.
Questo è il vero problema di fondo,quindi:

APRIAMO GLI OCCHI E GOVERNINO I LAVORATORI, IMPOSTANDO BASI SOCIALISTE COME UNICA ALTERNATIVA, PRIMA CHE IL MONDO C’ INGHIOTTISCA CON LA SUA AVARIZIA.
Youri Venturelli
PCL Ancona - nucleo montano

Elezioni amministrative 2009 a Sassoferrato (AN)

Sassoferrato, 22/5/2009



Il Partito Comunista dei Lavoratori, pur non essendo direttamente presente con una propria sezione nel comune di Sassoferrato, nelle ultime elezioni nazionali e provinciali ha ottenuto un risultato soddisfacente. Proprio per questo rinnoviamo l’invito ai nostri simpatizzanti a votarci per le elezioni europee, ed a votare, alle comunali, la lista “Il Progetto” esprimendo la preferenza al compagno Goffedro Bellocchi. Perché questa scelta? Proprio perché conosciamo bene il candidato a consigliere Bellocchi e le sue importanti lotte per Sassoferrato. Ma il Partito Comunista dei Lavoratori sottolinea, con dispiacere, che la lista indipendente di sinistra Il Progetto non nasce da una rottura strategica con il Pd, ma al contrario da una rottura strategica del Pd che unendosi con l’Udc ha escluso di fatto la creazione di un ennesimo e catastrofico centro-sinistra. Ferme restando le critiche, ci auguriamo vivamente l’elezione di Bellocchi a consigliere e che l’esperienza di una sinistra indipendente apra un percorso nuovo anche a Sassoferrato.
Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione Ancona - nucleo montano

30/05/09

La loro paura del confronto


Cerreto d'Esi, 20/5/2009


Comunicato stampa PCL Ancona - nucleo montano


Il Partito Comunista dei Lavoratori di Cerreto d'Esi(An) ha proposto un confronto pubblico tra i 4 candidati a sindaco di Cerreto.
Purtroppo tutti hanno rifiutato.
Avranno forse da nascondere qualcosa? Avranno paura del confronto?
Visto l'esito della nostra proposta crediamo proprio di si.
L'unica organizzazione politica che non teme di sottrarsi a nessun confronto è il PCL, che ha fatto dell coerenza e della trasparenza del suo operato il proprio cavallo di battaglia. Nessuno scheletro nell'armadio e nessun bieco compromesso ha mai macchiato la nostra (pur breve) storia.
L'unico voto utile è il voto che non viene tradito:


Il 6/7 giugno 2009
alle Europee ed al Comune di Cerreto d'Esi
vota
Partito Comunista dei Lavoratori
Per Torselletti Sindaco


26/05/09

LE BATTAGLIE GLOBALI E LOCALI DEL PCL CONTRO IL CAPITALISMO E LE SUE DEGENERAZIONI

Assemblea pubblica
Venerdì 29 maggio 2009 - ore 18.00
Cerreto d’Esi (AN) – sala comunale
Interverranno:
  • Eugenio GEMMO
(Direzione Nazionale PCL - candidato alle europee nella circoscrizione centro)
  • Luca TORSELLETTI
(coordinatore provinciale Ancona - candidato sindaco di Cerreto d’Esi)
  • Alessandro FULIMENI
(Comitato Politico Nazionale PCL - coordinatore regionale Marche)
  • Antonio ANGELONI
(operaio Cartiere Miliani – candidato al consiglio comunale di Cerreto d’Esi)
Alle elezioni europee ed amministrative del 6/7 giugno 2009 vota
Partito Comunista dei Lavoratori
LA SINISTRA CHE NON TRADISCE!
info: pclancona@alice.it - www.marcherosse.blogspot.com
fot

21/05/09

Il PCL e l'Europa


Il PCL combatte l’attuale “Unione Europea”, e rivendica la prospettiva degli Stati Uniti Socialisti d’Europa, quale unica vera alternativa su scala continentale.
1) La UE non è semplicemente un’architettura istituzionale antidemocratica, ma un ambito strutturale di concertazione tra i principali stati capitalisti del vecchio continente sul terreno della gestione delle politiche antioperaie e delle relazioni intercapitaliste. Tutta la retorica ideologica “europeista” degli imperialismi europei, ovviamente del tutto reazionaria, si è inoltre rivelata un inganno. Politicamente la UE si è necessariamente subordinata alle scelte di fondo dell’imperialismo americano, a partire dalla politica militare ed estera. La sua inferiorità militare (e il ruolo ponte della Gran Bretagna) hanno frustrato ogni seria ambizione imperialistica egemonica e concorrenziale rispetto agli USA. Peraltro, su basi capitalistiche, ogni reale autonomismo europeo rispetto agli USA comporterebbe necessariamente lo sviluppo del militarismo europeo, contro i lavoratori e i popoli oppressi. Economicamente la UE è strutturalmente incapace di un’organica politica comune, imbrigliata com’è nelle mille contraddizioni tra i suoi capitalismi nazionali. Ed oggi la grande crisi capitalistica internazionale sottolinea e aggrava proprio le debolezze del capitalismo europeo (limiti organici del bilancio comunitario, rilancio dei protezionismi nazionali, debolezza della BCE rispetto alla FED). Persino il relativo successo dell’espansionismo economico europeo nei Balcani e nell’est Europa negli ultimi 15 anni (con tratti neo-coloniali) rischia di trasformarsi oggi in un pericoloso boomerang per le banche europee, a causa del possibile default di alcuni Stati dell’est.
2) La propaganda “europeista” è servita unicamente a mascherare e abbellire l’unico tratto organicamente comune delle politiche dell’UE: l’attacco ai diritti della classe operaia, la precarizzazione del lavoro, la privatizzazione dei servizi pubblici, l’allungamento degli orari di lavoro, le politiche anti immigrazione; il tutto al servizio delle grandi imprese e delle banche, vero dominus dell’attuale Europa. Ma, complessivamente, proprio queste politiche antioperaie e antipopolari dell’UE hanno scavato una frattura profonda tra i vertici di Bruxelles e larga parte delle masse popolari europee (v. la bocciatura referendaria del progetto di costituzione europea in Francia e Olanda, e del Trattato di Lisbona in Irlanda). Sotto ogni profilo siamo dunque di fronte ad una crisi profonda dell’UE e dell’europeismo borghese.
3) Mentre le socialdemocrazie europee si sono alternate ai tradizionali partiti borghesi conservatori nella gestione sempre più organica delle comuni politiche antioperaie, le cosiddette “sinistre europee” hanno cercato e cercano di far leva sul malcontento sociale di massa, per “premere” sulle socialdemocrazie liberali: o per bussare alle porte dei loro Governi, al fine di ottenere ministeri e riconoscimenti; o per ricontrattare, dall’opposizione, le prospettive di alleanza governativa con le socialdemocrazie. La parola d’ordine dell’”Europa sociale e democratica” ha costituito la copertura ideologica di questa politica spregiudicata: che ha condotto ciclicamente partiti chiave della sinistra europea a condividere e concertare le peggiori politiche antioperaie e imperialiste della UE. Il sostegno del PCF al Governo Jospin in Francia, la partecipazione di PRC e PdCI ai Governi Prodi in Italia, l’appoggio di Isquierda Unida al Governo Zapatero in Spagna hanno rappresentato casi emblematici.
4) Il PCL, al contrario, fonda sulla denuncia della natura imperialistica della UE e sulla sua crisi di consenso a livello di massa, una prospettiva coerentemente anticapitalista. Su basi capitalistiche, non vi sarà mai alcuna “Europa sociale e democratica”. Tutta l’esperienza degli ultimi vent’anni dimostra l’irriformabilità del capitalismo europeo. Ogni compromesso di governo con le borghesie europee, tanto più in questa epoca di crisi, si trasforma in un compromesso controriformatore contro diritti e interessi dei lavoratori, dei giovani, delle donne, di tutti gli sfruttati. Di converso, ogni seria lotta “sociale” e persino “democratica” implica la contrapposizione al capitalismo europeo, e la lotta per il suo rovesciamento; conduce alla prospettiva dell’Europa socialista, nella forma degli Stati Uniti Socialisti d’Europa. La storia ha dimostrato che le borghesie europee sono incapaci di unificare il vecchio continente superando le barriere degli stati nazionali, entro il groviglio conflittuale dei loro diversi interessi. Solo il governo dei lavoratori – in ogni paese e su scala continentale – liberando l’Europa dal capitalismo, può realizzare, su altre basi, l’unificazione dell’Europa.
5) In questa prospettiva generale, il PCL si batte per un programma di lotta unificante del proletariato europeo e delle masse oppresse, a partire dalle urgenze imposte dalla crisi sociale, contro ogni subordinazione dei lavoratori alle rispettive borghesie nazionali e alle imposizioni della UE: -per il blocco generale dei licenziamenti in tutta Europa. -per l’uguaglianza di diritti e salari, a parità di lavoro, in tutto il continente; a partire dalla definizione di un salario minimo europeo. -per un piano di ripartizione del lavoro, in ogni paese e su scala continentale, che ridistribuisca tra tutti il lavoro esistente: attraverso la riduzione progressiva dell’orario di lavoro a parità di paga. -per un grande piano di lavoro sociale e investimenti pubblici, sotto controllo operaio e popolare, in abitazioni popolari, istruzione, sanità, risanamento ambientale, nuove fonti energetiche: finanziato da un unico regime di tassazione progressiva dei grandi profitti, rendite, patrimoni, combinato con la soppressione di ogni “paradiso fiscale”, e con la relativa abolizione del segreto bancario. -per l’abolizione di tutte le leggi di precarizzazione del lavoro realizzate nei diversi paesi, e l’introduzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato in tutti i settori e per tutti i lavoratori. -per la soppressione di ogni legge antimmigrazione e di tutte le misure discriminatorie verso cittadini comunitari ed extra-comunitari; per la concessione del permesso di soggiorno a tutti i lavoratori migranti. -per la rinazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo sociale, di tutti i servizi pubblici privatizzati. -per la nazionalizzazione, senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori, delle banche e delle aziende che licenziano, che inquinano, che ignorano le normative di sicurezza sul lavoro. -per la difesa e l’estensione dei diritti sociali, democratici, civili, di tutte le minoranze oppresse; l’abrogazione di ogni privilegio o ingerenza clericale sulle libertà democratiche delle persone; l’emancipazione e liberazione delle donne da ogni forma di discriminazione e oppressione. -per il riconoscimento del pieno diritto di autodeterminazione delle nazionalità oppresse dall’Europa capitalista, e all’interno stesso dell’Europa (popolo irlandese, popolo basco); per il ritiro delle truppe europee da tutte le missioni militari e per l’abbattimento delle spese belliche.
6) In questo quadro, e sulla base del proprio programma anticapitalistico, socialista e rivoluzionario (opposizione ai Governi borghesi, rivendicazioni transitorie, espropriazione completa della borghesia capitalistica, Governo dei lavoratori in ogni paese, Stati uniti Socialisti d’Europa), il PCL lavora e lavorerà, su scala europea, per l’unificazione di tutti i rivoluzionari, nella più ampia prospettiva della rifondazione della Quarta Internazionale. Al fianco di quelle organizzazioni e gruppi che già oggi, in Grecia, Finlandia, Francia, Danimarca, si battono con noi per questa prospettiva.

Partito Comunista dei Lavoratori

20/05/09

Caso Mills: we have a dream!

Garantisti (nel senso di garantirsi l'immunità) con loro stessi e giustizialisti con gli extracomunitari. Sono solo dei vigliacchi: oggi in Italia si rischiano tre anni di carcere per una canna e non bisogna neanche scomodarsi ad andare in tribunale per chi truffa e corrompe!
Ecco la loro "sicurezza" che tanto sbandierano!
Invece di cadere in una terribile guerra tra poveri il proletariato cerchi di capire chi è che lo deruba veramente!
Titto Leone

Alle vostre bugie non ci crediamo più


I partiti della Sinistra, principali responsabili del proprio crollo di consensi, cominciano in questi giorni di campagna elettorale a frequentare nuovamente le fabbriche per cercare di racimolare qualche voto.
Ci raccontano di essere diversi dal Governo e dal PD, di voler affrontare la crisi, di essere dalla parte dei lavoratori: mentono!
Se nel nostro territorio oggi la crisi la pagano principalmente gli operai è soprattutto perché le ultime due giunte regionali, in cui Rifondazione, Comunisti Italiani, Sinistra e Libertà sono tuttora in maggioranza, hanno favorito in tutti i modi la delocalizzazione delle imprese marchigiane, in particolare del gruppo Merloni.
Le giunte di centrosinistra, attraverso finanziamenti diretti della Regione (pagati con i soldi degli stessi operai) o reperiti presso la Comunità Europea, o con accordi politici ed economici con le oligarchie Russe (Progetto Lipetsk), hanno sostenuto, sotto il silenzio assenso di questi “pseudo-comunisti” e delle burocrazie sindacali, una delocalizzazione selvaggia.
Ci hanno fatto credere che si trattasse di “internazionalizzazione” dell’economia o addirittura di esportazione del “made in Italy”, ed invece era la solita truffa ordita per derubare gli operai e far arricchire i loro padroni!
Ma oggi che la speculazione è andata male, i frutti dell’inganno sono sotto gli occhi di tutti, e le bugie non si possono più raccontare, neppure in campagna elettorale. La favola della crisi globale che colpisce senza nessun preavviso e contro cui non si può far nulla non regge più. Non veniteci a chiedere di nuovo il voto!

Contro la crisi c’è una sola soluzione:

Se ne vadano tutti e governino i lavoratori!


Lottiamo per:
· Rappresentanza politica di classe, indipendente da centrodestra e centrosinistra per tutti i lavoratori e le loro famiglie
· Nazionalizzazione delle Aziende che falliscono senza indennizzo e sotto controllo operaio
· Nazionalizzazione delle Banche e degli istituti di credito
· Investimenti a favore dei lavoratori, della sanità e della scuola pubblica, del risanamento ambientale
· abolizione di tutte le categorie contrattuali atipiche, riduzione dell’orario di lavoro e aumento di stipendio
· abbattimento delle spese militari, riduzione dei privilegi della casta e delle chiese, rientro in possesso delle grandi ricchezze accumulate dalle speculazioni di imprese e banche finanziate con i soldi pubblici

Alle elezioni europee del 6/7 giugno 2009 Vota

Partito Comunista dei Lavoratori
la sinistra che non tradisce!

19/05/09

Lo spot elettorale del PCL 2009


Clicca sul titolo per vedere lo spot del Partito Comunista dei Lavoratori per le elezioni del 6/7 giugno 2009 o utilizza questo link


Giù le mani dallo Slai Cobas


Consideriamo francamente preoccupante e grave la campagna di criminalizzazione intrapresa all’unisono dalla stampa, dal governo, dal Pd, e anche da Prc-Pcdi, nei confronti dell’organizzazione sindacale Slai Cobas. Non abbiamo condiviso la contestazione attiva di Rinaldini e della Fiom alla fine della manifestazione di Torino. Sia perché ci risulta che la Fiom avesse accettato – correttamente – di dare la parola a Slai Cobas. Sia perché riteniamo un evidente errore politico porre la Fiom sullo stesso terreno di Fim e Uilm, tanto più nel quadro dello scontro attuale col padronato e col governo. Ma non possiamo tacere la verità. Non c’è stata alcuna violenza “militare” verso chicchessia, come falsamente denuncia la stampa: che presenta la caduta del segretario Fiom, nella contestazione creatasi, come pestaggio preordinato. E in ogni caso riteniamo inaccettabile caratterizzare Slai Cobas, in modo calunnioso, come “gruppo di provocatori” e di “squadristi” ecc., ignorando oltretutto la sua reale rappresentatività operaia a Pomigliano e la squallida repressione padronale cui sono sottoposti centinaia o suoi iscritti, mandati dalla Fiat nel reparto confino di Nola. Chiediamo a Fiom e Slai Cobas, congiuntamente, di rifuggire da ogni dinamica di contrapposizione/ritorsione, alimentata ad arte da stampa, governo, e da Cisl-Uil, e di ricomporre un quadro serio di confronto. Continueremo a batterci per la più ampia unità di lotta di tutte le organizzazioni sindacali di classe sul terreno di un salto di radicalizzazione della mobilitazione, a partire dal reciproco riconoscimento dei principi della democrazia operaia – che ignorano sia la violenza, sia la calunnia. Riteniamo, nel merito, che alcune posizioni e proposte di Slai Cobas sul terreno rivendicativo e programmatico, quali la battaglia per la riduzione generale dell’orario di lavoro e la rivendicazione della nazionalizzazione della Fiat siano non solo pienamente condividisibili, ma un utilissimo terreno di confronto in tutto il sindacato di classe, in questa fase cruciale dello scontro sociale.
A nome dell’Esecutivo nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori
Marco Ferrando

18/05/09

G8 Università: Il mondo universitario risponde con la lotta!


Dal 17 al 19 maggio, a Torino,si riuniranno alcuni rappresentanti dei paesi più “sviluppati”.Si tratta dell'ennesimo vertice settoriale di questo G8 “a geometria variabile”, con appuntamenti disseminati su tutto il territorio nazionale e scansionati in diversi mesi.

Questa volta si parlerà di Università. L’obiettivo è di inglobare, in questa fase di difficoltà, un settore che fino ad oggi era rimasto un po' ai lati del ciclo produttivo. Una delle risposte storicamente date alla crisi è infatti la mercificazione di sempre nuovi settori della società, e l'adeguamento degli apparati di formazione alle esigenze sempre più pervasive e vincolanti del capitale. Non si tratta solo di “risparmiare” sui costi di Scuola e Università a discapito di quel minimo di formazione che esse sono in grado di fornire, ma di trasformare questi luoghi in centri di accumulazione attraverso la loro progressiva “aziendalizzazione” e privatizzazione, così come è già avvenuto per altri settori.

E' per questo che dopo un autunno passato a lottare per via della legge finanziaria Tremonti n°133, il mondo Accademico torna in piazza, questa volta per dire no al G8 dell'Università che si terra a Torino nei giorni 17-18-19 Maggio.

Venerdì 15 Maggio Il rettore dell'Università di Torino decide di chiudere in anticipo il polo delle facoltà umanistiche per motivi di sicurezza, ma poche centinaia, tra studenti e lavoratori dell'Università, danno vita a un corteo che parte da “Palazzo Nuovo” e che finisce al rettorato dove occupano l'ufficio del rettore. Dopo un colloquio tra il rettore e gli studenti, i manifestanti riescono ad ottenere la riapertura delle facoltà.

Se pure in scala ridotta,l'episodio di venerdì, dimostra l'efficienza della lotta congiunta di studenti e lavoratori. Nei prossimi giorni si prevedono manifestazioni di dissenso. In questo ambito sono state annunciate partecipazioni da Milano, Roma, Napoli, Bologna, Genova, Padova, Pisa, Verona, Cosenza e Palermo", senza contare che, stando al tam tam su internet, potrebbero arrivare a Torino anche anarchici greci, spagnoli e francesi.

Per quanto difficile possa essere, l'unica opposizione concreta è la lotta per l'abrogazione di tutte le “riforme”, assumendo un atteggiamento davvero conflittuale, facendo tesoro del confronto orizzontale fra i soggetti mobilitati e quelli esterni alle università, come lavoratori, migranti, realtà di movimento.
Mauro D'Addetta (studente)

Partito Comunista dei Lavoratori - Ancona

La crisi è passata!

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi torna ad insistere sulle origine “psicologiche” della crisi. Rimprovera i “media che dipingono la crisi come irreversibile e catastrofica”… ma l’informazioni in Italia, non è tutta piegata al volere del grande Silvio?

Ritiene che sia un comportamento “assolutamente colpevole dell’opposizione” anche perché ritiene “che il momento peggiore sia passato”…ma siamo sicuri che in Italia esista una opposizione?

Queste sono le dichiarazioni di Berlusconi da Mosca intervenendo sulla crisi economica; e ancora”c’è stato un diluvio, ma dopo tutto è tornato come prima, meglio di prima”.

Intanto a Roma un corteo di circa quindicimila(?) lavoratori con in testa gli operai di Pomigliano si è concluso davanti agli uffici di Sergio Marchionne. È Finita con la contestazione dei Cobas al segretario nazionale Fiom Gianni Rinaldini, tirato giù dal furgone-palco e una cinghiata al leader della Uilm torinese. Sono intervenute le forze dell’ordine ed alla fine un rappresentante dei Cobas ha preso la parola rivendicando una lotta più dura contro la Fiat. Visto che finora le uniche risposte pervenute ai lavoratori da parte dei sindacati sono state “lettere per comunicare la cassa integrazione”, Il Partito Comunista dei Lavoratori, da piena solidarietà agli operai della Fiat e a tutti coloro che dopo molta pazienza, cominciano ad alzare la testa, il loro orgoglio e la loro dignità, forse insieme riusciremo ad uscire da un buio medioevo.

Guardando ad una situazione internazionale sfido chiunque a dire che l’operaio italiano non si stia comportato con assoluta devozione e rispetto di tutte le cariche dello stato e di tutti coloro che lo rappresentano. Per controparte ecco ciò che si sono dovuti sentire dire da coloro che dovrebbero stare dalla loro parte. Il segretario generale della Cisl Bonanni usa toni duri: “ Un fatto grave che deve farci riflettere tutti. Non ci possono essere giustificazioni in questi casi”. Poi ha parlato di squadrismo organizzato e di qualcuno che sta soffiando sul fuoco della crisi per esasperare i toni. Damiano(Pd),Ferrero(Prc)e Fava(Sinistra e libertà) sottolineano come episodi di questo tipo indeboliscano i lavoratori. Capezzone(Pdl) rimarca ” chiunque ne sia l'autore e chiunque ne sia la vittima è gravissimo e inquietante il ricorso alla violenza". E aggiunge: "C'è qualcuno evidentemente che, con maggiore o minore consapevolezza, intende far scivolare alcune frange sociali verso una contestazione senza troppi freni. E' necessario vigilare affinché l'episodio di oggi resti isolato".

Per quanto riguarda il confronto con Fiat, Rinaldini ha annunciato i prossimi passi del sindacato: "Visto che le relazioni sindacali finora si sono limitate alle lettere per comunicare la cassa integrazione, bloccheremo tutti gli straordinari e le forme di flessibilità fino alla convocazione del tavolo". "Non ci stiamo più ad apprendere le cose attraverso i comunicati", ha aggiunto ribadendo che "non è possibile chiudere alcun stabilimento in questo Paese".

Lascio a voi i commenti chiedendovi dove mai abbiano sbagliato i lavoratori in questi ultimi anni?

Non si sono sacrificati abbastanza e non hanno versato abbastanza sangue? Forse servono ancora più morti bianche per svolgere l’attenzione di un sistema che non sa fare altro che sfruttare ogni tipo di classe lavoratrice? Non credo che i lavoratori si siano cercati questa crisi, abbiano organizzato il fallimento e le casse integrazioni.

Voglio ricordare che dopo mesi dallo scoppio della crisi, non è stata formulata neanche una minima leggina che possa ostacolare lo sporco lavoro d’oro che le banche esercitano ancora ora che state leggendo questo articolo. Voglio ricordare che sono le banche le prime fautrici di questa crisi. Voglio ricordare che le banche hanno il “dominio del capitale finanziario”. Fianco a fianco con lobby e cartelli e molto spesso si collocano al di sopra di essi. IL Partito Comunista dei Lavoratori, lotta da sempre per la “Nazionalizzazione delle banche”, al fine di creare un sistema unificato di investimento e di credito, che risponda agli interessi di tutta la popolazione. Riteniamo che sia necessaria la fusione di tutte le banche in un unico istituto nazionale. Solo l’esproprio delle banche private e la concentrazione dell’intero sistema creditizio nelle mani dello Stato forniranno a quest’ultimo risorse reali, cioè materiali e non meramente fittizie o burocratiche per la pianificazione economica.

Condizioni molto più favorevoli per i piccoli depositi e i crediti. La statalizzazione delle banche porteranno questi ed altri risultati positivi solo se il potere statale stesso passerà completamente dalle mani degli sfruttatori a quelle dei lavoratori.

Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori - Ancona

15/05/09

Anche alle europee vota comunista: vota Partito Comunista dei Lavoratori

mercoledì 6 maggio 2009

 
La politica italiana negli ultimi quindici anni ha visto alternarsi governi nazionali di centrodestra e centrosinistra che, al di là del diverso personale politico e, in alcuni casi, dei diversi settori imprenditoriali di riferimento, hanno operato in una sostanziale continuità di politiche economiche neoliberiste di forte impatto antipopolare.
 
Prima Berlusconi per cinque anni, poi Prodi e oggi di nuovo il Pdl hanno tragicamente confermato il proseguirsi di scelte, politiche ed economiche, a vantaggio del grande padronato ed a scapito di lavoratori, pensionati e studenti.
 
L’attuale crisi economica minaccia ogni giorno di più le condizioni di vita dei lavoratori, delle loro famiglie in tutto il mondo.
 
Il capitalismo dimostra sempre più di essere un sistema marcio, in decadenza e un ostacolo al benessere della popolazione, a tutto vantaggio di un piccolo gruppo di banchieri e capitalisti parassiti.
 
Negli Stati Uniti, il paese che tutti gli imbroglioni della sinistra riformista pensavano estraneo alla lotta di classe, una fetta importante di lavoratori e giovani inizia a capire che il capitalismo va abbattuto e sostituto con un sistema socialista di pianificazione economica. Secondo un sondaggio telefonico della Rasmussen Report fra gli americani sotto i trent’anni il 37% è favorevole al capitalismo, il 33% è favorevole al socialismo ed il 30% è indeciso. Nel frattempo a Chicago vi è stata la prima occupazione di fabbrica negli Usa dagli anni 30.
 
Nello stesso momento in Francia i lavoratori che rischiano i licenziamenti sequestrano giustamente i manager responsabili della loro situazione.
 
La gravità della crisi economica pone sempre più all’ordine del giorno infatti una lotta radicale per il rovesciamento dei governi dei capitalisti responsabili della crisi. Il Partito Comunista dei Lavoratori fa appello ad una vertenza generale del mondo del lavoro che apra una stagione di lotte sociali con l’obiettivo finale della cacciata del governo Berlusconi amico dei padroni e dei banchieri che vogliono far pagare la crisi ai lavoratori e alle loro famiglie. L’alternativa è una sola: o il socialismo, ovvero il potere della classe lavoratrice che gestisce l’economia per il benessere della società, o la barbarie e la fine della civiltà a cui sta portando il capitalismo.
 
Ad un anno dalla nascita del Partito Comunista dei Lavoratori la nostra organizzazione vuole affrontare questa scadenza elettorale per rappresentare le ragioni e gli interessi di quel mondo del lavoro, e di tutte le classi subordinate al capitale, presentandosi quale forza distinta, alternativa e contrapposta ai due poli dell’alternanza borghese e padronale.Il Partito Comunista dei Lavoratori si presenta con un proprio programma indipendente di rivendicazioni e proposte sia sulla politica nazionale che su quella più strettamente amministrativa e locale.
Le nostre proposte:

  • PER LA DIFESA DEL TFR: perché è inaccettabile il sequestro di fatto del salario dei lavoratori, a esclusivo vantaggio delle banche e delle assicurazioni

  • NO ALL’AUMENTO DELL’ETA’ PENSIONABILE

  • PER IL RITORNO DELLA PREVIDENZA PUBBLICA A RIPARTIZIONE: perché bisogna tutelare i diritti di chi ha lavorato una vita, il diritto dei giovani al lavoro e ad una pensione dignitosa

  • PER UN FORTE RECUPERO SALARIALE DEL POTERE DI ACQUISTO PERDUTO:perché dopo anni di sacrifici i lavoratori non riescono ad arrivare a fine mese, mentre continuano a crescere i profitti e le rendite

  • PER L’ABOLIZIONE DELLE LEGGI DI PRECARIZZAZIONE DEL LAVORO (PACCHETTO TREU 1997 E LEGGE MARONI 2003) E L’ASSUNZIONE A TEMPO INDETERMINATO DEGLI ATTUALI LAVORATORI PRECARI: perché è intollerabile la condizione di precarietà di milioni di giovani supersfruttati e impossibilitati a costruirsi una vita

  • PER UN SALARIO SOCIALE AI DISOCCUPATI IN CERCA DI LAVORO: per sottrarre tanti giovani, soprattutto nel Sud, al ricatto della criminalità organizzata e di sfruttatori senza scrupoli

  • VIA I TICKETS SANITARI! PER UN FORTE INVESTIMENTO NELLA SANITA’, NELLA SCUOLA, NELLE PENSIONI, FINANZIATO
  • PER LA DIFESA DEI POSTI DI LAVORO MINACCIATI, ANCHE ATTRAVERSO LA NAZIONALIZZAZIONE SENZA INDENNIZZO DELLE AZIENDE IN CRISI, SOTTO IL CONTROLLO DEI LAVORATORI: perché è la sola misura che può salvare dalla disoccupazione centinaia di migliaia di operai, colpiti da ristrutturazioni , speculazioni, delocalizzazioni, unificando le loro ragioni
  • PER LA NAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE: perché è la sola misura che può liberare milioni di lavoratori e cittadini dal cappio al collo di mutui usurai da parte di veri e propri strumenti di frode e di rapina
  • DIRITTI CIVILI E SOLIDARIETA' a tutte le persone, donne e uomini esclusi socialmente e politicamente, sopratutto le persone omosessuali e transgenders.

Dove reperire le risorse:

  • DALL’ABOLIZIONE DEI FONDI A SCUOLA E SANITA’ PRIVATE:perché sono fondi sottratti ai servizi pubblici e per di più a vantaggio di vergognose speculazioni

  • DALL’ABBATTIMENTO DELLE SPESE MILITARI E DEI TRASFERIMENTI PUBBLICI ALLE GRANDI IMPRESE PRIVATE:perché è assurdo che enormi risorse pubbliche, pagate dai lavoratori, siano destinate a strumenti di guerra e ai profitti privati

  • DALLA TASSAZIONE PROGRESSIVA DEI GRANDI PATRIMONI, PROFITTI, RENDITE:perché le grandi ricchezze , in continua crescita, sono le vere regine dell’evasione fiscale, legale e illegale

  • DALL’ABOLIZIONE DEI PRIVILEGI CLERICALI: perché è scandaloso che la Chiesa e le sue enormi proprietà sottraggano oltretutto risorse pubbliche alla società

  • DALL’ABOLIZIONE DEI PRIVILEGI ECONOMICI DI MANAGERS, PARLAMENTARI, CONSIGLIERI REGIONALI: perché è intollerabile, ad esempio, che un manager possa guadagnare in un mese ciò che un lavoratore guadagna in sei anni
Partito Comunista dei Lavoratori
la sinistra che non tradisce!

 

14/05/09

Jesi: nessuno tocchi il TNT!

Ancona 14/5/2009
Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime tutta la propria solidarietà ai compagni del TNT di Jesi, spazio sociale da ventidue anni al centro della vita culturale e politica di tutta la provincia di Ancona. Il comune rimuova immediatamente i fattori che impediscono la corretta fruizione dell'attuale sede del centro sociale oppure fornisca uno spazio analogo per grandezza ed ubicazione, che rappresenti, una volta per tutte, una sistemazione definitiva.
Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento provincia di Ancona


JESI - 16 MAGGIO 2009

MANIFESTAZIONE CONTRO LA CHIUSURA DEL TNT A DIFESA DI TUTTI GLI SPAZI SOCIALI

APPELLO ALLA MANIFESTAZIONE

Ci sono fatti nella storia che per una serie di circostanze assumono un carattere simbolico.

La volontà di chiudere il Centro Sociale Autogestito TNT di Jesi è uno di questi.

Il governo delle destre opera veloce a colpi di decreti legge e in nome della sicurezza mette i militari nelle strade delle nostre città, impedisce i cortei nei centri cittadini, accresce i poteri dei Prefetti, infonde la paura, adotta leggi razziste, alimenta l'ignoranza tagliando fondi e personale alla scuola pubblica, spinge i Sindaci ad adottare ordinanze che regolamentano la nostra quotidianità, controlla tutti i mezzi di comunicazione e di informazione, .....

La crisi, prodotta dai grandi potentati della Finanza mondiale e dalla cattiva gestione dei fondi pubblici che troppo spesso vanno a finire nelle tasche degli speculatori, viene fatta ripagare tutta ai lavoratori, ai precari, a chi è più in difficoltà.

Lo slogan adottato da tutti è quello della “legalità”, ma grazie ad un gioco perverso in nome della legalità si restringono sempre più le libertà e i diritti fondamentali delle persone.

In tutto questo i Centri Sociali rappresentano oggi molto più che spazi di aggregazione e produzione di cultura alternativa.

I Centri sociali sono luoghi di autorganizzazione, di cooperazione sociale, di costruzione del comune, frontiere di difesa dei diritti, veri e propri presidi della Democrazia.

Una Democrazia viva, che produce conflitto salutare, pensiero e pratica critica, sperimentazione di nuove forme di comunità resistenti, laboratori di partecipazione attiva e collettiva alla vita della città.

I Centri sociali sono alternativa di vita, luoghi di innovazione e costruzione di nuove relazioni sociali.

Ogni Centro Sociale è un transito di chi cerca libertà oltre i recinti, è l'incrocio delle lotte e dei sogni, è lo spazio di aggregazione e di mobilitazione di desideri e aspettative, è una macchina che autogestisce e autoproduce.

Oggi i Centri Sociali sono spazi scomodi, sono spazi in pericolo.

Il tentativo di chiudere il TNT non ha solo un significato locale, ma è un simbolo dell'attacco frontale che tutti gli spazi e movimenti sociali stanno subendo : Falconara(csa Kontatto), Senigallia(csa Mezza Canaja), Civitanova(Jolly Roger), Fabriano(Luigi Fabbri), Pergola(la Squola)... come nel resto d'Italia.

Oggi, in linea con la tendenza generale, per tentare di chiudere il TNT si usa l'arma della Magistratura.

Ciò che sta avvenendo è paradigmatico di un periodo in cui ogni traccia di pensiero critico va eliminata, ogni resistenza va repressa con la forza, ogni dimensione collettiva di partecipazione va riportata all'individualismo e alla passività, ogni insicurezza va tranquillizzata col carcere e il manganello.

tutto va riportato a norma, ma quale è la normalità?


IO NON SONO A NORMA.


PER IL DIRITTO DI RESISTENZA.


LIBERTA' CONTRO LA CRISI!


TNT VIVE!


IO NON SONO A NORMA


i migranti lasciati morire in mezzo al mare: sono a norma

finanziare le banche che hanno prodotto la crisi usando i nostri soldi : è a norma

lavorare da precario e in affitto: è a norma

mettere i militari nelle strade delle nostre città: è a norma

vietare le manifestazioni il Sabato e la Domenica: è a norma

controllare tutti i mezzi di comunicazione: è a norma

tagliare i fondi della scuola pubblica: è a norma

curare l'insicurezza col manganello : è a norma

manifestare sotto i simboli delle svastiche: è a norma

ma c'è ancora chi non è a norma : per questo deve resistere!


• ogni tentativo di eliminarci, ci ha reso più forti


• ogni volta che hanno tentato di toglierci lo spazio, non ci sono riusciti


• ogni volta che hanno provato a tapparci la bocca, abbiamo gridato più forte


JESI – SABATO 16 MAGGIO 2009 - MANIFESTAZIONE ORE 16.00 CONCENTRAMENTO AL CENTRO SOCIALE AUTOGESTITO “TNT” VIA POLITI (200 metri dalla Stazione dei treni)

ore 20.00, al termine del corteo CONCERTO LIVE PIAZZA DELLE MONNIGHETTE (VICINO PIAZZA DELLA REPUBBLICA)



Assemblea permanente a difesa del “TNT”

13/05/09

Elezioni 2009: dove siamo presenti



Il Partito Comunista dei Lavoratori sarà presente alle prossime elezioni del 6/7 giugno 2009 con proprie liste indipendenti, con il proprio simbolo e con i propri candidati, contro il centrodestra e completamente autonomi (gli unici a sinistra) da tutto il centrosinistra.
Nel complesso la partecipazione del Partito Comunista dei Lavoratori a questa tornata elettorale può dirsi soddisfacente, considerando le enormi difficoltà della raccolta firme e le complesse procedure burocratiche di presentazione delle liste. Saremo infatti presenti:
  • alle ELEZIONI EUROPEE
  • alle ELEZIONI PROVINCIALI di:
TORINO
CUNEO
MILANO
BRIANZA
LODI
SAVONA
PARMA
REGGIO EMILIA
BOLOGNA
FORLI’-CESENA
FIRENZE
AREZZO
LIVORNO
RIETI
FROSINONE
CHIETI
NAPOLI
AVELLINO
COSENZA
POTENZA

  • alle ELEZIONI COMUNALI di:
BOLOGNA
FIRENZE
CESENA
FORLì
SETTIMO TORINESE
SAVIGLIANO
SAN GIULIANO MILANESE
MELZO
CASALPUSTERLENGO
OZZANO
FINALE LIGURE
SANTA MARIA LIGURE
SAN PIETRO IN CASALE
BUTTIGLIERA ALTA
CERIANO
CERRETO D’ESI
SERRA DE’CONTI
MELARA

Un sentito ringraziamento del PCL Marche alle migliaia di militanti, simpatizzanti, compagni e amici, (rigorosamente volontari, che in questi mesi hanno sacrificato lavoro, famiglia, tempo libero e risparmi) che hanno permesso questa “impresa” da alcuni considerata impossibile (soprattutto da chi, anche a sinistra, ci sottovaluta o ci vede come una minaccia al proprio potere).
Buon lavoro a tutti i candidati che hanno l’onore di rappresentare i tanti compagni che li hanno scelti e sostenuti, ma soprattutto hanno l’arduo compito di portare avanti contro tutto e tutti – anche di larga parte della sinistra alternativa-, in tutti gli spazi offerti dalla campagna elettorale, le nostre parole d’ordine, chiare, dirompenti, inequivocabili: sempre dalla parte dei lavoratori senza compromessi di sorta!

¡Que se vayan todos!
Governino i lavoratori!
Il 6/7 giugno 2009 vota comunista,
scegli Partito Comunista dei Lavoratori !

12/05/09

No all’oblio per la morte di Giorgiana: fuori la verità!

Ancona 12/5/2009
Oggi ricorre il 32° anniversario dall’omicidio premeditato ed a sangue freddo di Giorgiana Masi. Il Partito Comunista dei Lavoratori ricorda con dolore la triste ricorrenza mandando un sentito pensiero di cordoglio alla per sempre giovane Giorgiana.

Lo Stato, attraverso i suoi servizi segreti volutamente deviati e gli esponenti delle forze dell’ordine più collusi con mafia e terrorismo nero, quel giorno del ’77 sparò più colpi di pistola contro i manifestanti comunisti e radicali inermi (ed addirittura contro alcuni carabinieri) durante un corteo a favore del diritto al divorzio. Lì, in quel di Ponte Garibaldi a Roma, rimaneva esanime sul selciato Giorgiana Masi, studentessa diciannovenne, freddata alle spalle.
A distanza di anni tutti i tentativi giudiziari di rintracciare i responsabili sono risultati vani. Nonostante le recenti ammissioni del Senatore a vita Francesco Cossiga (all’epoca Ministro dell’Interno) che rivelano un disegno terroristico ben preciso del Governo dell’epoca, tutte le proposte di commissione d’inchiesta parlamentare sono andate a vuoto (bocciate sia dal centrodestra che dal centrosinistra).
Come è chiaro dalle ultime parole del Presidente della Repubblica e di molti esponenti del governo attuale e di quello precedente, si mira apertamente ad una pacificazione sociale ottenuta con la rimozione forzata delle responsabilità politiche e penali che tanto dolore procurarono nel ventennio settanta-ottanta e che hanno permesso a molti uomini politici e delle istituzioni di raggiungere gli attuali ruoli di comando.
Non è tollerabile da nessun sincero democratico che in nome dell’inciucio tra l’attuale governo ed i partiti del centrosinistra, si sacrifichi la ricerca della verità e della giustizia.
Napolitano, invece di organizzare le strette di mano tra la moglie di un martire (Pinelli) e quella del suo probabile assassino (Calabresi, purtroppo anch’esso in seguito ucciso), dovrebbe pensare a rintracciare i responsabili delle stragi e degli omicidi di quegli anni che ancora oggi si annidano nell’Esercito, nei Servizi Segreti, nelle Forze di Polizia, nelle stanze dei Ministeri, nelle aule di Tribunale, nelle poltrone del Parlamento.
Invece di fare appelli per la rimozione della memoria collettiva sui crimini di stato dovrebbe avere il coraggio di fare pulizia nei palazzi del potere.
Solo così si potrà davvero voltare pagina e cercare di dimenticare l’orrore del terrorismo.
Ciao Giordana, finche avremo un filo di voce lotteremo perché dare al tuo nome un po’ di pace e di giustizia.

Titto Leone

11/05/09

Uniamoci e militiamo per costruire un grande Partito Comunista dei Lavoratori!

Fabriano 11/5/09

Se non lo facciamo noi stessi, nessuno cambierà il mondo per noi.

Nei prossimi anni si allungherà ancora l’età pensionabile.

Nei prossimi anni sarà drammaticamente ancora più semplice licenziare i lavoratori.

Nei prossimi anni le pensioni dei lavoratori dipendenti perderanno sempre più potere d’acquisto.


Oggi le pensioni sono mediamente inferiori ai 900 euro al mese mentre la media di quelle dei dirigenti di azienda sfiora i 4000 euro. E’ uno scandalo che li avoratori debbano continuare a pagare le pensioni dei loro padroni.

Neppure la rivalutazione è uguale per tutti: una pensione di 500 euro al mese è stata per il 2009 rivalutata di 18,15 euro, mentre una di 5000 euro è stata rivalutata di 142.40 euro. Una pensione d’oro di un importo di 18000 euro mensili verrà rivalutata di 472 euro e non parliamo delle pensioni di platino.

Incredibile ma vero 472 euro per ben 5 milioni di pensionati rappresentano l'intera mensilità!

Il fondo per il clero paga la pensione a 15.000 sacerdoti (sono escluse le suore ed anche quei sacerdoti che insegnano religione e che sono assicurati come gli altri insegnanti): il fondo è passivo di 120 milioni e la passività non è coperta dal Vaticano ma dall'Inps con i contributi degli operai ed i lavoratori con contratti atipici. E 120 milioni sono solo una goccia a fronte dell'entità dei finanziamenti che fluiscono dall'Italia in Vaticano.


Dobbiamo unirci per far pagare la crisi ai padroni dell’economia, ai responsabili della crisi, ai gruppi industriali e bancari. Con la “nostra indifferenza”, non solo stiamo dando loro l’ennesima opportunità di continuare ad arricchirsi senza togliere un solo centesimo dalle loro tasche, ma stiamo dando loro le chiavi del paese e la possibilità di continuare ad accumulare e speculare sugli aiuti di Stato. Stiamo dando loro la possibilità di prenderci in giro a testa alta: ”Un’altra volta”! Viviamo in un paese che ha un’evasione fiscale senza eguali in Europa, un’evasione fiscale che supera ormai i 150 miliardi di euro. Stiamo dando loro la possibilità di condonare i “paradisi fiscali”. Stiamo dando loro la possibilità di mandare al parlamento europeo con lo sbarramento al 4%, inquisiti, ex condannati, ci faremo rappresentare da ex re d’Italia filofascisti, ex mafiosi, ex veline e contro veline che riusciranno a campare alle spalle di molti lavoratori che ogni giorno flettono la schiena in qualche squallido ufficio, in qualche misera officina o in qualche buco di fabbrica e ciò nonostante riescono ad avere ancora energie per lottare, per riunirsi, per fare cose in concreto e che, se alzeranno troppo la testa verrano mandati a casa da quegli stessi individui. Lavoratori e militanti che cercano di far sparire la nebbia dell’indifferenza che avvolge i nostri cervelli.

Voi cittadini onesti, che pagate fino all’ultimo centesimo le vostre tasse, state attenti a non regalare a qualcuno le vostre chiavi di casa.

Stiamo vivendo in un paese virtuale, dove non si festeggia più neanche la libera informazione, e grazie alla sua mancanza si riesce perfino a perdere i veri valori della liberazione del 25 aprile. Siamo ritornati alla "legge del SUV" (rivisitazione in chiave moderna della legge della giungla): in caso d’incidente vige la legge del più forte. Pesce grande mangia pesce piccolo. Provate a guidare un utilitaria e scontrarvi con un Suv! Per semplificare, l’ideologia odierna dell’alta borghesia ci dice che: "tutto diventa più facile, gustoso e appagante se riesci a svegliarti la mattina già avendo chiaro chi potrai fotterti durante la giornata". Noi non possiamo più fare affidamento sui governi di banchieri e capitalisti che continuano a sacrificare le classi lavoratrici. La dottrina economica del capitalismo e la sua ideologia è fallita e continuerà a peggiorare portando alla rovina la cultura, la natura (nostra madre terra) e per finire la nostra stessa specie.


Uniamoci e militiamo “ora”, per evitare che nei prossimi anni specchi bui tornino alla soglia delle nostre porte. Uniamoci per costruire insieme una società che abbia delle basi socialiste dove tutto possa essere visibile a tutti e dove il controllo possa essere fatto dallo stesso cittadino. Dove siano abolite le caste e le lobby e dove si ritorni ai veri valori, fondati sul lavoro, e dove non esistano privilegi di nascita. Nessuno ci darà quest’opportunità in mano senza che avvenga una rivoluzione politica e culturale, ma le condizioni storiche per mettere le basi socialiste, ci sono tutte.

Prima che una catastrofe colpisca l’intera civiltà umana. “Uniamoci e usciamo dall’INDIFFERENZA”. Costruiamo un grande Partito Comunista dei Lavoratori.


Youri Venturelli


Partito Comunista dei Lavoratori

Sezione di Fabriano (AN)

08/05/09

L'intervento di Marco Ferrando ad Omnibus La7 l'8/5/09



Cliccate su questi link per vedere due spezzoni dell'intervento di Ferrando
ad Omnibus su La7, l'8 maggio 2009

I Parte
(dal minuto 17'40")


II Parte
(dal minuto 4'30")


07/05/09

Che fine hanno fatto i diritti dei lavoratori delle Cartiere Miliani?

Fabriano 2/5/09
Abbiamo accolto con grande stupore e sorpresa l'intervento di una certa forza politica riguardante le Cartiere Miliani. Non si capisce davvero, perchè dopo lunghissimi anni, in cui tutti indistintamente sostenevano che <> adesso si "scopre" che ad alcuni dipendenti viene imposto l'utilizzo d'ufficio delle proprie ferie, le quali sono un diritto contrattuale per tutti i lavoratori. Forse a causa dell'imponente stato di precarietà, generato da un processo di privatizzazione che ha visto la riduzione del 40% della forza lavoro, i dipendenti delle Miliani sono costretti a subire, con la complicità di alcuni sindacati, il ricorso scientifico a prestazioni straordinarie, richiami in servizio e reperibilità. Proprio all'inizio del mese di aprile vi è stato, purtroppo, un grave incidente sul lavoro, che ha coinvolto un nostro collega dello stabilimento di Vetralla, su cui è scesa un vergognosa censura, malgrado lo stesso abbia subito, all'ospedale di Torrette di Ancona, dei delicati interventi chirurgici volti a scongiurare la completa invalidità della mano. Perchè non si parla anche di questo?
Antonio Angeloni
Lavoratore Cartiere Miliani

06/05/09

Governino i lavoratori, non i banchieri. (Il PCL alle elezioni europee)

Roma, 4 mag. - (Adnkronos)

«Il Partito comunista dei lavoratori è presente, con proprie liste, alle elezioni del Parlamento europeo. Siamo l’unico partito della sinistra che non ha sostenuto il governo Prodi e che è estraneo alle Giunte di centrosinistra. Contro Berlusconi e Confindustria avanziamo un programma coerentemente anticapitalistico: che riconduce l’obiettivo immediato del blocco dei licenziamenti alla nazionalizzazione delle banche e delle imprese che licenziano e alla prospettiva di un governo dei lavoratori. ’Governino i lavoratori, non i banchierì sarà la parola d’ordine centrale della nostra campagna». Lo afferma Marco Ferrando, del Partito comunista dei lavoratori (Pcl) «Le vecchie classi dirigenti hanno fallito -aggiunge- Le sinistre che per anni hanno votato, in cambio di ministri, politiche antipopolari, sono un campo di rovine. È necessario costruire una sinistra nuova, non compromessa nella disfatta, autonoma dal centrosinistra, che si batta per un’alternativa anticapitalistica in Italia e in Europa. La nostra campagna sarà al servizio di questa necessità».

05/05/09

A proposito delle illazioni che girano sul PCL

Scrivo questo comunicato rivolto a tutti coloro che hanno idee un po’ distorte sull’azione politica del P.C.L. Non andiamo in giro con bastoni, catene e pugni di ferro approfittando della più piccola occasione per farci la nostra guerra rivoluzionaria saccheggiando e depredando togliendo diritti e riducendo l’essere umano in schiavitù. Tutt’altro: vogliamo rassicurarvi che il Partito Comunista dei Lavoratori è assolutamente contrario ad ogni forma di violenza e guerra, è dedicato alla costruzione di un modo di produzione e di un sistema internazionale realmente democratico, che a partire dal riconoscimento all'autodeterminazione e dalla massima trasparenza delle relazioni internazionali possa rappresentare le diverse popolazioni della terra. E noi questo sistema lo chiamiamo socialismo. Ci saremmo battuti contro il comunismo stalinista e le sue degenerazioni come oggi ci battiamo contro ogni repressione e speculazione selvaggia del mondo capitalistico. Diciamo che il Partito Comunista dei Lavoratori, è un partito che ha nella sua matrice fondativa l'antistalinismo e la battaglia contro le degenerazioni burocratiche postrivoluzionarie.
"Quali che siano le circostanze della mia morte, io morirò con la incrollabile fede nel futuro comunista. Questa fede nell'uomo e nel suo futuro mi dà, persino ora, una tale forza di resistenza che nessuna religione potrebbe mai darmi... Posso vedere la verde striscia di erba oltre la finestra ed il cielo limpido azzurro oltre il muro, e la luce del sole dappertutto. La vita è bella. Possano le generazioni future liberarla di ogni male, oppressione e violenza e goderla in tutto il suo splendore" (Lev Trotsky).


Youri Venturelli
Partito Comunista dei Lavoratori